ONU Consiglio di Sicurezza

Risoluzione 1441

Adottata dal Consiglio di Sicurezza nella 4644a riunione, l’8 Novembre 2002


Il Consiglio di Sicurezza,

Ricordando tutte le sue precedenti risoluzioni pertinenti, in particolare le sue risoluzioni 661(1990) del 6 agosto 1990, 678 (1990) del 29 novembre 1990, 686 (1991) del 2 marzo 1991, 687 (1991) del 3 aprile 1991, 688 (1991) del 5 aprile 1991, 707 (1991) del 15 agosto 1991, 715 (1991) dell'11 ottobre 1991, 986 (1995) del 14 aprile 1995, e 1284 (1999) del 17 dicembre 1999, e tutte le dichiarazioni pertinenti del suo Presidente,

Ricordando inoltre la sua risoluzione 1382 (2001) del 29 novembre 2001 e la sua intenzione di dare a essa piena attuazione,

Riconoscendo la minaccia che l'inadempienza dell'Iraq verso le risoluzioni del Consiglio e la sua proliferazione di armi di distruzione di massa e di missili a lunga gittata pongono per la pace e la sicurezza internazionale,

Ricordando che la sua risoluzione 678 (1990) autorizzava gli Stati membri a fare uso di tutti i mezzi necessari per sostenere e attuare la sua risoluzione 660 (1990) del 2 agosto 1990 e tutte le risoluzioni pertinenti ad essa successive e per ripristinare la pace e la sicurezza internazionale nell'area,

Ricordando inoltre che la sua risoluzione 687 (1991) ha imposto degli obblighi all'Iraq come passo necessario per il raggiungimento del suo obiettivo dichiarato di ripristinare la pace e la sicurezza internazionale nell'area,

Deplorando il fatto che l'Iraq non ha fornito una dichiarazione accurata, piena, definitiva e completa, come richiesto dalla risoluzione 687 (1991), di tutti gli aspetti dei suoi programmi per lo sviluppo di armi di distruzione di massa e missili balistici con gittata superiore ai 150 km, e di tutti i possessi di tali armi, dei loro componenti e impianti di produzione e ubicazioni, come pure di tutti gli altri programmi nucleari, compresi quelli che esso sostiene essere a scopi non collegati a materiale impiegabile per armi nucleari,

Deplorando inoltre che l'Iraq abbia ripetutamente ostacolato l'accesso immediato, senza condizioni, e senza restrizioni ai siti designati dalla Commissione Speciale delle Nazioni Unite (UNSCOM) e dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA), non abbia cooperato pienamente e senza condizioni con gli ispettori dell'UNSCOM e dell'IAEA, come richiesto dalla risoluzione 687 (1991), e alla fine abbia cessato ogni cooperazione con l'UNSCOM e l'IAEA nel 1998,

Deplorando l'assenza, dal dicembre 1998, in Iraq di monitoraggio, verifica e ispezione internazionale, come richiesto dalle risoluzioni pertinenti, delle armi di distruzione di massa e dei missili balistici, nonostante le ripetute richieste da parte del Consiglio perché l'Iraq fornisca accesso immediato, senza condizioni e senza restrizioni alla Commissione di Monitoraggio, Verifica e Ispezione delle Nazioni Unite (UNMOVIC), creata nella risoluzione 1284 (1999) come organizzazione che succede all'UNSCOM, e all'IAEA, e rammaricandosi per il conseguente prolungarsi della crisi nella regione e per la sofferenza del popolo iracheno,

Deplorando anche che il Governo dell'Iraq non abbia adempiuto ai suoi impegni ai sensi della risoluzione 687 (1991) rispetto al terrorismo, ai sensi della risoluzione 688 (1991) di porre fine alla repressione della sua popolazione civile e di fornire accesso da parte delle organizzazioni umanitarie internazionali a tutti coloro che necessitano di assistenza in Iraq, e ai sensi delle risoluzioni 686 (1991), 687 (1991), e 1284 (1999) di restituire o cooperare nel dar conto dei cittadini del Kuwait e di paesi terzi detenuti illegalmente in Iraq, o di restituire i beni del Kuwait illegalmente confiscati dall'Iraq,

