inizio rosso e giallo

Vera Stanhope

 

Una scrittrice inglese pressoché sconosciuta in Italia, Ann Cleeves, ha creato il personaggio dell'ispettrice Vera Stanhope, al comando dell'immaginario Northumberland & City Police, di cui per ora non possiamo leggere nulla in italiano (tranne Una preda da uccidere, Giallo Mondadori, 1990), ma che dal 2016 possiamo vedere nella prima stagione della serie televisiva prodotta dalla BBC (2011 - ).

L'ennesima serie banalmente british? Sospetto più che giustificato, dato che non mancano prodotti televisivi anche dignitosi (Barnaby) ma che non portano nulla di nuovo in un panorama fin troppo affollato. E tuttavia stavolta il pregiudizio non trova riscontro in vicende costruite con intelligenza e originalità.
A partire dalla protagonista: brutta, antipatica, grossolana, rancorosa, prepotente, vestita peggio del tenente Colombo. E però una poliziotta vera, che non esibisce muscoli e pistole ma dirige con brusca efficienza un distretto di polizia alle prese con storie di ordinaria follia, e avidità.

Vera non è certo un modello umano, con quell'incapacità di creare empatia, con i propri fantasmi da tenere a bada con lo scotch, ma alla fine sempre disposta a guardare apertamente la realtà, addirittura con imprevedibile pietas.
Alcuni personaggi sono un po' scontati, l'ambientazione è tristemente inchiodata alle insopportabili brughiere umide e senza colori, ma l'insieme è disegnato con cura e acutezza.
Soddisfacente, direbbe Nero Wolfe.