inizio rosso e giallo



Wulf Dorn

Wulf Dorn, nato in Germania nel 1969, per anni si è occupato come logopedista della riabilitazione di pazienti psichiatrici. Da questa esperienza ha tratto importanti elementi per il suo primo libro, il cui clamoroso successo ha dato il via ad altri lavori.
E dai titoli stessi si avverte subito che il cuore di ogni storia sarà qualche terribile distorsione mentale, in cui però sono coinvolti quasi tutti i personaggi, siano essi colpevoli di oscuri delitti o vittime di incubi profondi.
Trame fitte di angoscia e di dubbi, che, malgrado qualche forzatura, si rivelano di una letale fluidità, distaccandosi nettamente dall'inflazione di improbabili cattivissimi e fantasiosi assassini seriali.

 

  • La psichiatra (Trigge), Corbaccio, 2010
  • Il superstite (Kalte Stille), Corbaccio, 2010
  • Follia profonda (Dunkler Wahn) Corbaccio, 2012
  • Il mio cuore cattivo (Mein böses Herz) Corbaccio, 2013
  • Phobia (Phobia) Corbaccio, 2014
  • Incubo (Die Nacht gehort den Wolfen) Corbaccio, 2016
  • Gli eredi (Die kinder) Corbaccio, 2017
  • Presenza oscura (21: Dunkle Begleiter) Corbaccio, 2019
  • L'ossessione (Trigger II: Intrusion), Corbaccio, 2021

 

Antonella Sbriccoli

Intervista a Wulf Dorn

Parlaci di Phobia

Phobia è la storia di due personaggi. La protagonista è Sarah Bridgewater. Una notte sente dei rumori in casa sua. Pensa che sia arrivato suo marito, ma la persona che scopre al piano di sotto è uno sconosciuto, anche se indossa i vestiti di Stephen, guida la sua macchina e sa cose che nessun altro dovrebbe sapere. Così comincia l'incubo di Sarah. Il secondo personaggio è Mark Behrendt, un medico che i lettori de La psichiatra conoscono già e che ho fatto tornare in questa storia proprio perché continuavano a chiedermi cosa ne fosse stato di lui. Mark aiuterà Sarah a scoprire chi è lo sconosciuto che la perseguita.

La storia di Sarah e Mark è tutta incentrata sulla paura dai mille volti: un sentimento che proviamo tutti ma che, se non controllato, rischia di travolgerci. Pensi che la paura aiuti a capire che cosa conta davvero nella nostra vita?

Per capire i veri valori non abbiamo necessariamente bisogno di vivere esperienze negative, o di subire un forte shock perché, poco a poco, tutti tendiamo a cambiare e ad evolvere. Per fortuna, viviamo diverse fasi e questo è il bello della vita. L'importante è cogliere i cambiamenti e farne tesoro. Nella vita reale la scossa può essere anche causata da un colpo di fortuna, o un grande amore.

Di cosa ha paura Wolf Dorn?

Del fanatismo e del terrorismo di cui sentiamo parlare oggi, perché scatenano delle reazioni terribili.

Nel libro ti diverti a prendere in giro le storie di serial killer piene di violenza: quella che i personaggi di
Phobia leggono si intitola La vendetta di sangue del macellaio. È una denuncia sulla qualità dei gialli in circolazione?

Questa parte è proprio nata da una mia frustrazione nei confronti dei thriller con sangue, violenza, squartamenti, ma poca tensione. A me piace ricorrere agli strumenti del thriller classico. Per me la tensione non nasce dalla violenza, ma cresce salvaguardando la storia e i personaggi. Il mio grande modello è Hitchcock: nei suoi thriller la violenza esplicita non viene mai mostrata, ma le sue storie funzionano alla perfezione ancora oggi.

L'autrice inglese Sophie Hannah ha avuto dagli eredi di Agata Christie l'incarico di scrivere un libro con protagonista Hercule Poirot, facendolo rivivere in una nuova avventura. Se capitasse a te, in quale maestro del giallo ti immedesimeresti?

Di certo H. P Lovercreaft, una persona molto affascinante per la sua vita nevrotica e ossessiva, per le sue stranezze e stravaganze. Mi piacerebbe molto mettermi nei suoi panni.

Parliamo dei tuoi personaggi, tutti così reali. Come procedi per crearli?

Quando comincio a maturare l'idea di una certa trama, rifletto su chi potrebbe essere il personaggio più adatto a interpretare il ruolo principale. Lo scelgo e lo creo, meticolosamente. Deve comunque essermi simpatico, perché insieme trascorreremo un anno e anche di più.

Ci consigli qualche thriller da leggere?

Non è un paese per vecchi di Cormac Mc Carthy mi ha colpito molto; poi ci sono La cruna dell'ago e gli altri thriller di Ken Follett: in tutti Follett utilizza gli elementi classici del giallo; i libri di Paul Cleave, un autore neozelandese che utilizza una miscela unica di humor nero e tensione; Il suggeritore di Donato Carrisi, eccezionale tra gli autori italiani.

Com'è per Wulf Dorn vivere da scrittore?

In Germania, come in Italia, è difficile vivere di sola scrittura. Ho letto di recente che solo 200 tra gli scrittori tedeschi riescono a vivere di libri. Per me, da quando scrivo a tempo pieno, la vita è molto cambiata. Viaggio tanto e scrivere richiede tempo, disciplina e creatività. Ci vuole un po' di rodaggio. Io scrivo la mattina, mentre il pomeriggio mi dedico alle questioni più burocratiche, o a fare ricerche per i miei nuovi romanzi. Sono riuscito a fare della mia passione una professione e questo è un sogno che è diventato realtà.


da http://www.mondadoristore.it