Ho Chi Minh

Nguyễn Sinh Cung nasce a Kimlien nel 1890 e muore ad Hanoi nel 1969. Figlio di un piccolo funzionario della corte dell'Annam, studiò in Francia, dove fu anche operaio, fotografo e stampatore del giornale antimperialista "Le Paria". Aderì al Partito Socialista, alla cui scissione seguì la frazione comunista, recandosi nell'URSS, da dove tornò nell'Asia Sudorientale come inviato del Komintern (l'organizzazione che riuniva i partiti comunisti).
Formatosi politicamente a Londra e a Parigi, girò mezzo mondo, con nomi sempre diversi (il più noto rimane Ho Chi Minh, "Volontà che illumina"- ma per i vietnamiti fu semplicemente Bác Hồ, lo zio Ho) per sfuggire alle varie polizie; fu cosmopolita e internazionalista ma profondamente legato alla cultura del proprio Paese.

Durante la Seconda Guerra Mondiale organizzò la guerriglia contro i Giapponesi e nel 1941 fondò il Viet-minh (Lega indipendentista).
Nel 1945 divenne Presidente della Repubblica del Vietnam settentrionale. Risultato inoperante l'accordo che riconosceva il Vietnam come Stato indipendente, da riunificare successivamente, continuò la lotta per l'eliminazione del dominio francese dall'Indocina.
I francesi, sconfitti a Dien Bien Phu (1954), furono costretti al ritiro, lasciando la parte meridionale ad un governo che avrebbe poi dovuto gestire le elezioni in accordo con i vietnamiti del nord, in vista dell'unificazione. Le elezioni non si tennero mai e al colonialismo francese si sostituirono lentamente gli americani.
Dopo la Conferenza di Ginevra Ho Chi Min ad Hanoi diventò presidente della repubblica del nord e continuò fino alla morte a dirigere la lotta del suo popolo.


Ho Chi Minh morì nel '69 e non riuscì a vedere la fine vittoriosa della guerra di liberazione, avvenuta pochi anni dopo, nel 1975, con la sconfitta degli USA e la riunificazione del paese. Nel 1975 la città di Saigon venne ribattezzata Ho Chi Minh City in suo onore.

Il testamento di Ho Chi Minh


Nella lotta patriottica contro l'aggressione americana, dovremo in verità subire altre sofferenze e altri sacrifici, ma siamo certi di conseguire la vittoria finale.
È una certezza assoluta.
È mia intenzione, quando verrà questo giorno, fare il giro del Nord e del Sud del paese, per congratularmi con i nostri eroici compatrioti, dirigenti e combattenti, per visitare i nostri cari vecchi, i giovani, le ragazze, i bambini. Allora, in nome del nostro popolo, andrò nei paesi fratelli del campo socialista, e nei paesi amici di tutto il mondo, per ringraziarli dell'appoggio e dell'assistenza data alla lotta del nostro popolo contro l'aggressione americana, per la salvezza della patria.
Il noto poeta cinese Du Fu, della dinastia Than, scriveva che "son sempre stati rari coloro che raggiungono i 70 anni." Adesso, con i miei 79 anni, appartengo a queste persone così rare. Ma la mia mente è lucida, sebbene la salute si sia un po' indebolita rispetto agli anni precedenti. Quando si superano le 70 primavere, più l'età avanza, più la salute peggiora. Non c'è da stupirsene.
Chi può prevedere per quanto tempo potrò ancora servire la rivoluzione, servire la patria, servire il popolo?
Perciò lascio queste righe - in previsione del giorno in cui andrò a raggiungere Marx, Lenin e gli altri rivoluzionari delle generazioni precedenti - così i nostri compatrioti in tutto il Vietnam, i compagni del partito, gli amici di tutto il mondo, sapranno quello che penso.

