Una festa tutta gialla per il 1500

Ha quasi cinquant'anni, ma non li dimostra, il Giallo Mondadori.
Forse nemmeno il mago Arnoldo, quando diede il via a questa fortunata serie, avrebbe osato pronosticare una così lunga e felice carriera. Infatti, bisogna riconoscere che il caso di questi Gialli è abbastanza raro. La stessa Mondadori ha lanciato innumerevoli collezioni con successo, ma molte di esse si sono modifocate nell'indirizzo e nella denominazione e altre hanno esaurito nel tempo la loro funzione.
Siamo al numero 1500 di quella che noi chiamiamo la nuova serie, cioè dei Gialli apparsi dal 1946, dopo l'intervallo imposto dalla guerra.
Mentre festeggiamo questo avvenimento ci viene fatto di ricordare le circostanze in cui prese l'avvio la nuova serie.
I Gialli avevano cessato la pubblicazione nei primi mesi del '42 in seguito a un 'dictat' ministeriale. Dopo quattro anni di sosta, quattro anni che, con ciò che era accaduto, parevano un secolo, sorse il dubbio che il poliziesco potesse aver fatto il suo tempo.
I Gialli avevano avuto un grande successo. E Arnoldo Mondadori li amava quanto le sue più prestigiose imprese editoriali. Erano nati nel '29, il periodo della Grande Crisi, e avevano contribuito validamente ad arginare la situazione economica del momento, piuttosto precaria. Ciononostante, nel 1946, qualcuno temeva che non avremmo ritrovato il pubblico di prima. Intanto, nei paesi anglosassoni, patrie del giallo, più di un grande autore aveva continuato a scrivere polizieschi: Erle Stanley Gardner, Agatha Christie, Rex Stout, Rufus King, Ellery Queen e così via. I romanzi, dunque, non mancavano. Anzi si erano accumulati e c'era soltanto l'imbarazzo della scelta. Così, nell'aprile del 1946, rotti gli indugi, si pubblicava il numero 1 della nuova serie: la 'cavia' fu Erle Stanley Gardner col suo 'Perry Mason e l'avversario letale'. È superfluo dire che l'esito fu felice.

