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                      Gianni
                        Cipriani
  
                      La CIA e il golpe in Cile  | 
                     
                   
                      
                       
                       Le "operazioni coperte" finanziate e
                      realizzate dai servizi segreti degli Stati Uniti per tutti
                      gli anni '60 non erano riuscite ad impedire l'elezione
                      di Salvador Allende alla guida del Cile. Fu così che
                      nel 1970 il presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon,
                      convocò il capo dell'intelligence americana per
                      informarlo che il governo Allende non era più accettabile:
                      furono, quindi, immediatamente stanziati dieci
                      milioni di dollari per operazioni clandestine che prevedevano,
                      oltre alla delegittimazione politica della sinistra, un
                      accordo con quei militari ed esponenti delle forze di polizia
                      cileni disponibili a realizzare un golpe. Tre anni dopo
                      quella direttiva, i militari comandati da Augusto Pinochet rovesciarono nel sangue il governo Allende ed instaurarono
                      un regime dittatoriale, dispotico e sanguinario.
  
                      Fino a poco tempo fa, la narrazione
                      dei retroscena del golpe cileno (per quanto ampiamente
                      noti) era in qualche modo patrimonio esclusivo della pubblicistica
                      di sinistra, ovvero di una informazione tanto rigorosa,
                      quanto relegata ai margini del sistema informativo. Adesso
                      gli Stati Uniti ammettono. Il documento che è riportato
                      integralmente proviene direttamente dalla CIA e rappresenta
                      una prima ammissione - seppur tra qualche reticenza - del
                      ruolo svolto dagli USA negli episodi eversivi di quegli
                      anni e nell'appoggio al golpe di Pinochet. Vicende, fino
                      a pochi anni fa bollate come ricostruzioni della "propaganda
                      rossa", che ora compaiono in un atto ufficiale datato 18
                      settembre 2000 (quindi recentissimo) dell'Agenzia statunitense. 
  
                    
                  Il rapporto della CIA, c'è da
                      dire, al di là della sua indubbia importanza per
                      l'ufficialità di quanto riportato, non fornisce
                      elementi totalmente inediti rispetto a quelli già noti.
                      Dalle manovre per influenzare la politica cilena, ai contatti
                      con i militari golpisti, all'assassinio del generale Schneider
                      giudicato d'ostacolo per un possibile colpo di Stato, al
                      ruolo (indiretto secondo questo documento) in occasione
                      dell'assalto al palazzo della Moneda. Tutto conosciuto.
                      Eppure il "timbro" della CIA contribuisce a far apparire
                      più grave e più cupa ogni parola che si legge. 
                    Ma al di là del rapporto, che
                      nella sua essenziale e fredda brutalità è fin
                      troppo chiaro perché debba essere spiegato anticipatamente,
                      quello che è importante, nell'introdurre il documento, è la
                      sua contestualizzazione storica. Perché il golpe
                      cileno ha rappresentato una delle più concrete e
                      determinate applicazioni delle teorie della "controinsorgenza" e
                      della guerra rivoluzionaria, che per oltre un quindicennio
                      hanno ispirato le dottrine USA in materia di operazioni
                      militari e di intelligence. Elaborazioni che, nella loro
                      traduzione operativa, sono state sintetizzate nelle cosiddette   "direttive
                      Westmoreland". E quindi il documento sul Cile può rappresentare
                      l'occasione per una più ampia riflessione, che partendo
                      da ciò che accadde a Santiago, possa spiegare anche
                      gran parte delle "vicissitudini" dell'America Latina, del
                      sud-est asiatico e - in parte - dell'Italia. 
                     La teoria della controinsorgenza venne
                      elaborata nell'immediato dopoguerra, principalmente come
                      risposta alla vittoria della rivoluzione comunista cinese,
                      la quale aveva indicato come, da un punto di vista militare,
                      la guerriglia rivestisse un ruolo strategico per la conquista
                      del potere, soprattutto nel periodo nucleare, quando le
                      guerre convenzionali cominciavano a mostrare tutti i loro
                      limiti, nel reciproco timore di una escalation incontrollata.
                      Per questo i militari USA cominciarono a teorizzare che
                      l'unico modo per sconfiggere la guerriglia era quello di
                      trasformarsi in guerriglieri. E poiché l'Urss aveva
                      cominciato ad impegnarsi nel sostegno dei movimenti di
                      liberazione nazionale (appunto le formazioni guerrigliere)
                      fin dagli anni Sessanta i militari USA cominciarono ad
                      elaborare i piani che prevedevano il loro impiego in "operazioni
                      non convezionali" in tutte le circostanze in cui fosse
                      necessario, anche senza il consenso dei paesi ospiti. In
                      questo modo il ruolo della CIA e della Us Army in molti
                      paesi del terzo mondo finì con il diventare decisivo,
                      per regolare le politiche dei governi e l'impiego delle
                      forze armate. In pratica, una sorta di legittimazione politico-strategica
                      per interferire pesantemente all'interno dei paesi alleati.
                      Di pari passo, la teoria della guerra rivoluzionaria doveva
                      rappresentare la risposta (uguale e contraria) alla guerra
                      su scala planetaria lanciata dai comunisti, la quale si
                      manifestava - secondo i teorici USA - con ogni mezzo possibile:
                      dalle lotte politiche legittime a quelle violente, da quelle
                      ufficiali a quelle clandestine, da quelle legali a quelle
                      illegali. In ogni modo si manifestassero, le attività comuniste
                      andavano contrastate con ogni mezzo. E bisognava far pressioni
                      sui governi alleati, quando il loro tasso di anticomunismo
                      sembrava divenire inadeguato rispetto al livello di scontro
                      in atto.  
                      Ogni mezzo, contro il comunismo.  
                      Insomma, se la
                      teoria della controinsorgenza era stata elaborata pensando
                      soprattutto ai paesi del Terzo mondo e ai movimenti di
                      liberazione (dietro il nazionalismo c'erano sempre i comunisti,
                      si sosteneva) la teoria della guerra rivoluzionaria serviva
                      meglio a comprendere le dinamiche che si manifestavano
                      in paesi molto più avanzati, dove la rivoluzione
                      comunista avrebbe potuto vincere anche senza l'appoggio
                      delle masse contadine e dei guerriglieri. La sintesi delle
                      due teorie, come detto, era stata in qualche modo riassunta
                      nelle direttive del generale Westmoreland (capo delle forze
                      armate americane in Vietnam) il quale a sua volta aveva
                      aggiornato le elaborazioni dei suoi predecessori in materia
                      di operazioni di intelligence, di "stabilizzazione" e di
                      guerra psicologica. In estrema sintesi con le direttive
                      Westmoreland veniva spiegato ai militari come contrastare "sul
                      campo"   e anche in maniera spregiudicata l'avanzata comunista,
                      come utilizzare il terrorismo e l'infiltrazione a favore
                      della stabilizzazione, come controllare, infine, forze
                    armate e governi dei paesi ospiti. 
                    Questa era la filosofia. La rivoluzione
                      cinese prima, poi l'Indocina e poi l'espandersi dei movimenti
                      di liberazione avevano convinto i militari USA (e un nutrito
                      gruppo di esperti militari non americani ma di provata
                      fede atlantica) che il comunismo aveva scatenato una guerra
                      non convenzionale contro l'occidente. Una "guerra non ortodossa" e
                      in quanto tale anche occulta e subdola. Si doveva rispondere
                      con gli stessi mezzi: attrezzandosi ad una "guerra non
                      ortodossa" di lungo periodo. 
                    Non è un
                        caso che proprio in questi quindici anni - tra il 1960
                        e il 1975 - nelle zone sotto il controllo diretto o indiretto
                        degli USA si verificarono decine di golpe o di tentati
                        golpe. La CIA e i servizi
                      di intelligence della Us Army svolsero un ruolo decisivo.
                      E quindi il Cile, nel 1973, non fu altro che la tragica
                      conclusione di un "ciclo" che aveva visto le sue massime
                      espressioni nel 1963 in Vietnam, l'anno successivo in Brasile                      e ancora la Grecia del 1967.  
                      In quelle teorie c'era la
                      spiegazione generale di ciò   che, localmente, i
                      vari emissari USA concordavano di volta in volta e con
                      modalità diverse con i singoli generali (o colonnelli)
                      o con le varie organizzazioni. Il rapporto della CIA sul
                      colpo di Stato in Cile, quindi, non va visto come la narrazione
                      di una serie di avvenimenti accaduti "eccezionalmente"   al
                      termine di una drammatica crisi, ma come il paradigma
                      di una concezione della politica nella quale la lotta al
                      comunismo ha rappresentato la giustificazione (e talvolta
                      l'alibi) per ogni tipo di intervento e per l'appoggio a
                      quei regimi dittatoriali (come spiegato nelle "direttive Westmoreland")
                      i quali pur non garantendo "libertà e democrazia" per
                      i popoli, andavano tuttavia sostenuti per i loro meriti
                      di intransigenza anticomunista, così come è accaduto
                      per decenni in America Latina. 
                    L'ultima considerazione riguarda l'Italia:
                      l'ex ordinovista e agente dell'intelligence militare USA
                      Carlo Digilio (uno dei principali e più   attendibili
                      testimoni nelle inchieste sulle stragi in Italia, ndr)
                      ha spiegato come la "strategia della
                      tensione" non fosse
                      altro che il risultato dell'applicazione concreta - seppure
                      oltre il necessario - delle direttive del generale Westmoreland,
                      che da teoria generale venivano tradotte operativamente
                      dai vari colonnelli e capitani assegnati ai comandi asiatici
                      o africani o europei, o tedeschi o italiani. Ciò nonostante,
                      quando poco tempo fa la relazione presentata in commissione
                      Stragi dall'onorevole Valter Bielli ha chiaramente indicato
                      (sulla base di un'imponente documentazione perfettamente
                      coerente al quadro teorico qui spiegato) le responsabilità atlantiche
                      nella   "strategia della tensione", si è preferito
                      gridare allo scandalo, alla bestemmia, piuttosto che confrontarsi
                      seriamente e cominciare a ricostruire, in un quadro unitario,
                      ciò che ha rappresentato per molti paesi l'applicazione
                      delle teorie della controinsorgenza e della guerra rivoluzionaria;
                      ciò che hanno concretamente rappresentato le direttive
                      Westmoreland. 
                      Eppure la vicenda del rapporto della CIA del 18 settembre
                      2000 sul golpe in Cile può insegnare qualcosa: la
                      più famosa Agenzia di intelligence USA ha dovuto
                      presentare la sua relazione, perché così le
                      aveva chiesto il Congresso USA, dove era stato approvato
                      un emendamento presentato il 13 maggio 1999 dal parlamentare
                      democratico Maurice Hinkey, sensibilizzato dalle inchieste
                      del giudice spagnolo Garzòn sui crimini di Pinochet
                      e le connivenze statunitensi. 
                    Ci
                        sarà mai un emendamento approvato
                      dal Congresso che obbligherà la CIA (o meglio la
                      cosiddetta "comunità di intelligence" composta da
                      numerosi organismi) a presentare una relazione su piazza
                      Fontana e la "strategia della tensione"? In Italia, fortunatamente
                      (nonostante vari tentativi) non c'è   stato un colpo
                      di Stato, né l'instaurazione di un regime sanguinario
                      lontanamente paragonabile a quelli dell'America Latina.
                      Ma ci sono stati molti morti. Innocenti che viaggiavano
                      in treno. O si trovavano in fila in una banca o a manifestare
                      in piazza contro la violenza fascista. Anche loro e i loro
                      parenti, forse, meritano la verità.  
                      (G. Cip.)
                    
