Marie Curie

Maria Sklodowska (Varsavia, 1867 - Parigi, 1934) nel 1903 fu insignita del Premio Nobel per la fisica assieme al marito Pierre Curie e a Antoine Henri Becquerel e, nel 1911, del premio Nobel per la chimica per i suoi lavori sul radio. Oltre a lei soltanto un'altra persona sino ad ora ha ricevuto due premi Nobel in due campi scientifici differenti: Linus Pauling.

Iniziò gli studi con il padre proseguendoli poi sempre a Varsavia ed infine all'Università della Sorbona di Parigi, laureandosi in chimica e fisica.
Fu la prima donna ad insegnare nell'università parigina.
Alla Sorbona incontrò un altro docente, Pierre Curie che poi sposò; insieme i due studiarono i materiali radioattivi, specialmente la pechblenda, minerale dell'uranio che ha la proprietà di essere più radioattivo dell'uranio stesso da cui è estratto.

Dopo molti anni di lavoro incessante riuscirono a raffinare parecchie tonnellate di pechblenda e, concentrando progressivamente i componenti radioattivi, riuscirono finalmente ad isolare due nuovi elementi chimici (1902): il primo venne chiamato polonio, dal nome del paese natale di Marie, e l'altro radio per la sua intensa radioattività.

Curie non depositò il brevetto intenzionale per il processo di isolamento del radio preferendo lasciarlo libero affinché la comunità scientifica potesse effettuare ricerche in questo campo senza ostacoli, in maniera tale da favorire il progresso in questo settore scientifico.

Dopo la morte del marito, la Curie ebbe una relazione con il fisico Paul Langevin, vicenda che, poiché lo studioso era sposato, provocò uno scandalo riportato ampiamente dalla stampa dell'epoca, spesso soggetta a pressioni xenofobe.

Durante la prima guerra mondiale, Curie sostenne l'uso delle unità mobili di radiografia come mezzo di diagnosi per i soldati feriti. Nel 1921 effettuò un viaggio negli Stati Uniti per raccogliere i fondi necessari a continuare le ricerche sul radio e ovunque fu accolta in modo trionfale.

Gli ultimi suoi anni di vita furono segnati dall'uso privo di precauzioni del materiale radioattivo attorno al quale aveva molto lavorato.

Morì in Francia, nel 1934, per la leucemia causata dall'esposizione massiccia alle radiazioni durante i suoi lunghi anni di lavoro.