Innanzitutto sul partito. Gazie alla stretta coesione, alla totale abnegazione alla classe, al popolo, alla patria, il nostro partito ha saputo, fin dalla sua fondazione, unire intorno a sè il popolo, organizzarlo e dirigerlo nel vivo della lotta, portandolo di vittoria in vittoria. La coesione è una preziosa tradizione del nostro partito e del nostro popolo.
Tutti i compagni, dai membri del Comitato Centrale a quelli delle organizzazioni di base devono salvaguardare come la pupilla dei propri occhi la coesione e l'unità del partito.
L'attuazione di una larga democrazia di partito, l'esercizio costante, serio, dell'autocritica e della critica sono il metodo migliore per raffozare ed accrescere la coesione e l'unità del partito. Nelle relazioni fra compagni si devono alimentare i sentimenti fraterni.
Il nostro partito è un partito al governo. Ogni membro del partito ed ogni funzionario deve ispirarsi alla morale rivoluzionaria, deve essere realmente laborioso, premuroso, onesto, giusto, disinteressato. È necessario salvaguardare la purezza del partito, che deve essere degno del suo ruolo dirigente, fedele servitore del popolo.
I membri della Lega della gioventù lavoratrice, i giovani e le ragazze sono in generale buoni, in tutte le cose essi dimostrano entusiasmo e disponibilità, non hanno paura delle difficoltà ed aspirano sempre al progresso. Il partito deve preoccuparsi di educarli nello spirito della morale rivoluzionaria, di fare di essi i continuatori della causa del socialismo, uomini che sarano allo stesso tempo "rossi" e "qualificati." L'educazione delle future generazioni rivoluzionarie è un compito necessario e della più alta importanza. Il nostro popolo laborioso delle pianure e delle montagne ha sofferto, durante gli anni, prove dure, oppressione coloniale, sfruttamento feudale. Ha subìto molti anni di guerra. Il nostro popolo ha dato prova di grande coraggio, di eroismo, di ardente entusiasmo, di tenacia nel lavoro. Ha sempre seguito il Partito, dacchè esiste, e gli è sempre stato fedele.
Il Partito deve predisporre un buon piano di sviluppo economico e culturale, con l'obiettivo di elevare continuamente il livello di vita del popolo. Probabilmente la guerra contro l'aggressione degli Stati Uniti si protrarrà ancora. È probabile che i nostri compatrioti debbano afrontare altri sacrifici, in beni e vite umane. In ogni caso, dobbiamo essere decisi e combattere l'aggressione americana fino alla vittoria totale.
Sopravvivano i nostri fiumi, le nostre montagne, i nostri uomini. Dopo la vittoria sull'aggressione americana costruiremo il nostro paese dieci volte più bello di oggi.
Nonostane difficoltà e privazioni, il nostro popolo vincerà. Gli americani dovranno andarsene, e la nostra patria sarà riunificata. I compatrioti del Nord e del Sud vivranno immancabilmente sotto lo stesso tetto. Il nostro paese avrà l'insigne onore di essere una piccola nazione che ha vinto, in una lotta eroica, due grandi potenze imperialiste, la Francia e gli Stati Uniti, dando un degno contributo al movimento di liberazione nazionale.
Tutta la vita ho servito la rivoluzione, e quanto più mi inorgoglisco della crescita del movimento comunista e operaio internazionale, tanto più fortemente soffro per le attuali discordie trai partiti fratelli! Auspico che il nostro partito faccia il massimo sforzo e dia un un conributo efficace per ristabilire la coesione dei partiti fratelli sulla base del marxismo-leninismo e dell'internazionalismo proletario, ispirandosi alla ragione e al sentimento. Sono fermamente convinto che i partiti ed i paesi fratelli immancabilmente si uniranno.
Per quanto riguarda me personalmente, per tutta la vita con anima e corpo ho servito il popolo. Se ora mi toccasse di abbandonare questo mondo, non avrei alcun pentimento. Mi rammarico solo di non poter servire più a lungo e di più.
Dopo la mia morte non si dovranno pendere misure superflue per i miei funerali, per non sperperare tempo e soldi del popolo.
Infine il mio amore senza fine all'intero popolo, all'intero partito, a tutto l'esercito, a tutti i miei nipoti: i giovani, le ragazze, i pionieri.
Rivolgo un cordiale saluto ai compagni, agli amici, ai giovani, alle ragazze ed ai bambini di tutto il mondo.
Il mio ultimo desiderio è questo: tutto il partito, tutto il popolo, strettamente uniti si battano per la creazione di un Vietnam pacifico, unito, indipendente, democratico e prospero, diano un degno contributo alla causa della rivoluzione mondiale.

Hanoi, 10 maggio 1969