Agenda XXI

Agenda XXI è un programma di azione delle Nazioni Unite per avviare lo sviluppo sostenibile nel XXI secolo.
Secondo quanto espresso nel Brudtland Report (1987), poi ripreso nella Conferenza sull'Ambiente di Rio de Janeiro nel 1992, per sviluppo sostenibile s'intende "lo sviluppo che soddisfa i bisogni della presente generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri". Durante questo importante evento, che ha sottolineato la necessità di promuovere lo sviluppo sostenibile su larga scala, è stato approvato anche un documento di natura programmatica e operativa che sintetizza quali sono le azioni verso la sostenibilità che i governi dovrebbero attuare nel ventunesimo secolo e che costituisce il testo fondamentale di Agenda XXI.
Il documento, organizzato in 40 capitoli, non riguarda solo l'ambiente fisico, ma vengono affrontate problematiche più ampie come il commercio mondiale, la sanità, la cooperazione a livello internazionale: ogni capitolo è strutturato in modo tale da contenere gli obiettivi generali, le azioni da realizzare e i mezzi per attuarle. Emerge inoltre dalle tematiche trattate, come Agenda XXI sia fortemente collegata al contesto urbano e di conseguenza viene dedicata particolare attenzione alle autorità locali preposte al governo del territorio.
Dalla considerazione che molti problemi globali hanno origini dalle attività locali, essi possono essere più facilmente affrontati applicando il principio di sussidiarietà ("pensare globalmente, agire localmente"), e uno specifico capitolo del documento di Agenda XXI (cap. 28) è dedicato al ruolo svolto dai governi locali nel perseguire lo sviluppo sostenibile, attraverso l'attivazione di un'Agenda XXI Locale. Si tratta di un processo strategico e partecipato di attivazione di conoscenze e di volontà per garantire che l'azione di governo amministrativa e quella allargata ai soggetti sociali ed economici siano indirizzate verso il perseguimento di obiettivi di sostenibilità economica, sociale e ambientale all'interno delle politiche degli organi di governo. L'elaborazione e l'integrazione di politiche sostenibili richiede un'azione concreta dell'amministrazione locale, al fine di introdurre nuovi strumenti di gestione del territorio con la creazione di un processo volto ad accrescere la consapevolezza, il coinvolgimento attivo e la volontà partecipativa sia da parte degli attori pubblici, o privati interessati, che della popolazione. Quindi le amministrazioni locali sono inevitabilmente interessate a questo vasto processo di rinnovamento, in quanto considerate come i più determinanti ed efficaci attori capaci di elaborare politiche urbane e regionali sostenibili nei maggiori ambiti di azione: ambientale, economico e sociale.
Il percorso di Agenda XXI Locale si configura in maniera interdisciplinare e partecipata: interessa tutti i settori dell'amministrazione locale al fine di stimolare l'integrazione orizzontale e verticale delle politiche ambientali nelle politiche settoriali all'interno di una visione di lungo periodo condivisa da tutti i principali portatori d'interesse.

Operativamente l'Agenda XXI Locale è scandita da alcune fasi definite a livello internazionale da parte del Consiglio Internazionale per le iniziative Ambientali Locali (ICLEI), che ha elaborato il concetto stesso di Agenda XXI.
Il processo parte dalla sottoscrizione, da parte delle amministrazioni locali, della carta di Aalborg, atto che rappresenta il primo passo concreto verso l'impegno ad adottare e condividere piani d'azione mirati alla sostenibilità ambientale. Successivamente l'autorità locale s'impegna formalmente con una dichiarazione di sostenibilità a identificare, all'interno di una visione locale condivisa, i problemi principali riguardo la sostenibilità, gli scopi da raggiungere e a fornire indicazioni per lo sviluppo della comunità locale nel XXI secolo.
La definizione degli obiettivi, strategie e azioni avviene per mezzo di un processo partecipato capace di stimolare l'interesse attivo degli attori sociali e istituzionali, da cui attendersi non solo il consenso, ma anche la cooperazione a realizzare le azioni previste o concordate. Lo strumento che permette il coinvolgimento degli attori è il Forum, il cui obiettivo è quello di raccogliere attorno ad unico tavolo i principali portatori d'interesse, che non sono solamente gli attori pubblici, ma tutte le categorie appartenenti al mondo economico, sociale e culturale, che all'interno del Forum hanno la possibilità di intervenire e di avanzare strategie d'intervento e proposte operative riguardo a progetti sostenibili, da avviare autonomamente, o in collaborazione con l'amministrazione locale.
Individuati e discussi i singoli problemi ritenuti di maggiore interesse dalla comunità, si intraprende la fase di analisi oggettiva delle problematiche individuate, al fine di valutarne la dimensione e gli eventuali progressi compiuti. Il risultato è la Relazione sullo Stato dell'Ambiente (RSA), documento di informazione e sensibilizzazione che descrive lo stato di salute dell'ecosistema locale, considerato nelle sue componenti sociali, economiche e ambientali e che fornisce la base su cui avviare una pianificazione sostenibile e basare la discussione per la redazione del Piano di Azione Locale (PAL).
Quest'ultimo si può considerare il passo più significativo volto all'attuazione del processo di Agenda XXI in quanto esso si configura come un piano-guida di tutela e sviluppo del territorio in cui sono contenuti gli obiettivi e le azioni realizzate dagli attori sociali, la definizione delle priorità per il futuro e gli indicatori, o parametri di controllo, per mezzo dei quali si registrano e misurano in maniera sintetica i dati riferiti alla qualità dell'ambiente.
Il passo successivo all'elaborazione del Piano di Azione Locale è la sua integrazione e recepimento, per mezzo del Piano operativo, che rappresenta la volontà di dotare l'amministrazione di uno strumento che si affiancherà al bilancio annuale e triennale e identificherà i programmi e i progetti da realizzare con priorità in maniera coerente con il Piano di Azione Locale. Laddove piani e programmi esistenti siano in contrasto rispetto ai principi della sostenibilità individuati dal Piano di Azione, il compito dell'Agenda XXI è quello di modificare e riorientare tali strumenti al fine di garantire che l'amministrazione locale promuova la sostenibilità attraverso piani basati su un approccio integrato alla pianificazione dell'ecosistema urbano.
L'ultima fase del percorso di Agenda XXI consiste nella verifica permanente sull'efficacia e il livello di applicazione del Piano di Azione Locale, nella revisione e aggiornamento continuo degli obiettivi stabiliti al fine di elaborare dei rapporti periodici che evidenzino quali sono le criticità della situazione ambientale e programmare le azioni conseguenti.