                     
                        
                     
                        
                        IL RAPPORTO
  
                       
                    
                    
                    
                      
                    ATTIVITÀ DELLA CIA IN CILE 
  
                    
                    
                    
                      
  Sommario delle fonti/Metodologia 
  
                    
                    
                    
                      
  Rispondendo alla sezione 311 della legge
                      d'autorizzazione informazioni per l'anno fiscale Duemila
                      (d'ora in avanti   "l'emendamento Hinchey"), i servizi segreti
                      (Ic), con a capo il Consiglio nazionale per le informazioni,
                      hanno provveduto a rivedere gli archivi della CIA riguardanti
                      il periodo in oggetto, fondamentalmente sulla base di ricerche
                      documentali recenti; a studiare i lunghi rapporti del Congresso
                      riguardanti le attività USA in Cile durante gli
                      anni '60 e '70; alla lettura delle memorie di personaggi
                      chiave, ivi compresi Richard Nixon e Henry Kissinger;
                      allo studio della raccolta storica orale presso il Centro
                      per lo studio dell'Intelligence, nonché ad intervistare
                      funzionari dei Servizi coinvolti personalmente, e oggi
                      in pensione. Tutte queste informazioni ci hanno permesso
                      di ritenere altamente affidabili le risposte alle tre domande,
                      di seguito elencate. Tuttavia, il nucleo centrale del rapporto
                      potrà fornire una maggior ricchezza di dettagli,
                      nel tentativo di raccontare del coinvolgimento della CIA
                      e collocare le risposte nel loro giusto contesto storico.
                      Nel 1975, il Comitato scelto per lo studio delle operazioni
                      governative riguardanti le attività d'informazione
                      - il Comitato Church - ha condotto un approfondito studio
                      documentale e le necessarie interviste, emettendo successivamente
                      un rapporto che rappresenta tuttora l'analisi completa
                      ed esauriente delle attività svolte dalla CIA in
                      Cile durante il periodo intercorso tra il 1963 ed il 1973.
                      La reazione della CIA all'emendamento Hinchey deve essere
                      vista come un tentativo in buona fede di dare risposte,
                      non classificate, alle tre domande, ma non come una storia
                      definitiva delle attività USA in Cile durante gli
                      ultimi trent'anni. 
  
                    
                    
                    
                      
  Sommario delle risposte alle interrogazioni 
  
                    
                    1. Domanda - Tutte le
                      attività dei
                      funzionari, agenti sotto copertura e dipendenti di tutti
                      i settori dei Servizi in relazione all'assassinio del presidente
                      Salvador Allende nel settembre del 1973 . 
                    
                    Risposta - Non abbiamo trovato alcuna
                      informazione - né   l'ha trovata il Comitato Church
                      - che ponesse in qualsiasi modo la CIA o i Servizi in relazione
                      con la morte del presidente cileno Salvador Allende. Si
                      ritiene che egli si sia tolto la vita nel momento in cui
                      stava per essere circondato dai leader del golpe. Lo sforzo
                      più notevole svolto dalla CIA contro Allende si
                      era verificato prima, nel 1970, con il tentativo fallito
                      di bloccarne l'elezione e l'ascesa alla presidenza. Tuttavia,
                      l'ostilità di lunga data dell'Amministrazione USA
                      nei confronti di Allende, ed il precedente incoraggiamento
                      di un eventuale colpo di stato militare contro di lui erano
                      ben noti ai cospiratori cileni, che, a suo tempo, hanno
                      provveduto ad agire per conto proprio allo scopo di deporlo. 
                    
                    2. Domanda - Tutte le attività dei
                      funzionari, agenti sotto copertura e dipendenti di tutti
                      i settori dei Servizi riguardo all'accesso del generale
                      Augusto Pinochet alla presidenza della Repubblica del Cile. 
                    
                    Risposta - Successivamente alla deposizione
                      di Allende, la CIA ha sostenuto attivamente la giunta militare,
                      ma non ha certo aiutato Pinochet ad accedere alla presidenza:
                      di fatto, molti funzionari della CIA condividevano le diffuse
                      riserve degli Stati Uniti riguardo all'accanita ricerca
                      di potere da parte di Pinochet. 
                    
                    3. Domanda - Tutte le attività dei
                      funzionari, agenti sotto copertura e dipendenti di tutti
                      i settori dei Servizi in relazione alle violazioni dei
                      diritti umani commesse da ufficiali o agenti dell'ex presidente
                      Pinochet. 
                    
                    
                      
  Risposta - In seguito al rovesciamento
                      di Allende, molti degli ufficiali di Pinochet sono stati
                      coinvolti in diffuse e sistematiche violazioni dei diritti
                      umani. Alcuni di loro erano contatti o agenti della CIA
                      o delle forze militari USA. I Servizi hanno seguito le
                      linee di condotta allora vigenti, per quanto attiene ai
                      rapporti su tali abusi, ed hanno ammonito i propri agenti
                      cileni affinché si astenessero da tali condotte.
                      Le attuali norme, più severe, relative ai rapporti,
                      allora non esistevano: se fossero state in vigore, sospettiamo
                      che molti agenti sarebbero stati abbandonati. 
  
                    
                    
                    
                      
  Discussione 
  
                    
                    
                    Negli anni '60 e nei primi anni '70,
                      nel quadro della politica del governo USA volta a tentare
                      di influenzare gli eventi in Cile, la CIA intraprese alcuni
                      specifici progetti di attività segrete in Cile.
                      Quelli di cui siamo così giunti a conoscenza sono
                      descritti qui di seguito. Lo scopo principale - ben radicato
                      nelle politiche del periodo - era quello di screditare
                      i leader politici di tendenza marxista, in particolare
                      il dottor Salvador Allende, e di rafforzare ed incoraggiare
                      i loro oppositori civili e militari, per evitare che potessero
                      giungere ad assumere il potere. 
                    
                    Relazione generale attività sotto
                      copertura. Sotto la direzione della Casa Bianca e dei comitati
                      di coordinamento politico inter-agenzie, la CIA ha intrapreso
                      le attività segrete descritte qui di seguito. Sono
                      state portate avanti attività sostenute di propaganda,
                      ivi compresi aiuti finanziari ad alcuni importanti media,
                      contro Allende ed altri esponenti marxisti. Alcuni progetti
                      d'azione politica hanno appoggiato un certo numero di partiti
                      prima e dopo le elezioni del 1964, e anche dopo l'elezione
                      di Allende nel 1970. 
                    
                    · Nell'aprile del 1962, il "Gruppo
                      speciale del comitato 5412" - un organismo del sottosegretariato,
                      incaricato di controllare le azioni segrete proposte -
                      approvava la proposta di svolgere un programma di assistenza
                      finanziaria segreta al Partito democratico cristiano (Pdc)
                      in appoggio alla candidatura alla presidenza di Eduardo
                      Frei, nel 1964. 
                    
                    · Sempre nel 1962, la CIA cominciò ad
                      appoggiare un gruppo d'azione civile che aveva intrapreso
                      diverse attività propagandistiche, ivi compresa
                      la distribuzione di poster e volantini. 
                    
                    · Nel dicembre del 1963, il Gruppo
                      5412 accettò di fornire un contributo una tantum
                      al Fronte democratico, una coalizione di tre partiti, dal
                      moderato al conservatore, in appoggio alla campagna presidenziale
                      del Fronte stesso. 
                    
                    · Nell'aprile del 1964, il Gruppo
                      5412 approvò un programma d'azione politica e di
                      propaganda in vista delle imminenti elezioni presidenziali
                      del settembre dello stesso anno. 
                    
                    · Nel maggio 1964, in seguito
                      allo scioglimento del Fronte democratico, il "Comitato
                      303", che aveva preso il posto del Gruppo 5412, accettò di
                      dare al Partito radicale ulteriore assistenza segreta. 
                    
                    · Nel febbraio del 1965, il Comitato
                      303 approvava la proposta di concedere assistenza segreta
                      ad alcuni candidati scelti, in vista delle vicine elezioni
                      parlamentari. 
                    
                    · Nel 1967, la CIA organizzò un
                      meccanismo di propaganda per l'acquisto di spazi in emittenti
                      radio e altri media. 
                    
                    · Nel luglio del 1968, il Comitato
                      303 approvava un programma di azione politica volto ad
                      appoggiare alcuni candidati moderati alle elezioni parlamentari
                      del 1969. 
                    
