I sandinisti tornano al potere dopo sedici anni

Il sandinista Daniel Ortega è stato rieletto presidente del Nicaragua, dopo 16 anni di assenza dal potere, con il 38,07% dei voti, sconfiggendo al primo turno il candidato liberale Eduardo Montealegre, appoggiato a spada tratta da Washington, che ha ottenuto il 29%. Lo ha annunciato in serata a Managua la commissione elettorale suprema, sulla base del 91,48% dei seggi scrutinati.
Sarà quindi l'ex guerrigliero, del quale Montealegre ha riconosciuto la vittoria, il nuovo presidente eletto del Nicaragua, incarico che assumerà il 10 gennaio prossimo.

Per vincere al primo turno ed evitare il ballottaggio, in base alla legge elettorale nicaraguense, occorreva ottenere il 40% dei voti, o il 35% ma con almeno 5 punti di vantaggio sul secondo classificato.
Josè Rizo, del Partito liberale costituzionale, è arrivato terzo con il 26% dei voti; Edmundo Jarquin, del Movimento per il rinnovamento sandinista, ha avuto il 6,4%; mentre Eden Pastora, dissidente storico dei sandinisti, si è dovuto accontentare dello 0,7%.
Per Ortega era vitale una vittoria al primo turno, svoltosi domenica scorsa, perché beneficiava della divisione della destra, che al secondo turno si sarebbe probabilmente ricompattata.

Ortega era stato a capo del Nicaragua dal 1979, quando fu rovesciata la dittatura di Anastasio Somoza, fino al 1990.

Il leader del Fronte sandinista di liberazione nazionale (Fsln), il movimento rivoluzionario di cui fu uno dei nove comandanti negli anni '60/'70, era giunto al potere dopo una guerra civile costata almeno 30.000 morti, e aveva dovuto cederlo, nelle elezioni del 1990, alla candidata della destra Violeta Chamorro.

8 novembre 2006