Io dico

Saffo

Chi un esercito di cavalieri, chi una schiera di fanti,
chi una flotta di navi dirà che sia sopra la terra nera la cosa più bella.
Io dico, ciò che si ama...

Primavera italiana

Suzanne Vega

La città è di marmo,
di pietra. Qui la storia è
nei castelli vicino l'acqua.
La gente veste di lana,
di pelle, di seta,
di bianco, marrone e verde.
"A nome di chi parli?"
mi chiese.
"Dell'uomo nell'angolo
che ha voglia di libertà.
Della ragazza senza voce
ne scelta contro illinguaggio
Della persona nella cella
con la finestra così alta
che cadi in ginocchio
se vuoi vedere il cielo".

Per un mondo, una voce

Suzanne Vega

Noi siamo tutti in un ampio campo
Pensammo che non avesse fine
Camminando mentre il campo diventava arido
Cosa facemmo allora?
Noi siamo tutti in un ampio luogo
Bruciando ogni foglia e ramo
Guardando il campo che diventa arido
E cosa facciamo adesso?
E cosa facciamo adesso?

Tutti i giorni

Ingeborg Bachman
(1953)

La guerra non viene più dichiarata,
ma proseguita. L’inaudito
è divenuto quotidiano. L’eroe
resta lontano dai combattimenti. Il debole
è trasferito nelle zone di fuoco.
La divisa di oggi è la pazienza,
medaglia la misera stella
della speranza, appuntata sul cuore.

Viene conferita
quando non accade più nulla,
quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,
quando il nemico è divenuto invisibile
e l’ombra di eterno riarmo
ricopre il cielo.

Viene conferita
per la diserzione dalle bandiere,
per il valore di fronte all’amico,
per il tradimento di segreti obbrobriosi
e l’inosservanza
di tutti gli ordini.


Cassandra

Christa Wolf

Avremmo dovuto armarci anche spiritualmente, se il greco ci attaccava.
L’armamento spirituale consisteva nella diffamazione del nemico (già si parlava di “nemico” prima ancora che un solo greco fosse montato su una nave) e nella diffidenza verso chi era sospettato di fare il gioco del nemico.

Ma dove vivevamo dunque. Devo ricordarmi nitidamente: c’era qualcuno a Troia che parlasse di guerra? No. Sarebbe stato punito. La preparavamo in tutta innocenza e con la migliore buona fede.

Dieci anni di guerra. Furono lunghi abbastanza da far dimenticare completamente come nacque la guerra. Durante la guerra si pensa solo a come andrà a finire. E si rimanda la vita. Quando sono i molti a fare così, dentro di noi nasce lo spazio vuoto dove si rovescia la guerra. Che anch’io all’inizio mi abbandonassi alla sensazione di vivere in quella fase solo provvisoriamente; di avere ancora davanti la vera realtà; che mi lasciassi sfuggire la vita: questo mi dispiace più di ogni altra cosa.

È possibile sapere quando comincia la guerra, ma quando comincia la vigilia della guerra? Se ci fossero regole, bisognerebbe trasmetterle. Inciderle nella terracotta, nella pietra tramandarle. Che cosa conterrebbero. Conterrebbero, tra le altre frasi: non fatevi ingannare da quelli della vostra parte.

In seguito abbiamo dimenticato tutti la causa che originò la guerra.


Il 9 novembre '18

Gertrud Kolmar

da Il canto del gallo nero

Coltivavano giardini fitti di croci, seminavano campi fitti di proiettili,
ma il sole raggiava eterno sopra l’assassinio
e “perennemente” dicevano le montagne e “dovunque” cantavano i fiumi;
ormai il nemico sembrava appassito, quasi un essere umano.

Avevano calpestato la sua terra senza sapere perché,
avevano sparato senza chiedersi dove.
Di rado avevano pensato e solo desiderio sentito:
la minestra sul tavolo, una donna, un letto per dormire.


Gli uomini che muoiono

Danielle Steel

Gli uomini che muoiono sono i figli, gli amanti, i martiri.
Una donna può solo perdere in guerra, mai vincere.
E a lei la guerra non dà nessun brivido di emozione.

Una bomba nuova

Denise Levertov

da Life in the forest

Una bomba nuova, enorme, cade
ben oltre lo steccato del terreno
della nostra mente. E ci dicono “Con ciò
la guerra è finita”.