                    · In seguito ai risultati delle
                      attività di propaganda del 1968, nel 1969 il "Comitato
                      40" (erede del Comitato 303) approvò la creazione
                      di un workshop di propaganda. 
                    
                    · Nella corsa alle presidenziali
                      del 1970, il Comitato 40 ordinò alla CIA di svolgere "operazioni
                      di disturbo" allo scopo di prevenire l'eventuale vittoria
                      di Allende. 
                    
                    · Nel quadro dell' "Opzione I" per
                      impedire ad Allende di assumere il potere dopo le elezioni
                      del 4 settembre, la CIA tentò di influenzare il
                      voto di ballottaggio in parlamento, che la Costituzione
                      imponeva, non avendo Allende ottenuto la maggioranza assoluta. 
                    
                    · Nel quadro dell'"Opzione II" della
                      strategia, alla CIA fu ordinato di fomentare un colpo di
                      stato per impedire ad Allende di assumere la presidenza
                      (vedi la discussione più avanti). 
                    
                    · Durante la presidenza di Allende,
                      il Comitato 40 approvò   la revisione delle operazioni "Opzione
                      I" che - in combinazione con nuovi sforzi per appoggiare
                      il Pdc nel 1971 ed un progetto di appoggio al Partito nazionale
                      ed al Partito radicale democratico nel 1972 - avrebbe versato
                      milioni di dollari allo scopo di rafforzare i partiti politici
                      d'opposizione. La CIA ha altresì   fornito assistenza
                      a gruppi militanti di destra, allo scopo di indebolire
                      il presidente e creare tensione nel Paese.  
                    
                    
                    
                      
  Appoggio al colpo di
                      stato nel 1970 
                      Nel quadro della   "Opzione II" della strategia,
                      la CIA tentò di istigare un colpo di stato allo
                      scopo di evitare che Allende assumesse il potere dopo aver
                      ottenuto la maggioranza relativa alle elezioni del 4 settembre,
                      e prima che il parlamento cileno riconfermasse la sua vittoria,
                      come richiesto dalla Costituzione dal momento che non aveva
                      ottenuto la maggioranza assoluta. La CIA lavorava con tre
                      diversi gruppi di cospiratori. Tutti e tre i gruppi fecero
                      sapere chiaramente che qualsiasi golpe avrebbe dovuto essere
                      preceduto dal rapimento del comandante dell'Esercito René
                      Schneider, che riteneva sinceramente che la Costituzione
                      imponeva all'Esercito di permettere che Allende assumesse
                      il potere. La CIA era della stessa opinione. Pur se la
                      CIA aveva fornito armi ad uno dei gruppi, non abbiamo trovato
                      alcuna informazione che stia ad indicare che i cospiratori,
                      o la CIA stessa, avessero l'intenzione di uccidere il generale.
                      Con un gruppo di cospiratori, i contatti furono interrotti
                      ben presto, per via delle sue tendenze estremistiche. La
                      CIA fornì al
                      secondo gruppo gas lacrimogeni, fucili mitragliatori e
                      munizioni. Il terzo gruppo tentò di rapire Schneider,
                      ferendolo mortalmente durante l'attacco. Precedentemente,
                      la CIA aveva incoraggiato questo gruppo a fare il colpo
                      di stato, ma aveva poi ritirato il proprio appoggio, quattro
                      giorni prima dell'attacco, dato che, secondo il giudizio
                      della CIA stessa, il gruppo non era in grado di farlo con
                    successo.  
                     
  
                     
                    
                    
                    Conoscenza del progetto
                      di golpe nel 1973  
                       
                      Pur se non fu la CIA ad ispirare il golpe che pose
                      fine al governo di Allende l'11 settembre 1973, era tuttavia
                      consapevole del fatto che i militari lo stavano tramando,
                      aveva rapporti volti alla raccolta di informazioni con
                      alcuni dei cospiratori e - dal momento che la CIA stessa
                      non aveva scoraggiato il colpo di stato ed anzi aveva cercato
                      di fomentarne uno nel 1970 - probabilmente sembrava che
                      lo avallasse. Non ci fu modo di sapere, nemmeno per la
                      CIA, che Allende avrebbe rifiutato l'offerta dei golpisti
                      di accompagnarlo incolume fuori dal Paese e che invece
                      - con il palazzo della Moneda sottoposto a bombardamenti
                      da carri armati ed aerei, ed ormai in fiamme - si sarebbe
                      tolto la vita. 
                    
                    Conoscenza
                        delle violazioni dei diritti umani.  
                      I funzionari della CIA sapevano, e fecero sapere
                    agli analisti ed al governo, nel 1973, che il generale
                    Pinochet e le forze che avevano rovesciato il governo Allende
                    stavano conducendo, nei primi mesi dopo il golpe, una dura
                    campagna contro gli elementi di sinistra e tutti coloro
                    che percepivano come loro nemici politici. Alcuni servizi
                    di sicurezza hanno portato avanti un'attività prolungata
                      nel tempo, allo scopo di sopprimere gli oppositori. Nel
                      gennaio del 1974, i funzionari e gli agenti della CIA ricevettero
                      l'ordine di fornire informazioni circa le violazioni dei
                      diritti umani da parte del governo cileno. 
                    
                    Collegamenti con i Servizi
                      di Sicurezza cileni  
                      La CIA manteneva dei collegamenti in
                      Cile, fondamentalmente allo scopo di assicurare la propria
                      collaborazione per la raccolta di informazioni su obiettivi
                      esterni. La CIA aveva offerto tali servizi d'assistenza
                      per l'organizzazione interna e l'addestramento, con l'obiettivo
                      di lottare contro la sovversione ed il terrorismo provenienti
                      dall'estero, non per combattere l'opposizione interna al
                      governo. Inoltre, la CIA si è servita di tali rapporti
                      allo scopo di ammonire quei servizi circa gli abusi perpetrati
                      in Cile contro i diritti umani. Il governo e la CIA erano
                      consapevoli del fatto che tali rapporti avrebbero potuto
                      far identificare la CIA con le operazioni interne dei servizi
                      di collegamento, che comportavano violazioni dei diritti
                      umani: tuttavia si giunse alla conclusione che quei contatti
                      erano necessari alla missione della CIA. 
                    
                    Propaganda in appoggio
                      al regime di Pinochet  
                      Dopo il golpe del settembre '73,
                      la CIA interruppe ogni ulteriore finanziamento alle attività   segrete,
                      ma continuò a portare avanti alcuni progetti di
                      propaganda già in corso, ivi compreso l'appoggio
                      a quegli organi di stampa impegnati a creare un'immagine
                      positiva della giunta militare. Alcuni cileni che avevano
                      precedentemente collaborato con la CIA, ma che non agivano
                      sotto la direzione della stessa CIA, collaborarono alla
                      stesura del "Libro bianco", un documento diretto a giustificare
                      il rovesciamento di Allende. Nel "Libro bianco", si sosteneva
                      che i rappresentanti della sinistra avevano un "Piano Z" segreto
                      per uccidere gli alti comandi nei mesi precedenti il golpe,
                      il che fu ritenuto dalla CIA come probabile azione di disinformazione
                      da parte della Giunta.  
                       
                    
                    
                    Conoscenza
                        dell' "Operazione
                      Condor" 
                       
                      Entro un anno dal colpo di Stato, la CIA ed altre agenzie
                      governative USA vennero a sapere della cooperazione bilaterale
                      tra i servizi di intelligence regionali, volta a seguire
                      le attività degli oppositori politici e, almeno
                      in alcuni casi, ucciderli. Costituiva il precedente di
                      ciò che sarebbe poi diventato l'"Operazione Condor",
                      un accordo per lo scambio di informazioni tra Cile, Argentina,
                      Brasile, Paraguay ed Uruguay, stipulato nel 1975. 
                    
                    Inquietudini interne 
                    
                    Alcuni funzionari della CIA avevano
                      espresso le loro riserve su alcune delle attività svolte
                      in quel periodo. La valutazione analitica dei servizi circa
                      le prospettive di un golpe nel 1970, ad esempio, indicava
                      che "l'azione militare sarebbe stata impossibile", dal
                      momento che l'Esercito era troppo profondamente fedele
                      alla Costituzione e non avrebbe accettato di rovesciare
                      il governo civile. Il Dci (Department of central intelligence)
                      dichiarò che si stava chiedendo all'Agenzia di fare
                      l'impossibile. Un alto funzionario della CIA dichiarò che
                      l'idea di minare un'eventuale vittoria di Allende era "non
                      realistica". Le valutazioni che i Servizi nazionali fecero
                      tra il 1969 e il 1973, riflettevano la sempre più debole
                      convinzione circa la possibilità che Allende potesse
                      sovvertire l'ordine costituzionale in Cile. Inoltre, nel
                      periodo precedente al golpe che rovesciò Allende,
                      i funzionari della CIA erano sempre più preoccupati
                      per la crescente evanescenza della linea che avrebbe dovuto
                      separare il compito di seguire la trama del golpe - raccolta
                      di informazioni su dette attività, ma senza in alcun
                      modo dirigerle o influenzarle - dall'appoggio, se non altro
                      implicito, al golpe stesso. 
                    
                    Contesto Storico 
                    
                    Lo sfondo storico è importante
                      per far luce sulle politiche, pratiche e senso d'urgenza
                      che prevalevano allora. La rivoluzione cubana e l'insorgere
                      di partiti comunisti in America Latina avevano portato
                      la Guerra Fredda nell'emisfero occidentale. Migliaia di
                      ufficiali cileni venivano negli Stati Uniti per seguire
                      corsi d'addestramento, che prevedevano anche alcune presentazioni
                      sull'impatto che il comunismo globale poteva avere sul
                      loro Paese. Dopo la vittoria di Allende alle elezioni presidenziali
                      del 4 settembre 1970, fu convinzione comune, presso i livelli
                      più alti del governo USA, che una presidenza Allende
                      avrebbe gravemente colpito gli interessi nazionali USA. 
                    
