la guerra dell'oppio

Su questo conflitto si è spesso sorvolato in Occidente, o addirittura si è favorita un'interpretazione esattamente opposta alla realtà, lasciando credere che siano stati gli europei a cercare di stroncare con le armi il commercio dell'oppio praticato dai "cattivi" orientali.
La verità è che nel 1840, con l'appoggio delle altre potenze capitalistiche, fu la Gran Bretagna a scatenare una guerra di aggressione contro la Cina feudale, proprio per poter continuare a gestire il traffico dello stupefacente.

Nell'VIII secolo l'oppio venne introdotto in Cina dagli arabi e usato come farmaco; intorno al XVI secolo si scoprì che l'oppio poteva essere fumato e dopo la conquista dell'India la Gran Bretagna conferì il diritto esclusivo del commercio dell'oppio alla Compagnia delle Indie, che governava la regione, iniziando a venderlo in gran quantità alla Cina in cambio di tè e seta grezza e ricavando enormi profitti da questo commercio triangolare.
Negli anni precedenti alla Guerra dell'oppio, la Gran Bretagna contrabbandò in Cina più di 400 mila casse di oppio, ricavandone 300-400 milioni di talleri d'argento; in Cina i consumatori di oppio aumentavano sempre più e nel 1838 superavano già i 2 milioni. Di fronte a questa situazione, il governo non potè che considerare l'adozione di contromisure e l'imperatore Dao Guang della dinastia Ch'ing inivò un proprio plenipotenziario, Lin Zexu, nella provincia del Guangdong per stroncare il traffico: questi ordinò ai commercianti stranieri di consegnare entro tre giorni tutto il loro oppio e quindi decise di distruggere tutte le 20 mila casse confiscate.
A fronte di questa nuova situazione la borghesia britannica e in particolare le lobbies legate al commercio dell'oppio invocarono immediatamente la guerra e il governo decise di inviare delle truppe: nel giugno 1840 una quarantina di navi da guerra con a bordo più di 4 mila militari raggiunsero il Mare cinese meridionale e bloccarono la foce del Fiume delle Perle; nei mesi successivi le forze britanniche occuparono varie città costiere, avvicinandosi a Pechino.
A causa dell'incompetenza del governo Ch'ing, lo scontro si concluse con la sconfitta cinese: Cina e Gran Bretagna firmarono il Trattato di Nanchino, il primo dei trattati ineguali (cioè favorevoli solo a una delle due parti, quella occidentale) nella storia contemporanea della Cina.
In virtù di questo accordo la Gran Bretagna ottenne numerosi privilegi, e in primo luogo acquisì Hong Kong, un dominio coloniale che si rivelò prezioso e fu anche utilizzato come base di aggressione contro la Cina.

La Guerra dell'oppio, dunque, è stata l'inizio del violento impatto della civiltà occidentale con quella orientale e sancì la posizione dominante del capitalismo: l'Oriente fu ridotto a "magazzino" di materie prime e a mercato dei prodotti occidentali.
Il colonialismo occidentale si consolidò in tutta l'Asia e tutta la storia recente è ancora fortemente condizionata dal particolare tipo di sviluppo imposto dal capitalismo a questi paesi.