Il violino e il tamburo

Joni Mitchell

E così ancora una volta
oh America amica mia
e così ancora una volta
stai lottando contro tutti noi
e quando ti chiediamo perché .
alzi le tue bacchette
e urli e noi cadiamo
oh amica mia
come sei arrivata .
a scambiare il violino con il tamburo?
Dici che siamo diventati
Come i nemici che ti sei fatta
Ma possiamo ricordare
Le cose belle che tu sei
Dunque ti chiediamo
Per favore possiamo aiutarti
A trovare la pace e la buona stella?
Oh amica mia
Siamo tutti arrivati al punto di temere
Il colpo del tuo tamburo


Perché

Tracy Chapman

Perché i bambini muoiono di fame
Quando ce n'è abbastanza per sfamare il mondo
Perché se siamo così tanti
Ci sono ancora persone sole
Perchè i missili sono "guardiani della pace"
Quando sono pronti ad uccidere
Perché una donna non è sicura
Nemmeno nella sua casa
Amore è odio
Guerra è pace
No e sì
E siamo tutti liberi
Ma qualcuno dovrà rispondere
L'ora arriverà presto
Tra tutte queste domande e contraddizioni
C'è qualcuno che cerca la verità
Ma qualcuno dovrà rispondere
L'ora arriverà presto
Quando i ciechi si toglieranno i paraocchi
E i muti diranno la verità


Soldato universale

Buffy St. Marie
(1964)

È alto un metro e 50 e più di due metri
Combatte con I missili e con i giavellotti
Ha 31 anni, e ne ha solo diciassette
È stato un soldato per un centinaio di anni
È un cattolico, un indù, un ateo, un gianista
Un buddista, un battista e un ebreo
E sa che non dovrebbe uccidere
E sì che lo farà comunque
Ucciderà te per me, amico mio, e me per te
Combatte per il Canada, combatte
per la Francia,
Combatte per gli Stati Uniti d'America
E combatte per la Russia
per il Giappone
Ed è convinto che in questo modo noi porremo
fine alla Guerra
Combatte per la democrazia, combatte per
i Russi
Dice che è per la pace di tutti
È lui che deve decidere
Chi può vivere e chi deve morire
E non vede mai le scritte sui muri
Ma senza di lui come avrebbe potuto Hitler
condannarlo a Dachau?
Senza di lui Cesare sarebbe rimasto da solo
È colui che dà il suo corpo come un'arma
per la Guerra
E senza di lui tutti questi omicidi non
andrebbero avanti
È il soldato universale, ed è lui da incolpare
I suoi ordini non vengono più da tanto lontano
Vengono da qui e da lì, e io e te
e voi, fratelli, non capite
Questo non è il modo con il quale porremo fine
alla Guerra


La gente ha il potere

Patti Smith

Stavo sognando nel mio sognare
Di un aspetto luminoso e bello
Il mio sonno si è spezzato
Ma il mio sogno tardava a svanire
Sotto forma di valli spendenti
Dove si sentiva l'aria pura
E i miei sensi si rinnovavano
Mi svegliavo al grido
Che la gente ha il potere
Di riscattare il lavoro dei folli
E la grazia scenderà su chi è in basso
È certo che il potere sarà della gente
La gente ha il potere
La gente ha il potere
Aspetti vendicativi divennero sospetto
Piegandosi in basso per ascoltare
E gli eserciti cessarono di avanzare
Perché la gente era stata ascoltata
E i pastori e i soldati
Scambiandosi visioni
Giacevano sotto le stelle .
Mentre le armi giacevano a consumarsi nella polvere
Sotto forma di valli splendenti
Dove si sentiva l'aria pura
E i miei sensi si rinnovavano
lo mi svegliavo al grido
La gente ha il potere
La gente ha il potere
Dove c'erano deserti vidi fontane
Le acque si alzano come panna .
E giravamo insieme
E nessuno ironizzava o criticava
E il leopardo e l'agnello
Giacciono insieme lealmente accanto
Stavo sperando nella mia speranza
Di ricordare ciò che avevo trovato
Stavo sognando nel mio sognare
Dio conosce una visione più pura
Quando mi arrendo al mio sonno
Affido il mio sogno a te
La gente ha il potere
La gente ha il potere
Il potere di sognare di governare
Di liberare il mondo dai folli
Il governo della gente è certo
Il governo della gente è certo
Ascolta io credo che ogni cosa che sogniamo
Passerà attraverso la nostra unione
Possiamo far cambiare corso al mondo
Possiamo cambiare il moto di rivoluzione della terra
Abbiamo il potere
La gente ha il potere



Gli affari prosperano sulle rovine. Le città si trasformano in cumuli di macerie, le campagne in deserti, le popolazioni in schiere di mendicanti, le chiese in stallazzi per i cavalli; diritti dei popoli, trattati internazionali, alleanze, le parole più sacre, le autorità più alte, lacerate e calpestate; e tumulti per fame nelle Venezie, a Lisbona, a Mosca, a Singapore, e peste in Russia, miseria e disperazioni dovunque.
Svergognata, disonorata, sguazzante nel sangue, grondante di sudiciume, così ci sta dinanzi la società borghese, così è veramente. Non quando, lisciata e bene educata, ostenta civiltà, filosofia ed etica, pace e Stato di diritto, ma ora - come belva distruttrice, come miasma pestifero per la civiltà e l’umanità - si presenta nel suo vero, nudo aspetto.

Rosa Luxemburg, 2 gennaio 1916