                    Gli sforzi fatti dagli Stati Uniti allo
                      scopo di appoggiare le forze anticomuniste in Cile, risalivano
                      alla fine degli anni '50, e riflettevano la rivalità esistente
                      tra Stati Uniti ed Unione Sovietica per imporre la propria
                      influenza in tutto il Terzo Mondo. La forza crescente della
                      sinistra cilena, assieme alla costante frammentazione delle
                      forze politiche conservatrici e moderate divennero, lungo
                      gli anni '60 e '70, oggetto di crescente preoccupazione
                      per gli Stati Uniti, che volevano evitare che sorgesse
                      di "un'altra Cuba" nell'emisfero occidentale. 
                    
                    Secondo il rapporto del
                      Comitato Church, durante la loro riunione del 15 settembre
                      1970 con il direttore della CIA Richard Helms e il segretario
                      della Giustizia John Mitchell, il presidente Nixon ed il
                      suo consigliere per la Sicurezza nazionale, Henry Kissinger,
                      ordinarono alla CIA di impedire l'ascesa al potere di Allende.
                      Essi "non erano preoccupati
                      [circa i] rischi connessi>>,
                      secondo gli appunti di Helms. Oltre all'azione politica,
                      sempre secondo gli appunti di Helms, Nixon e Kissinger
                      ordinarono di adottare misure per <<far gridare di
                      dolore l'economia."
                    
                    
                      
  Questi atteggiamenti da Guerra Fredda
                      continuarono anche durante l'era Pinochet. Dopo l'assunzione
                      del potere da parte di Pinochet, i più   importanti
                      membri del governo sembravano restii a criticare le violazioni
                      dei diritti umani, richiamando i diplomatici USA che chiedevano
                      maggiore attenzione nei confronti del problema. L'assistenza
                      e le vendite militari da parte degli USA aumentarono notevolmente
                      durante gli anni in cui si verificarono le più   gravi
                      violazioni di diritti umani. Secondo un "Memorandum di
                      conversazione" già   pubblicato, nel mese di giugno
                      del 1976 Kissinger fece sapere a Pinochet che il governo
                      USA era ben disposto nei riguardi del suo regime, pur consigliandogli
                      di fare qualcosa in tema di diritti umani allo scopo di
                      migliorare l'immagine del Cile presso il Congresso degli
                      Stati Uniti. 
  
                       
                       
 
 
  
                    
                    
                    MATERIALE DI SUPPORTO  
                    
                    
                      
  
                      L'"assassinio" del presidente Salvador
                      Allende  
                      
  
                    
                    
                    Nel 1962, la CIA fu autorizzata a svolgere
                      progetti di attività sotto copertura in appoggio
                      al Partito radicale ed al Partito cristiano democratico
                      (Pdc) cileni. Tali programmi avevano lo scopo, in primo
                      luogo, di aiutare quei partiti ad attirarsi un seguito
                      maggiore, a migliorare la loro organizzazione ed efficacia,
                      e ad influenzare il loro orientamento politico, nel senso
                      di appoggiare gli obiettivi USA nella regione. Uno scopo
                      secondario era quello di appoggiare ogni sforzo diretto
                      a provocare una scissione all'interno del Partito socialista.
                      Nel 1963, a richiesta dell'ambasciatore USA in Cile, e
                      con l'appoggio del Dipartimento di Stato, il Gruppo 5412
                      approvò un versamento una tantum al Fronte democratico.
                      Gli sforzi propagandistici volti ad appoggiare i mezzi
                      di comunicazione, consistevano fondamentalmente nel finanziare
                      e consigliare alcuni elementi reclutati all'interno di
                      alcune ben precise emittenti radio e giornali cileni. 
                    
                    In previsione delle elezioni presidenziali
                      del 1964, il 2 aprile 1964 il Comitato 303 approvò una
                      campagna d'azione politica. Lo scopo della campagna era
                      di evitare che vincesse il dottor Salvador Allende, il
                      candidato della sinistra. Il principale beneficiario di
                      tali sforzi era Eduardo Frei, del Partito cristiano democratico.
                      La campagna era basata sull'attività   segreta già approvata
                      nel '62, a cui aggiungeva un elemento di appoggio ad un
                      gruppo militante femminile. Nello stesso periodo, alla
                      CIA fu ordinato di appoggiare inserzioni unilaterali di
                      propaganda continua sui media, allo scopo di influenzare
                      l'opinione pubblica contro i partiti e i candidati della
                      sinistra. Al momento delle elezioni, il Comitato 303 aveva
                      autorizzato un totale di spesa di 3 milioni di dollari
                      allo scopo di impedire che vincesse Allende. La vittoria
                      di Frei, il 4 settembre 1964, rappresentò una pietra
                      miliare nel quadro degli sforzi della CIA rivolti alle
                      elezioni cilene. 
                    
                    Il 5 febbraio 1965, il Comitato 303
                      approvò un'altra campagna di attività segrete,
                      diretta ad appoggiare, alle elezioni del 7 marzo per il
                      Parlamento, alcuni candidati scelti. Tale campagna, progettata
                      e svolta in collaborazione con l'ambasciatore USA in Cile,
                      autorizzava la CIA ad appoggiare alcuni candidati al parlamento,
                      avvalendosi della propria infrastruttura consolidata. L'operazione
                      fu ritenuta un successo, e si concluse il 30 giugno. Nel
                      1965-66, i precedenti sforzi propagandistici furono messi
                      insieme, e la CIA mise in atto un progetto di azione sotto
                      copertura, volto ad appoggiare le inserzioni propagandistiche
                      nei media cileni. Lo scopo del progetto era di influenzare
                      l'opinione pubblica contro i partiti ed i candidati della
                      sinistra. La portata delle attività di propaganda
                      della CIA in Cile fu ulteriormente ampliata nel 1967, per
                      promuovere temi "anticomunisti", e in particolare contro
                      la presenza del blocco sovietico nel Paese. 
                    
                    La sinistra cilena, tuttavia, riuscì ad
                      ottenere certi vantaggi politici, durante la presidenza
                      Frei. Per questa ragione, nel 1968-69 la CIA ricevette
                      l'autorizzazione a svolgere ulteriori operazioni di propaganda
                      dirette ad influenzare i media cileni. Queste operazioni
                      includevano la creazione di un workshop di propaganda ed
                      altri meccanismi per introdursi nei mezzi di stampa. I
                      temi di questa propaganda erano: la minaccia che il blocco
                      sovietico rappresentava per le tradizioni democratiche
                      cilene, il pericolo che rappresentavano per il Paese i
                      fronti locali di sinistra, nonché la promozione
                      di una leadership a favore della democrazia in Cile. Nel
                      mese di luglio 1968, il Comitato 303 approvò un
                      modesto programma di attività segrete, proposto
                      dall'ambasciatore statunitense, allo scopo di influenzare
                      la composizione del Parlamento cileno alle elezioni del
                      marzo 1969, appoggiando i candidati moderati. Pur se i
                      risultati furono da considerarsi un successo per l'operazione,
                      tanto l'estrema destra quanto l'estrema sinistra guadagnarono
                      dei seggi, polarizzando ulteriormente la scena politica
                      cilena. I perdenti furono Frei e i suoi candidati moderati
                      del Pdc. Questo programma della CIA si concluse con la
                      fine delle elezioni per il Parlamento. 
                    
                    A mano a mano che si avvicinavano le
                      elezioni presidenziali del 1970, Allende sorgeva come il
                      candidato più popolare; alcuni partiti di sinistra
                      contribuivano a rafforzare la coalizione di Unità popolare
                      (Up). La Base della CIA si servì di alcune delle
                      già menzionate attività segrete per svolgere
                      una serie di attività politiche e operazioni di
                      propaganda dirette a screditare la sinistra. Il Comitato
                      40 ordinò alla CIA di limitarsi ad attaccare la
                      coalizione dell'Up e a non appoggiare nessun candidato
                      specifico alla presidenza. Lo scopo era di dividere la
                      sinistra e creare le condizioni atte a dare la vittoria
                      ad un candidato non marxista. Il 27 giugno 1970, la base
                      ricevette istruzioni al fine di concentrare l'"operazione
                      di disturbo" più   specificatamente contro la candidatura
                      di Allende. Lo scopo era di mettere in guardia il popolo
                      cileno contro i pericoli di un regime marxista sotto la
                      leadership di Allende. 
                    
                    Nonostante l'aumento dei finanziamenti
                      ordinato dal Comitato 40, durante l'agosto del 1970 era
                      ormai chiaro che l'operazione di disturbo non sortiva gli
                      effetti voluti e che Allende e l'Up si erano guadagnati
                      un appoggio tale da fare di Allende il candidato con le
                      maggiori probabilità di vittoria. La preoccupazione
                      nelle alte sfere dell'amministrazione Nixon portò a
                      sviluppare un'iniziativa segreta più aggressiva.
                      Tale iniziativa prevedeva sia un'azione politica (Opzione
                      I), che un colpo di stato militare (Opzione II), allo scopo
                      di evitare una presidenza Allende. Entrambe le iniziative
                      (Opzione I e Opzione II) si svolsero simultaneamente, finché il
                      parlamento non elesse Allende, il 24 ottobre. 
                    
                    Il programma di azione politica considerato
                      prevedeva che l'ambasciata e la base CIA esercitassero
                      la loro influenza sul parlamento cileno nel momento in
                      cui si fosse accinto a discutere la questione. Si trattava
                      di incoraggiare il Parlamento a votare per Alessandri,
                      nonostante il fatto che Allende avesse ottenuto un voto
                      popolare leggermente superiore. (Allende aveva ottenuto
                      il 36,3 per cento dei voti, il 4 settembre - una maggioranza
                      relativa, non quella prevista dalla Costituzione per evitare
                      il ricorso ad una riconferma della vittoria da parte del
                      Parlamento). La "base" e l'ambasciata, che agivano tramite
                      intermediari, esortarono Frei a sfruttare la sua influenza
                      in parlamento per convincere le forze non di sinistra a
                      votare per Alessandri. L'idea era di far sì che
                      il parlamento eleggesse Alessandri presidente: questi si
                      sarebbe successivamente dimesso, permettendo così a
                      Frei di presentarsi candidato contro Allende in una nuova
                      tornata di elezioni. 
                    
