Angela Davis

Nel ventre del mostro

Editori Riuniti, 1970

Angela Yvonne Davis è nata in Alabama nel 1944 in una città fortemente condizionata dai pregiudizi razziali.



Si trasferisce presto a New York, nel Greenwich Village, il quartiere progressista della città e alle scuole superiori decide di dare al proprio istintivo senso di ribellione alle ingiustizie sociali e alle discriminazioni un solido impianto teorico: studia intensamente il marxismo e si iscrive al Partito Comunista.

Prosegue gli studi in Francia e in Germania (dove fu allieva di di Adorno) e torna negli Stati Uniti quando ormai in tutto il paese dilaga la protesta contro la guerra in Vietnam e per i diritti civili.

Davis è uno dei leader del movimento e del PCUSA, e balza agli onori della cronaca per la sua dura detenzione in carcere.
Ma proprio dal carcere la Davis scriverà alcune delle pagine più famose della contestazione americana tanto da meritare due canzoni in suo onore: "Angela" di John Lennon e Yoko Ono, e "Sweet Black Angel" dei Rolling Stones.

Scagionata dalle accuse che l'avevano tenuta in cella, ricomincia il suo percorso di militanza, concentrando i suoi sforzi sul problema delle carceri, delle origini sociali e razziali della detenzione di milioni di afroamericani negli istituti penitenziari statunitensi.

Attualmente Davis insegna Storia della Coscienza nell'Università della California, dove dirige anche il Women Institute.
Non è più iscritta al Partito Comunista ma continua a sostenere gli ideali e i prinicipi di sempre, a cominciare da quel senso critico che l'ha portata a scontrarsi anche contro la degenerazione del movimento afroamericano verso il fondamentalismo islamico (il riferimento è alla Nazione Islamica di Louis Farrakhan, movimento islamista e maschilista, che ha riempito il vuoto lasciato dal drastico ridimensionamento delle laiche e progressiste Black Panthers.

Qui riproduciamo alcune parti del suo libro pubblicato nel 1970 dagli Editori Riuniti, Il ventre del mostro:

1. Tredici domande

2. Biografia

3. Dialettica dell'oppressione e della liberazione