... diciamo piuttosto che non riformeremo forse il mondo, ma almeno noi stessi
che, dopo tutto, siamo una piccola parte del mondo;
e che ciascuno di noi ha sul mondo più potere dì quanto non immagini...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marguerite Yourcenar

Marguerite Yourcenar nacque a Bruxelles nel 1903 e morì nella sua amatissima casa del Maine, a Mount Desert, nel 1987.
Il suo vero nome era Marguerite de Crayencour ed il suo pseudonimo è l'anagramma del cognome.
Si dedicò fin da giovanissima alla letteratura ed il suo primo romanzo è Alexis o il trattato della lotta vana (1928). Segue, nel 1935, Moneta del sogno, un curioso romanzo ambientato nella Roma mussoliniana: un antifascismo rarefatto e duro, l'invenzione di una moneta che passa di mano in mano, forse segnando la vita di chi, magari solo per qualche istante, la possiede.
Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel 1947, prese la cittadinanza statunitense, pur continuando sempre a scrivere in francese.
Attratta dal romanzo di ambientazione storica, nel '51 scrive Memorie di Adriano, forse il suo libro più famoso, in cui la crisi esistenziale di un imperatore illuminato, giunto alla fine della sua vita, s'intreccia con il crepuscolo dell'Impero romano, avviato verso una fine annunciata. "Cerchiamo di morire ad occhi aperti..."

Seguono L'opera al nero (1968), Care memorie (1974), Archivi del Nord (1977), Anna soror (1981), Come l'acqua che scorre (1982), Il tempo grande scultore (1983), Quoi? L'Eternité (1988), Pellegrina e straniera (1989).
Tra i suoi saggi: Presentazione critica di Kavafis, Con beneficio d'inventario (1962), Mishima o la visione del vuoto (1981), Il giro della prigione (1991).
Nel 1980 viene nominata Accademico di Francia: è la prima donna a far parte dell'Académie.


L'opera al nero (da cui nel 1988 il film interpretato da uno straordinario Gianmaria Volontè) è il suo capolavoro, uno dei più bei libri del '900: romanzo ambientato nell'Europa rinascimentale, è la storia dello scienziato-alchimista * Zenone Ligre: personaggio di fantasia, personaggio fantastico, fantasma che si sorprende ("era di quegli uomini che sino alla fine non cessano di meravigliarsi di avere un nome, come ci si stupisce, passando davanti a uno specchio, di avere un volto, e che sia proprio quel volto"), carne che si fa pietra, candore temprato dagli intrighi, prudenza, l'economia politica, e la vita che deve concludersi, ma sempre ad occhi aperti.

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L'Alchimia era un'antica pratica protoscientifica che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, arte, semiotica, metallurgia, medicina, misticismo e religione. Tre sono gli obiettivi che si propongono gli alchimisti, e il più importante è la trasmutazione dei metalli in oro o argento. Essi tentarono di creare la panacea universale, un rimedio che avrebbe dovuto curare tutte le malattie e prolungare indefinitamente la vita. La pietra filosofale era la chiave per questi obiettivi. Questa mitica sostanza (una polvere? un liquido? una pietra?) avrebbe avuto il potere di rendere possibili entrambe. Il terzo obiettivo consisteva nel creare la vita. L'alchimia può essere considerata come il precursore della scienza moderna della chimica prima della formulazione del metodo scientifico.
L'alchimia, oltre ad essere una disciplina fisica e chimica, implicava un'esperienza di crescita ed un processo di liberazione e di salvezza dell'artefice dell'esperimento. In quest'ottica la scienza alchemica veniva metafisicizzata e sacralizzata, assumendo connotati mistici ed esoterici. Cosicchè i processi e simboli alchemici posseggono sovente un significato interiore relativo allo sviluppo spirituale in connessione con quello prettamente materiale della trasformazione fisica.
Il termine alchimia deriva dall'arabo al-khimiya, che è probabilmente composto dall'articolo al- e la parola greca khumeìa che significa "fondere", "colare insieme", "saldare", "allegare", ecc. (da khumatòs, "che è stato colato, un lingotto"). Un'altra etimologia collega la parola con Al Kemi, che significa "l'arte egizia", dato che gli antichi Egizi chiamavano la loro terra Kemi ed erano considerati potenti maghi.