                    L'iniziativa Opzione II prevedeva che
                      la CIA studiasse la possibilità di organizzare un
                      intervento dei militari cileni. Il 9 settembre, la   "base" ricevette
                      istruzioni dal quartiere generale, che ordinava di stabilire
                      un contatto diretto con ufficiali cileni allo scopo di
                      valutare le possibilità di fomentare un colpo di
                      stato militare, nel caso che si decidesse per questa soluzione. 
                    
                    Il 15 settembre, il presidente Nixon
                      informò il Dci che un regime Allende in Cile non
                      sarebbe stato accettabile per gli Stati Uniti. Ordinò   alla
                      CIA di evitare che Allende assumesse il potere, o di deporlo,
                      e stanziò   allo scopo 10 milioni di dollari. Il
                      presidente tenne a specificare che l'azione doveva essere
                      portata avanti dalla CIA, senza comunicare nulla né ai
                      Dipartimenti di Stato e della Difesa, né all'ambasciatore
                      USA in Cile. Rispondendo agli ordini di Nixon, la CIA intraprese
                      una serie di azioni, ivi comprese alcune prime prese di
                      contatto con i militari di un governo straniero per richiederne
                      l'opinione, l'invio di informazioni propagandistiche da
                      tutto il mondo, da inserire nei media locali, l'inizio
                      di manovre volte a promuovere una pubblica opposizione
                      contro Allende presso i giornali più importanti,
                      come El Mercurio, e la presa di contatti con un civile
                      cattolico che aveva rapporti con le autorità ecclesiastiche
                      cilene, per influenzare l'atteggiamento della Chiesa nei
                      confronti di Allende. I funzionari della Base moltiplicarono
                      i loro contatti con gli ufficiali cileni. Si incoraggiò anche
                      Frei a sfruttare la sua influenza presso i militari e ad
                      incitare gli ufficiali a prendere in considerazione la
                      possibilità di formare un nuovo governo prima che
                      il parlamento eleggesse presidente Allende. Verso la fine
                      di settembre fu chiaro che era molto improbabile che Frei
                      agisse in questo senso. 
                    
                    Quando divenne chiaro che Frei non si
                      sarebbe adoperato allo scopo, si intensificò la
                      pianificazione dell'Opzione II. Tra il 5 e il 20 ottobre,
                      la "base" organizzò numerosi contatti con alti ufficiali
                      militari e dei carabineros (la polizia nazionale), per
                      convincerli a fare un colpo di stato. L'addetto militare
                      dell'ambasciata USA fu posto sotto il controllo operativo
                      della "base" della CIA, e inviò messaggi dello stesso
                      tenore ai suoi contatti militari. Quattro funzionari della
                      CIA furono inviati ad incontrarsi segretamente e in modo
                      non ufficiale con i più "sensibili" tra questi militari
                      cileni, attivamente coinvolti nella macchinazione di un
                      golpe. Tuttavia, l'Opzione II fallì, in seguito
                      all'assassinio del comandante in capo dell'Esercito, Schneider,
                      la cui morte provocò in Cile una forte reazione. 
                    
                    L'assassinio
                    di Schneider 
                    
                    Il governo USA e la CIA erano consci,
                      e d'accordo con la valutazione degli ufficiali cileni,
                      del fatto che il rapimento del generale Renè   Schneider,
                      Comandante dell'esercito cileno nel settembre 1970, fosse
                      un passo fondamentale per qualunque progetto di golpe.
                      Tuttavia, non abbiamo rinvenuto nessuna informazione che
                      dimostrasse che l'intenzione dei cospiratori, o della CIA,
                      fosse di uccidere il generale durante il rapimento. Schneider
                      era uno strenuo sostenitore della costituzione cilena,
                      ed un fortissimo ostacolo per i capi militari che intendevano
                      effettuare un colpo di stato per evitare che Allende assumesse
                      il potere. 
                    
                    Il generale a riposo dell'Esercito Roberto
                      Viaux era uno dei principali cospiratori, e godeva dell'appoggio
                      dei giovani ufficiali e sottufficiali; era altresì a
                      capo di parecchi gruppi civili di destra. La CIA, dopo
                      aver ricevuto l'ordine di esaminare le possibilità di
                      un colpo di stato per evitare la presa di possesso di Allende,
                      inviò un funzionario a contattare Viaux il 9 ottobre
                      1970. Dopo un secondo incontro con Viaux, la "base" riferì a
                      Washington una sua richiesta di armi, gas lacrimogeni ed
                      altri rifornimenti, nonché una polizza di assicurazione
                      sulla sua vita. Dopo aver studiato la proposta di Viaux,
                      il quartiere generale della CIA giunse alla conclusione
                      che il suo gruppo non aveva nessuna probabilità di
                      portare a buon fine un colpo di stato, e ne avvertì la "base".
                      Così, nel corso delle riunioni del 17 e 18 ottobre,
                      un funzionario della CIA comunicò ad un membro del
                      gruppo di Viaux che la CIA non avrebbe preso in considerazione
                      la loro richiesta di appoggio. Il funzionario li avvertì pure
                      che qualsiasi azione di golpe da parte loro sarebbe stata
                      prematura. Il rappresentante di Viaux disse che il colpo
                      di stato era stato progettato per il 21 e 22 ottobre, e
                      che il primo passo sarebbe stato il rapimento del generale
                      Schneider. La "base" non credeva al piano, sia perché la
                      CIA non aveva informazioni che lo avvalorassero, sia perché il
                      gruppo di Viaux aveva dei precedenti di false partenze. 
                    
                    Il 22 ottobre, il gruppo di Viaux, che
                      ormai agiva indipendentemente dalla CIA, fece un tentativo
                      di rapire il generale Schneider, che portò alla
                      sua uccisione. La morte di Schneider indignò le
                      forze armate e i civili favorevoli al colpo di stato, ed
                      i piani per un'azione militare furono accantonati. 
                    
                    La CIA, oltre Viaux, aveva anche contattato
                      altri cospiratori, compreso il generale Camilo Valenzuela.
                      Il gruppo di Valenzuela era ben noto alla "base", che riteneva
                      che avesse la capacità di portare a buon fine un
                      colpo di stato. Il 22 ottobre, la CIA fornì a questo
                      gruppo - anch'esso convinto che il rapimento del generale
                      Schneider fosse essenziale per qualsiasi golpe - tre fucili
                      mitragliatori, munizioni, e da 8 a 10 candelotti lacrimogeni.
                      (Tutte queste armi furono in seguito restituite alla "base",
                      non utilizzate). Il rappresentante di Valenzuela insistette
                      sul fatto che il suo gruppo non aveva avuto nulla a che
                      fare con l'uccisione di Schneider, e che Viaux aveva agito
                      per conto proprio. 
                    
                    
                      
  Nel novembre del 1970, un membro del
                      gruppo di Viaux sfuggito alla cattura tornò a mettersi
                      in contatto con l'Agenzia, chiedendo assistenza finanziaria
                      a nome del gruppo. Benché l'Agenzia non avesse alcun
                      obbligo nei confronti del gruppo, dal momento che questo
                      aveva agito per proprio conto, fornì tuttavia 35.000
                      dollari, allo scopo di mantenere segreti i precedenti contatti,
                      conservare la buona disposizione del gruppo, e anche per
                      ragioni umanitarie. 
  
                    
                    
                    
                    L'inizio della presidenza Allende 
                    
                     Il parlamento approvò la vittoria
                      elettorale di Allende con ampio margine - 153 a 35 -, il
                      24 ottobre. Sulla scia dell'insediamento di Allende, il
                      3 novembre 1970, l'obiettivo a lunga scadenza del governo
                      USA divenne quello di mantenere attiva l'opposizione con
                      la speranza che riuscisse a sconfiggere Allende nelle elezioni
                      del 1976. Fondamentalmente, il ruolo della CIA in Cile
                      era di fornire fondi ed influenzare i partiti politici
                      d'opposizione. Nel 1971, fu approvata una nuova azione
                      segreta volta a rinnovare l'appoggio al Pdc. Nel 1972,
                      venne autorizzato un altro progetto segreto per appoggiare
                      il Partito nazionale ed il Partito radicale democratico.
                      Questo continuo appoggio finanziario da parte della CIA
                      ai meccanismi di propaganda aveva lo scopo di continuare
                      le pubblicazioni sui media in appoggio ai partiti d'opposizione
                      e contro il regime di Allende. La CIA aveva ricevuto istruzioni
                      nel senso di mettere il Governo USA in una posizione che
                      permettesse in seguito di trarre vantaggio di un'eventuale
                      soluzione politica o militare del dilemma cileno, a seconda
                      degli sviluppi futuri. 
                    
                    La CIA continuò a raccogliere
                      informazioni sugli ufficiali delle forze armate cilene
                      che si opponevano attivamente al governo Allende, ma non
                      venne intrapresa nessuna azione per aiutarli. Alcuni elementi
                      e contatti della CIA intrattenevano rapporti diretti con
                      i cospiratori; gli ordini che aveva la CIA erano che questi
                      contatti fossero diretti esclusivamente alla raccolta di
                      informazioni. Quando, verso la fine del 1972, ci fu un'escalation
                      delle indiscrezioni sui progetti di golpe, la CIA fu molto
                      cauta in tutti i suoi rapporti con gli ufficiali delle
                      Forze Armate cilene, pur continuando a seguire le loro
                      attività; ma senza tentare mai, per nessuna ragione,
                      di influenzarle. Già in ottobre del 1972, all'interno
                      del governo degli USA l'opinione generale era che i militari
                      intendevano fare un colpo di stato, in qualche momento,
                      che tale colpo di stato non avrebbe avuto bisogno dell'appoggio
                      degli Stati Uniti per riuscire, e che era importante evitare
                      qualunque intervento o assistenza USA a tale golpe. 
                    
