Amadeo Bordiga



Amadeo Bordiga (Ercolano, 1889 - Formia, 1970) fu tra i fondatori del PCd’I.

Laureatosi in ingegneria, nel 1910 aderì al PSI e fece della sezione napoletana il nucleo di una corrente di sinistra del partito. Dopo il 1917, diede vita alla Frazione Comunista Astensionista, che insieme a quella torinese dell'Ordine Nuovo fu il nucleo del PCd'I.

Collocatosi addirittura a "sinistra" di Lenin, che peraltro lo criticò aspramente, Bordiga guidò il PCd'I fino al Congresso di Lione (1926), dove le sue posizioni estremiste furono messe in minoranza dal nuovo gruppo dirigente guidato da Gramsci.

Poco tempo dopo fu arrestato e inviato a Ustica, dove era anche Gramsci.
Malgrado l'aspro conflitto politico che nel PCd'I li aveva visti schierati su fronti opposti, i due ristabilirono i rapporti e organizzarono varie attività politiche fra i detenuti.

Nel 1930 fu espulso dal PCd'I, col quale ormai le divergenze erano insanabili.
Nel dopoguerra, insieme ad alcuni ex dirigenti del Partito Comunista d'Italia, diede vita al Partito Comunista Internazionalista, ma non ebbe più alcun ruolo nella sinistra italiana.





I gruppi "a sinistra" del PCI conobbero un'intensa quanto breve fortuna intorno al '68 (Potere Operaio, Lotta Continua, Avanguardia Operaia, il Manifesto, Servire il popolo, ecc.) ma l'estremismo è sempre stato un elemento insopprimibile in tutti i movimenti politici, e dunque anche nell'ambito dei partiti comunisti nati a partire dal 1919.
Ad esempio dal PCI nacque nel 1966 il cosiddetto Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista), poi frantumatosi in minuscoli spezzoni, ma nel 1944-5 a Roma era già presente il gruppo Bandiera Rossa - Movimento Comunista d'Italia, con un certo seguito durante la Resistenza ma poi scomparso.
La IV Internazionale trotzkista ha una sua particolarissima storia, mentre tante altre formazioni ebbero breve vita o rimasero del tutto ai margini della vera lotta politica, non esercitando di fatto alcun peso reale.
Ciò malgrado, l'ottusità, il dogmatismo, la presunzione hanno avuto quasi sempre la prevalenza sul realismo, e i vari gruppetti che ancora sopravvivono (?) nel nostro paese - si veda la triste e patetica storia dei vari partitini "comunisti" - si ritengono depositari del "vero" pensiero rivoluzionario e si presentano come tali, senza il minimo senso del ridicolo.
Se, appunto, si legge su Wikipedia la voce relativa al Partito Comunista Internazionalista, si noterà, oltre alle doverose informazioni fondamentali, un "peso" narrativo del tutto sproporzionato all'effettiva consistenza di tale raggruppamento, che probabilmente può tenere la riunione del proprio Comitato Centrale in una cabina telefonica. Analogamente ai vari altri gruppi: Lotta Comunista, Progetto comunista, PMLI, ecc.. Che, peraltro, proclamano ossessivamente l'esigenza di unità, e infatti il più delle volte nascono da qualche scissione.
Eh sì, la mamma de' grulli l'è sempre incinta, e Bordiga non ne sarebbe certo lieto.