ora e sempre

RESISTENZA

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Per tutto il processo di Gerusalemme, Eichmann cercò di spiegare che non si sentiva colpevole. Secondo l'atto di accusa non solo aveva organizzato la deportazione della maggior parte degli ebrei uccisi nei campi di sterminio, ma lo aveva fatto anche per bassi motivi. Eichmann non negava la deportazione, ma non accettava l'insinuazione di averlo fatto per bassi motivi. Anzi teneva a sottolineare di non essere affatto un uomo indegno e che non si sarebbe sentito la coscienza a posto se non avesse fatto al meglio ciò che gli veniva ordinato.

Hannah Arendt, La banalità del male


Giovanna Daffini, Festa d'aprile (F. Antonicelli - S. Liberovici, 1948)