                    Il 21 agosto 1973, il Comitato 40 approvò un
                      ulteriore stanziamento di 1 milione di dollari destinato
                      ad accrescere l'appoggio ai partiti politici d'opposizione,
                      il che portò ad un totale di spesa, per i finanziamenti
                      segreti durante il periodo di Allende, a 6,5 milioni di
                      dollari circa. Verso la fine d'agosto, la "base" richiese
                      l'autorizzazione a fornire il massimo appoggio agli sforzi
                      dell'opposizione volti a incoraggiare l'ingresso dei militari
                      cileni nel gabinetto di Allende. Le dimissioni del comandante
                      generale dell'Esercito, Carlos Prats (la cui condotta era
                      fortemente costituzionalista), e la sua sostituzione con
                      il generale Augusto Pinochet (non un cospiratore, ma apparentemente
                      disposto ad accettare un golpe), sembrò aver ulteriormente
                      rafforzato l'unione tra le forze armate, e queste come
                      gruppo di pressione politica. Il governo di Up sembrava
                      temere la possibilità di un colpo di stato militare,
                      e non era sicuro di come dovesse reagire a tale eventualità. 
                    
                    La "base", rendendosi conto che gli
                      obiettivi dell'opposizione si erano sviluppati fino ad
                      un punto che contrastava con la politica USA di allora,
                      chiese a Washington l'autorizzazione ad appoggiare quell'atteggiamento
                      aggressivo. Pur se l'ambasciatore USA in Cile condivideva
                      l'idea che Washington dovesse rivedere la propria politica,
                      non si associò alla proposta della "base", temendo
                      che avrebbe potuto portare ad un coinvolgimento de facto
                      degli Stati Uniti nel golpe. Il quartiere generale della
                      CIA rispose ribadendo alla "base" che non ci doveva essere
                      alcun genere di coinvolgimento con i militari in nessuna
                      iniziativa segreta; non c'era la volontà di istigare
                      un golpe militare. 
                    
                    Il 10 settembre 1973 - il giorno prima
                      del golpe che pose fine al governo Allende - un ufficiale
                      delle forze armate cilene informò un funzionario
                      della CIA che si stava progettando un colpo di stato, e
                      chiese l'assistenza del governo USA. Gli fu risposto che
                      il governo USA non avrebbe fornito alcuna assistenza poiché si
                      trattava esclusivamente di una questione interna cilena.
                      Il funzionario della "base" gli disse anche che la sua
                      richiesta sarebbe comunque stata comunicata a Washington.
                      La CIA venne a conoscenza della data esatta del golpe poco
                      prima che questo si verificasse. Durante l'attacco al palazzo
                      presidenziale e gli avvenimenti immediatamente successivi,
                      le attività   della "base" si limitarono a fornire
                      informazioni e rapporti sulla situazione. 
                    
                    
                      
  La morte di Allende avvenne dopo che
                      il presidente aveva rifiutato un'offerta da parte dei militari
                      di accompagnare lui e la sua famiglia fuori dal Paese.
                      Le prove a disposizione stanno ad indicare che il presidente
                      Allende si uccise nel momento in cui i golpisti entravano
                      nei suoi uffici. Una fonte attendibile, riguardo alla morte
                      di Allende, è il dottor Patricio Guijòn,
                      un medico membro dello staff sanitario del presidente.
                      Durante l'assalto, Guijòn si trovava con Allende
                      nel palazzo presidenziale, La Moneda, e ha sostenuto di
                      aver visto Allende suicidarsi con un fucile. Nel 1991,
                      anche la Commissione nazionale cilena per la verità e
                      la riconciliazione giunse alla conclusione che Allende
                      si era tolto la vita. Non esiste nessuna informazione che
                      possa indicare che la CIA sia stata coinvolta nella morte
                      di Allende. 
  
                      
                    
                    
                     Il coinvolgimento del mondo imprenditoriale
                      USA 
                    
                     Già durante le elezioni presidenziali
                      cilene del 1964, gli imprenditori statunitensi che avevano
                      interessi in Cile avevano offerto alla CIA fondi per evitare
                      l'elezione di Allende. Tutte queste prime offerte erano
                      state respinte. 
                    
                    Agli inizi del 1970, un funzionario
                      della Base fu contattato da un uomo d'affari statunitense,
                      dipendente della "International telephone and telegraph" (Itt),
                      per sollecitare il governo USA a fornire appoggio finanziario
                      ad uno degli oppositori di Allende, Jorge Alessandri. La   "base" fece
                      all'uomo d'affari il nome di una persona che avrebbe potuto
                      deviare segretamente ad Alessandri i fondi dell'Itt. 
                    
                    
                      
  Parecchi mesi dopo, un altro rappresentante
                      dell'Itt si mise in contatto con la CIA, a Washington,
                      per sondare la possibilità che la CIA accettasse
                      fondi dalla sua società e li destinasse alla campagna
                      elettorale di Alessandri. La risposta fu che la CIA non
                      poteva accettare e trasferire fondi ad Alessandri per conto
                      di una ditta privata. La CIA rispose anche che, pur se
                      il governo USA era molto preoccupato per una possibile
                      vittoria di Allende, non appoggiava nessun singolo candidato
                      alle elezioni. Comunque, e come era avvenuto parecchi mesi
                      prima, la "base" consigliò l'uomo d'affari su come
                      incanalare verso Alessandri, in piena sicurezza, i fondi
                      dell'Itt.  
                      Dopo l'elezione di Allende, e prima del suo insediamento,
                      la CIA, per ordine del Comitato 40 e in coordinamento con
                      l'ambasciata a Santiago, fece un tentativo per incoraggiare
                      l'imprenditoria cilena a condurre un programma volto a
                      rovinare l'economia del Paese. 
  
                    
                    
                    
                      
  Accesso alla presidenza del generale
                      Augusto Pinochet 
  
                    
                    
                     La nuova giunta militare
                      cilena - il generale dell'Esercito Augusto Pinochet, il
                      generale dell'Aeronautica Gustavo Leigh, l'ammiraglio della
                      Marina José Merino,
                      ed il capo dei Carabineros, Generale César Mendoza
                      - giurò   la sera dell'11
                      settembre 1973. Il giorno
                      successivo, i quattro stilarono un documento che istituiva
                      la giunta come il potere supremo in Cile. Pinochet fu designato
                      primo presidente, ed i quattro si accordarono verbalmente
                      sulla rotazione della carica. Poco dopo, la giunta istituì un
                      comitato di consulenza, che Pinochet riuscì a formare
                      con ufficiali dell'Esercito a lui fedeli. Una delle loro
                      prime raccomandazioni fu quella di accantonare l'idea di
                      una rotazione alla presidenza, sostenendo che avrebbe creato
                      troppi problemi amministrativi e notevole confusione. 
                    
                    Nel marzo del 1974, celebrando i sei
                      mesi dall'insediamento della giunta, Pinochet sferrò un
                      attacco verbale contro il Partito cristiano democratico,
                      e dichiarò che non era stato stabilito nessun calendario
                      per il ritorno di un governo civile. Il 18 dicembre 1974,
                      Pinochet fu nominato leader supremo della nazione. 
                    
                    Durante questo periodo, la CIA, in coordinamento
                      con il dipartimento di stato, decise di non svolgere ulteriori
                      o maggiori attività   segrete finché il Comitato
                      40 non avesse dato altre autorizzazioni. C'era, sì,
                      l'autorizzazione alla spesa per attività sotto copertura,
                      ma si trattava di esborsi già dovuti ed impegni
                      in programmi già descritti prima: non fu autorizzata
                      nessuna nuova iniziativa. I piani segreti della CIA in
                      Cile si conclusero ufficialmente nel mese di giugno del
                      1974, ed i pagamenti cessarono. 
                    
                    
                      
  Sebbene alcune di queste residue operazioni
                      propagandistiche possono aver indirettamente giovato a
                      Pinochet ed ai golpisti, nessun funzionario della CIA,
                      né dei Servizi, fu coinvolto nel facilitare l'ascesa
                      alla presidenza di Pinochet, né nel consolidamento
                      del suo potere come Leader Supremo. Durante la maggior
                      parte di quel periodo, la CIA non ebbe nessuna autorità per
                      svolgere azioni segrete in Cile. La CIA ha avuto, lungo
                      gli anni, rapporti di collegamento con diversi servizi
                      di sicurezza, ma non esiste nulla che stia ad indicare
                      che qualche servizio abbia richiesto, o che la CIA abbia
                      offerto, qualsivoglia genere d'assistenza per promuovere
                      la presidenza di Pinochet. 
  
                    
                    
                    
                      
  Violazioni dei diritti umani commesse
                      da funzionari, agenti sotto copertura o dipendenti della
                      CIA
  
                    
                    
                    Nel gennaio del '74, la CIA diramò una
                      direttiva per tutti i dipendenti affinché raccogliessero
                      informazioni clandestine sulla tortura in Cile; questo
                      messaggio ordinava al personale della CIA di lavorare con
                      tutti gli agenti e canali di influenza disponibili al fine
                      di indurre il governo cileno a modificare le misure repressive,
                      ed in particolare a eliminare l'uso della tortura. La CIA
                      si servì attivamente dei propri contatti, in particolare
                      con quei membri dei servizi noti per le loro violazioni
                      dei diritti umani, sottolineando che tali abusi erano nocivi
                      per la credibilità del governo all'interno del proprio
                      Paese, nonché dannosi per la sua reputazione internazionale
                      ed inaccettabili per il governo USA. In alcuni casi, questi
                      contatti hanno consentito alla CIA di ottenere informazioni
                      su violazioni dei diritti umani di cui altrimenti non si
                      sarebbe venuti a conoscenza. 
                    