Prima della guerra, i Gialli Mondadori erano volumi da libreria e costavano 5 lire. C'era poi una seconda collana, i Gialli Economici Mondadori, un periodico per le edicole, a 2 lire il fascicolo, con copertina a colori molto simile a quella dei Gialli da libreria.
Nel 1946, si preferì la formula attuale, quella del fascicolo da edicola. Un prodromo del pocket-book che anche da noi doveva poi diffondersi per ogni sorta di prodotto intellettuale.
Una caratteristica saliente e sorprendente del Giallo Mondadori è quella di non aver cambiato 'faccia' dalle origini ai giorni nostri. Anche se è partito con un normale formato da libro, si è sdoppiato con un fascicolo di grande formato (Gialli Economici) ed ha ripreso, nel dopoguerra, con un volumetto che ha avuto tutt'al più qualche leggera variazione di formato, ma che è in pratica quella attuale: la gialla copertina del Giallo 1997 è quasi uguale, col suo cerchio, coi suoi titoli, con la sua impostazione, al N. 1 del 1929. Un caso assolutamente unico.
Le prime illustrazioni furono eseguite da un pittore inglese, Abbey, che nello stile realistico da tutti ben conosciuto creava le copertine di un noto editore inglese. Ci piacque quello stile e lo addottammo.
Seguì per qualche tempo l'ungherese Away e poi si fece la grande scoperta di un principe dell'illustrazione, Giorgio Tabet, che doveva col tempo abbandonare l'illustrazione per darsi completamente alla pittura, non prima di aver lasciato nel campo dell'illustrazione a colori un'impronta indelebile con centinaia di copertine degne di essere incorniciate.
L'anno 1950 segna l'esordio di un nuovo illustratore destinato a una brillante carriera, Carlo Jacono. Uscito dall'Accademia di Brera, s'impone subito all'attenzione degli editori e del pubblico e ben presto Arnoldo Mondadori gli assegna in esclusiva le copertine del Giallo Mondadori. Ne ha eseguite, salvo errore, oltre 1400, il che non gli ha impedito di illustrare libri per ragazzi, enciclopedie, atlanti zoologici, e così via, in Italia e all'estero. Attualmente, con un vero sdoppiamento della personalità, divide il suo tempo tra l'illustrazione e la pittura da cavalletto, e le sue 'personali' non si contano. Ciononostante ogni settimana, puntualmente, appare in edicola un Giallo Nuova Serie con il suo immancabile disegno.
Dopo un cauto avvio di questa Nuova Serie, si passò ben presto ad una regolare periodicità quindicinale, e poi settimanale, con successo crescente.
Frattanto, mentre le grandi firme del passato continuavano a brillare di luce propria, nascevano altri autori e nuovi 'filoni' che arricchivano questo tipico genere narrativo.
Negli anni '50, ad esempio, si ebbe l'esplosione del primo Peter Cheney, paragonabile soltanto a quello di Edgar Wallace. Non si può dimenticare, anche se non fa parte della nostra scuderia, Mickey Spillane, apportatore di una ventata di novità, un autore che ai suoi esordi fu giudicato troppo scabroso. Sesso e violenza, infatti, erano stati fino allora esclusi dal genere.
Prima di lui, il grande innovatore era stato Raymond Chandler (si può considerarlo il Fitzgerald del giallo) a sua volta influenzato dal grande maestro Dashiell Hammett, un autore che aveva fatto le sue prime esperienze come investigatore della celebre agenzia Pinkerton e che, come narratore, esordì nella famosa rivista Black Mask, banco di prova di tanti giallisti, tra i quali lo stesso Chandler e Gardner.
Altri affluenti al gran fiume della 'crime story' sono il cosiddetto genere 'suspense' e la classica 'gangster story'. Il grande maestro del 'suspense' fu certamente Cornell Woolrich alias William Irish.
Tuttavia la gangster story è quella che ha rappresentato la parentesi più breve. Oggi si verifica chiaramente un ritorno del grande pubblico al più classico e tradizionale genere poliziesco. Ma incontra un notevole favore anche il Giallo con un buon pizzico di humour, un genere in cui è maestro Donald E. Westlake.
Alcuni autori che sembravano ormai superati a causa della moda del giallo 'hard-boiled', all'americana, con le gesta dei gangster e della mafia, sono ridiventati i beniamini dei lettori, che manifestano il loro consenso alla riapparizione di firme come quella di John Dickson Carr, di Philip Macdonald, di Elizabeth Ferrars e Rae Foley. Va anche detto, in verità, che certe grandi firme non sono mai passate di moda. Così, nei referendum più recenti Agatha Christie è sempre rimasta al primo posto e le parti dei leoni sono sempre toccate a Rex Stout, a Ellery Queen, a S.S. Van Dine, a James Hadley Chase, a Ross Macdonald, ecc.
Non va tuttavia sottovalutato il peso dei nuovi 'grandi' di questi ultimi anni. Ed McBain con il suo 87° Distretto è da considerarsi un caposcuola. Ma ci sono altri nomi della generazione più recente che già hanno acquistato una loro salda posizione nelle classifiche. Basterà citare ad esempio Ruth Rendell, Mildred Davis, Bill Pronzini, Gregory Macdonald, Collin Wilcox.
Per festeggiare l'evento del numero 1500 del Giallo Mondadori, abbiamo scelto questo romanzo pirotecnico di quello che ci sembra uno dei più originali autori di mystery.
Donald E. Westlake è un autore 'bifronte': con lo pseudonimo di Richard Stak, ha scritto 19 romanzi nella migliore tradizione del cosiddetto 'nero'. Sono storie che hanno tutte per protagonista un avventuriero privo di ogni inibizione, Parker, e che hanno trovato larghi consensi. Ma Westlake è un inguaribile umorista; con questo nome, ci ha dato una serie di libri in cui il 'thriller', il 'suspense', il 'mystery' e l'umorismo si fondono con un'armonia quasi miracolosa. Basterebbe citare 'Gli ineffabili cinque' dal quale è stato ricavato il famoso film 'La pietra che scotta', oppure 'Come ti rapisco il pupo'. […]
Dopo uno sguardo al passto, ci sembra di rigore pensare all'avvenire. Purtoppo alcune grandi firme quali la Christie, Stout e Gardner sono scomparse, ma come si è già accennato non mancano nuovi autori che ci assicurano la continuità del Giallo senza scadimenti. Il delitto, ahimè, è un pozzo senza fondo. E i nuovi grandi vi sapranno attingere vicende e misteri sempre nuovi e interessanti. […]
La squadra del Giallo Mondadori ringrazia i suoi fedeli lettori che hanno reso possibile questa festa e coglie l'occasione per presentarsi al completo:

Alberto Tedeschi, Gian Franco Orsi, Tina Honsel, Titta Bandi, Rosanna Rossi, Nicola Giacchetti

 

da Il Giallo Mondadori n. 1500, 30.10.1977