                    Considerando la grande varietà e
                      natura dei contatti della CIA in Cile, la questione dei
                      diritti umani fu affrontata in diversi modi, lungo quegli
                      anni. Alcuni esempi: 
                    
                    o Prima del golpe del 1973, la questione
                      dei diritti umani non fu mai discussa né nei contatti
                      di collegamento né nei rapporti dell'intelligence. 
                    
                    o Si venne a sapere che un contatto
                      della CIA era stato implicato in un tentativo abortito
                      di golpe, il 29 giugno 1973, ed un altro era coinvolto
                      nel golpe, riuscito, dell'11 settembre 1973. 
                    
                    o Nell'ottobre del 1973, la CIA ricevette
                      informazioni attendibili che indicavano che un suo contatto
                      di grado elevato era coinvolto in alcune specifiche violazioni
                      dei diritti umani; il contatto venne interrotto. 
                    
                    o Benché la CIA avesse ricevuto
                      informazioni che suggerivano che un suo contatto d'alto
                      grado era un sostenitore della linea dura e che quindi
                      avrebbe potuto commettere violazioni di questo tipo, i
                      contatti furono mantenuti, in assenza di informazioni più precise
                      circa eventuali abusi contro i diritti umani. 
                    
                    o La CIA mantenne contatti indiretti
                      con una fonte che si trovava in stretto contatto con autori
                      di violazioni dei diritti umani. Non c'erano prove che
                      detta fonte fosse coinvolta in tali abusi, ma certamente
                      era a conoscenza di dette pratiche. Il valore informativo
                      del contatto era sufficientemente importante da non consigliarne
                      l'interruzione. 
                    
                    o Nel caso di una persona su cui la
                      CIA aveva informazioni riguardanti un caso di corruzione,
                      che poteva avere un rapporto con questioni di diritti umani,
                      si decise di cercare il contatto in considerazione della
                      sua posizione e del suo potenziale valore informativo. 
                    
                    o In più di un'occasione, alla
                      luce dell'appartenenza ai servizi e posizione negli stessi
                      dei contatti, sembrò probabile che questi fossero
                      coinvolti, sapessero o comunque coprissero gli abusi contro
                      i diritti umani. Tuttavia, dal momento che tali contatti
                      permettevano alla CIA di svolgere la propria missione di
                      raccolta di informazioni e di mantenere aperto un canale
                      attraverso il quale esprimere le preoccupazioni per le
                      violazioni dei diritti umani, i contatti furono mantenuti. 
                    
                    o In alcuni casi, pur se la CIA era
                      a conoscenza del fatto che il contatto rappresentava un
                      servizio noto per gli abusi contro i diritti umani, il
                      contatto fu mantenuto perché rifiutarlo avrebbe
                      avuto un effetto negativo per la missione di raccolta informazioni
                      della CIA stessa. 
                    
                    o In alcuni casi, non furono fatti controlli
                      accurati circa il rispetto dei diritti umani da parte dei
                      contatti, né si adottò una decisione deliberata
                      che soppesasse rischi e vantaggi. In tali casi, se un contatto
                      era considerato importante a livello delle informazioni
                      che poteva fornire, si autorizzava a conservarlo. 
                    
                    
                      
  o Le informazioni riguardanti le violazioni
                      dei diritti umani da parte dei contatti della CIA, di quel
                      periodo e precedenti, furono comunicate e diffuse presso
                      i servizi politici e d'intelligence. 
  
                    
                    
                    
                      
  Rapporti con Contreras
  
                    
                    
                    Durante un periodo, tra il 1974 e il
                      1977, la CIA ebbe contatti con Manuel Contreras Sepúlveda,
                      noto successivamente per il suo coinvolgimento in abusi
                      contro i diritti umani. I rappresentanti politici del governo
                      USA avevano approvato i contatti della CIA con Contreras,
                      data la sua posizione di capo della principale organizzazione
                      di intelligence del Cile, e ritenuto necessario per l'adempimento
                      della missione della CIA. Questo, nonostante le preoccupazioni
                      che tale rapporto potesse lasciare la CIA scoperta di fronte
                      ad accuse di aver aiutato la repressione politica interna.
                      Fin dall'inizio, la CIA fece sapere chiaramente a Contreras
                      che non avrebbe appoggiato nessuna delle sue attività,
                      o delle attività dei suoi servizi, che potessero
                      essere considerate come "repressione politica interna".
                      Nei propri contatti con Contreras, la CIA lo sollecitò ad
                      aderire ad una circolare del 17 gennaio 1974, emessa dal
                      ministero cileno della Difesa, che descriveva le linee
                      di condotta da adottare nel trattamento dei prigionieri
                      in modo da rispettare la Convenzione di Ginevra del 1949. 
                    
                    I rapporti, seppure corretti, non furono
                      mai cordiali né   agevoli, in particolare in seguito
                      alla scoperta del ruolo di Contreras per quanto riguardava
                      le violazioni dei diritti umani. Nel dicembre 1974, la
                      CIA giunse alla conclusione che Contreras non avrebbe migliorato
                      la sua condotta in quel comparto. Tuttavia, l'aiuto fornito
                      da Contreras, durante il primo trimestre del '75, nell'azione
                      volta ad ottenere la liberazione di alcuni membri del Pdc
                      che erano stati arrestati e maltrattati da un altro servizio
                      di sicurezza cileno, fece nascere una vaga speranza che
                      egli avrebbe usato la propria influenza per porre fine
                      agli abusi. Guardando indietro, tuttavia, il ruolo di Contreras
                      in quell'operazione probabilmente rifletteva la rivalità tra
                      i diversi servizi e gli sforzi personali di Contreras stesso
                      volti ad ottenere il controllo di tutto l'apparato dei
                      servizi di informazioni cileni. 
                    
                    Nell'aprile del '75, i rapporti dell'intelligence
                      dimostrarono che Contreras rappresentava l'ostacolo principale
                      ad una politica di diritti umani ragionevole da parte della
                      giunta, ma un comitato inter-agenzie ordinò alla
                      CIA di mantenere i suoi contatti con Contreras. L'ambasciatore
                      USA in Cile sollecitò il vicedirettore della Central
                      intelligence, Walters, perché   accogliesse Contreras
                      a Washington nell'interesse del mantenimento di buoni rapporti
                      con Pinochet. L'incontro avvenne nell'agosto del '75, con
                      l'approvazione del comitato inter-agenzie. 
                    
                    A maggio e giugno del '75, alcuni elementi
                      della CIA raccomandarono di instaurare un rapporto a pagamento
                      con Contreras, allo scopo di ottenere informazioni, grazie
                      alla sua preziosa posizione e vicinanza a Pinochet. La
                      proposta fu respinta, sulla base della politica del governo
                      USA sui rapporti clandestini con il capo di un servizio
                      informazioni noto per gli abusi contro i diritti umani.
                      Tuttavia, a causa di errori nelle comunicazioni e nei tempi
                      di questi avvenimenti, Contreras ricevette un primo pagamento,
                      una tantum. 
                    
                    Oltre alle informazioni riguardanti
                      le minacce esterne, la CIA voleva da Contreras anche informazioni
                      riguardanti le prove emerse nel 1975, circa una manovra
                      formale di cooperazione tra i Servizi del Cono Sud - l'"Operazione
                      Condor" - basata sulla collaborazione informale per rintracciare
                      e, per lo meno in qualche caso, uccidere i nemici politici.
                      Nell'ottobre del '76 c'erano ormai sufficienti informazioni
                      perché la CIA decidesse di contattare Contreras
                      riguardo alla questione. Contreras confermò l'esistenza
                      dell'Operazione Condor, come una rete di scambio di informazioni,
                      ma negò che questa avesse un ruolo nelle uccisioni
                      extra-giudiziarie. 
                    
                    L'ex membro del governo Allende ed ambasciatore
                      a Washington, Orlando Letelier, ed il suo assistente statunitense,
                      Ronni Moffit, vennero uccisi con un'autobomba a Washington,
                      il 21 settembre 1976. Quasi immediatamente dopo l'assassinio,
                      cominciarono a circolare voci che sostenevano la responsabilità del
                      Governo cileno nell'omicidio. Il primo rapporto della CIA
                      che conteneva questa accusa fu comunicato in data 6 ottobre
                      1976. Durante il mese di ottobre di quell'anno, il dipartimento
                      della Giustizia e la CIA studiarono il modo in cui la CIA
                      avrebbe potuto affrontare gli aspetti dell'indagine giudiziaria
                      riguardanti i Servizi stranieri (FI). All'epoca, si cominciò a
                      parlare del probabile ruolo di Contreras nell'omicidio
                      Letelier. 
                    
                    Verso la fine del '76, i contatti con
                      Contreras si erano molto diradati. Durante il '77, la CIA
                      ebbe con Contreras forse una mezza dozzina di incontri;
                      in tre di questi, lo scopo era di chiedere informazioni
                      circa l'assassinio di Letelier. Il 3 novembre 1977, Contreras
                      venne trasferito ad un incarico alieno ai servizi, per
                      cui la CIA interruppe ogni ulteriore contatto. 
                    
                    
                      
  Tuttavia, i servizi di informazioni
                      della CIA continuarono a seguire da vicino le attività di
                      Contreras. Nel 1978, dopo una breve lotta per conservare
                      il suo potere, Contreras si dimise dall'Esercito. Nel frattempo,
                      la CIA aveva messo insieme dei rapporti dettagliati e specifici
                      riguardanti il coinvolgimento di Contreras nell'ordine
                      di assassinare Letelier. Una parte di questo materiale è stata
                      resa pubblica, mentre un'altra parte è ancora da
                      ritenersi classificata, ed una terza parte ancora è stata
                      trattenuta su richiesta del dipartimento della Giustizia,
                      che continua a portare avanti le sue indagini. 
  
                    
                    
                    
                      
  Rapporti dell'Intelligence 
  
                    
                    
                    Durante tutto il periodo successivo
                      al golpe, la CIA ha raccolto, e comunicato ai servizi ed
                      al Governo, ampie informazioni riguardanti la questione
                      dei diritti umani in Cile. Alcune di queste informazioni
                      provenivano da contatti di varia estrazione. Questi rapporti
                      comprendevano una grande varietà di informazioni,
                      tra cui: 
                    
                    o Dibattiti svolti tra il '73 e l'88
                      presso i servizi cileni militari e della sicurezza, e riguardanti
                      il giusto livello di forza da impiegare con quello che
                      consideravano come la minaccia sovversiva rappresentata
                      dai gruppi politici di sinistra e dalle schegge di organizzazioni
                      terroristiche; 
                    
                    o Le identità ed attività di
                      sotto-unità delle forze di sicurezza cilene, incaricate
                      di svolgere attività politiche speciali o attività   contro
                      la sinistra, e la cui associazione con gruppi estremisti
                      di tendenze violente li rendeva probabili autori di abusi
                      sistematici; 
                    
                    o Dibattiti all'interno di gruppi politici
                      di sinistra e schegge di organizzazioni terroristiche,
                      riguardanti l'impiego della violenza contro il governo; 
                    
                    o Addestramento, capacità, stato
                      di preparazione e schieramento dei diversi gruppi di "autodifesa" all'interno
                      dei Partiti socialista e comunista del Cile, e delle schegge
                      di organizzazioni terroristiche del Movimento della sinistra
                      rivoluzionaria, il Fronte patriottico Manuel Rodríguez,
                      e le fazioni Gioventù Lautaro e Lavoratori/Contadini
                      del Movimento unito d'azione popolare. 
                    
                    Nei giorni e nei mesi immediatamente
                      successivi al golpe del 1973, la CIA fornì ampie
                      informazioni su ciò che il governo definiva   <<attività necessarie
                      per ripristinare l'ordine>>. Vi furono rapporti molto
                      divergenti circa il numero di persone uccise ed arrestate.
                      I rapporti della CIA confermavano che i militari stavano
                      deliberatamente nascondendo le cifre precise, e descrivevano
                      in dettaglio le diverse opinioni all'interno della giunta
                      militare riguardo alla necessità o meno di sottoporre
                      a giustizia sommaria gli estremisti e i sovversivi, oppure
                      di accordare loro processi e relative sentenze. Vi furono
                      anche ampie informazioni su: 
                    
                    o L'applicazione della "giustizia militare" a
                      detenuti civili, nonché i tipi di punizione ai quali
                      probabilmente sarebbero stati sottoposti; 
                    
                    o Localizzazione dei campi di prigionia
                      e i nomi di alcune specifiche persone in essi detenute,
                      compreso il fatto che alcune di tali località erano
                      segrete; 
                    
                    o I tentativi di alcuni elementi della
                      sinistra di lasciare il Paese o cercare asilo in ambasciate
                      straniere; 
                    
                    o Valutazioni degli effetti che stava
                      ottenendo la repressione governativa sulla capacità e
                      gli sforzi della sinistra per riunire le fila. 
                    
                    La CIA ricevette anche informazioni
                      sul "Piano Z" - che si diceva fosse stato preparato dalla
                      coalizione di Unità popolare di Allende negli ultimi
                      tempi del suo governo - volto ad assassinare alcune importanti
                      personalità politiche e militari che si opponevano
                      al suo programma di sinistra. Quando emersero per la prima
                      volta i sospetti dell'esistenza del "Piano Z", la CIA fece
                      notare che si trattava probabilmente di disinformazione
                      manipolata dalla giunta allo scopo di migliorare la propria
                      immagine e giustificare le proprie attività. Le
                      accuse secondo cui i rapporti sul "Piano Z" facevano parte
                      di un'operazione congiunta della CIA e dei cileni, sono
                      infondate, anche se alcuni ufficiali delle forze armate
                      con cui la CIA aveva avuto contatti prima del golpe del
                      1973 collaborarono alla stesura del "Libro bianco", uno
                      dei cui temi principali era proprio la denuncia dell'esistenza
                      del "Piano Z". 
                    
                    Il primo rapporto della CIA sulle violazioni
                      dei diritti umani da parte della giunta porta la data del
                      15 settembre 1973, pochi giorni dopo il golpe. La CIA informò che
                      alcune unità cilene della sicurezza stavano procedendo
                      alle interrogazioni di sospetti oppositori, in maniera
                      oltremodo severa. Un rapporto del 22 settembre segnalava
                      che i prigionieri allo stadio nazionale erano stati trattati
                      molto duramente, durante i primi giorni successivi al colpo
                      di stato. Il 28 settembre, la CIA informava che nel fiume
                      Mapocho erano stati ritrovati 27 cadaveri, alcuni di questi
                      con evidenti segni di torture e mutilazioni. Il 9 ottobre,
                      la CIA riferiva che alcuni tecnici sovietici in Cile, non
                      membri del corpo diplomatico, erano stati ripetutamente
                      minacciati e ingiuriati verbalmente; alcuni di quelli processati
                      in seguito erano stati malmenati o feriti. Il 25 ottobre,
                      la CIA informava che il generale Sergio Arellano Stark
                      aveva dato istruzioni che avevano portato all'esecuzione
                      sommaria di 21 prigionieri politici. Il 3 novembre, la
                      CIA segnalava che, nonostante un decreto governativo che
                      poneva fine alle esecuzioni sommarie, nel canale San Carlos
                      erano stati rinvenuti 20 corpi uccisi da armi da fuoco.
                      Il 12 novembre, la CIA informava delle preoccupazioni,
                      all'interno del Pdc, circa le violazioni dei diritti umani.
                      Il 18 gennaio 1974, la CIA segnalava che esponenti politici
                      cileni di tutte le formazioni stavano soppesando la possibilità di
                      presentare la questione degli abusi del governo contro
                      i diritti umani all'attenzione della commissione delle
                      Nazioni Unite per i diritti umani. 
                    
                    Era chiaro che la circolare del governo
                      cileno, emessa il 17 gennaio 1974, e che proibiva la tortura
                      e forniva istruzioni per il trattamento dei prigionieri,
                      era solo uno stratagemma di relazioni pubbliche. I rapporti
                      della CIA indicavano che le forze cilene di sicurezza non
                      rispettavano, e probabilmente non lo avrebbero mai fatto,
                      la politica dichiarata nella circolare. Anche se il ruolo
                      principale, per quanto attiene alle informazioni sui diritti
                      umani, spettava al dipartimento di Stato ed all'ambasciata,
                      la natura clandestina delle pratiche contro i diritti umani
                      messe in atto dai servizi cileni di sicurezza imponevano
                      il lavoro di raccolta informazioni della CIA. Verso la
                      fine di gennaio del 1974, la CIA ordinò che tutti
                      i suoi funzionari responsabili istruissero i propri elementi
                      clandestini affinché   fornissero informazioni sulla
                      tortura in Cile. 
                    
                    Nei diciassette anni successivi, la
                      CIA inoltrò le informazioni che riceveva dai suoi
                      contatti, riguardanti le violazioni dei diritti umani in
                      Cile. Quando poi la sinistra riprese forza, i rapporti
                      e le informazioni cominciarono a riguardare anche i piani,
                      le intenzioni, le capacità   e le azioni terroristiche
                      della sinistra. Durante il periodo di transizione dal governo
                      militare a quello civile, i rapporti dell'intelligence
                      seguirono il dibattito politico su come gestire le indagini
                      e i processi per i delitti contro i diritti umani. 
                    
                    
                      
  La revisione degli archivi della CIA
                      non ha prodotto nessuna prova che funzionari o dipendenti
                      della CIA siano mai stati coinvolti in violazioni dei diritti
                      umani o nella copertura di questi abusi in Cile.  
                     
  
                     
                    
                    
                    
                      
  Morte/scomparsa di cittadini
                      USA
  
                    
                    
                    Le accuse di una complicità della
                      CIA nella morte del cittadino statunitense Charles Horman,
                      Jr. - che era espatriato, sosteneva Allende e venne ucciso
                      immediatamente dopo il golpe del 1973 - sono infondate.
                      Allo stesso modo, la CIA non sapeva, prima del fatto, delle
                      circostanze che portarono alla morte in Cile del cittadino
                      statunitense Frank Teruggi, nel 1973, ed alla scomparsa,
                      nel 1985, del cittadino statunitense Boris Weisfeiler. 
                    
                    Tuttavia, alcuni contatti clandestini
                      della CIA furono sì   coinvolti in violazioni dei
                      diritti umani. La CIA, per ordine e con la piena approvazione
                      di importanti esponenti del governo USA, tenne contatti
                      ufficiali con diversi servizi di sicurezza. Allo stesso
                      tempo, la CIA aveva contatti clandestini con alcuni membri
                      scelti delle forze militari, di intelligence e di sicurezza
                      cilene, sia per raccogliere informazioni che per poter
                      mettere in atto le attività segrete di cui sopra.
                      Non c'e alcun dubbio sul fatto che alcuni contatti della
                      CIA siano stati coinvolti attivamente nella commissione
                      e copertura di gravi abusi contro i diritti umani. 
                    
                    
                    In
                        seguito alle lezioni apprese in Cile, in America Centrale
                        ed altrove, attualmente la CIA indaga accuratamente su
                        tutti i suoi contatti, onde evitare il proprio potenziale
                        coinvolgimento in violazioni dei diritti umani, e, prima
                        di prendere una decisione, soppesa accuratamente la natura
                        e gravità degli abusi, contro il potenziale
                        valore informativo di portare avanti la relazione. Se queste
                        norme, stabilite verso la metà degli anni '90, fossero
                        state in vigore allora, avrebbero molto probabilmente alterato
                        la quantità di contatti che abbiamo avuto con
                        personaggi responsabili di violazioni dei diritti umani
                        in Cile. 
  
                       Gianni
                        Cipriani 
                         
                          (Latinoamerica, n.73, settembre-dicembre 2000) 
                      
  
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