Ricordando che nella sua risoluzione 687 (1991) il Consiglio ha dichiarato che un cessate il fuoco sarebbe stato basato sull'accettazione da parte dell'Iraq delle disposizioni di quella risoluzione, compresi gli obblighi per l'Iraq in essa contenuti,

Deciso a garantire una piena e immediata adempienza da parte dell'Iraq verso i suoi obblighi in base alla risoluzione 687 (1991) e altre risoluzioni pertinenti senza condizioni o restrizioni, e ricordando che le risoluzioni del Consiglio costituiscono il parametro fondamentale dell'adempienza dell' Iraq,

Ricordando che il funzionamento efficace dell'UNMOVIC, come organizzazione che succede alla Commis-sione Speciale, e dell'IAEA è essenziale per l' attuazione della risoluzione 687 (1991) e di altre risoluzioni pertinenti,

Facendo rilevare che la lettera datata 16 settembre 2002 del Ministro degli Esteri iracheno indirizzata al Se-gretario Generale è un primo passo necessario verso la rettifica del fatto che l'Iraq continua a essere inadempiente nei confronti delle pertinenti risoluzioni del Consiglio,

Facendo rilevare inoltre la lettera datata 8 ottobre 2002 del Direttore Esecutivo dell'UNMOVIC e del Direttore Generale dell'IAEA al Generale al-Saadi del Governo dell'Iraq che espone gli accordi pratici, come seguito al loro incontro di Vienna, i quali sono requisiti preliminari per la ripresa delle ispezioni in Iraq da parte dell'UNMOVIC e dell'IAEA, ed esprimendo la più grave preoccupazione per il fatto che il Governo dell'Iraq continua a non fornire conferma degli accordi come esposti in quella lettera.

Riaffermando l'impegno di tutti gli Stati membri nei confronti della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Iraq, del Kuwait, e degli stati vicini

Elogiando il Segretario Generale e i membri della Lega degli Stati Arabi e il suo Segretario Generale per i loro sforzi a questo proposito,

Deciso a garantire piena adempienza alle sue decisioni,

Agendo in base al Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite,

1. Decide che l'Iraq è stato e rimane in violazione sostanziale dei suoi obblighi in base alle risoluzioni pertinenti, compresa la risoluzione 687 (1991), in particolare attraverso la sua non cooperazione con gli ispettori delle Nazioni Unite e l'IAEA, e il non completamento delle azioni richieste in base ai paragrafi da 8 a 13 della risoluzione 687 (1991);

2. Decide, riconoscendo il paragrafo 1 di cui sopra, di offrire all'Iraq, mediante questa risoluzione, una ultima opportunità di adempiere ai suoi obblighi sul disarmo sulla base delle risoluzioni pertinenti del Consiglio; e di conseguenza decide di istituire un regime potenziato di ispezioni allo scopo di portare a compimento completo e verificato il processo di disarmo istituito dalla risoluzione 687 (1991) e dalle successive risoluzioni del Consiglio;

3. Decide che, per iniziare ad adempiere ai suoi obblighi sul disarmo, oltre a presentare le dichiarazioni se-mestrali richieste, il Governo dell'Iraq deve fornire all'UNMOVIC, all'IAEA, e al Consiglio, non più tardi di 30 giorni dalla data di questa risoluzione, una dichiarazione accurata, piena e completa a oggi di tutti gli aspetti dei suoi programmi di sviluppo di armi chimiche, biologiche e nucleari, missili balistici, e altri sistemi di lancio come veicoli aerei senza pilota e sistemi di dispersione ideati per l'utilizzo su aerei, compreso qualunque possesso e l'ubicazione esatta di tali armi, componenti, sub-componenti, stock di agenti, e materiali e attrezzature relative, l'ubicazione e l'opera dei suoi impianti per la ricerca, lo sviluppo e la produzione, come pure di tutti gli altri programmi chimici, biologici e nucleari, compreso qualunque esso sostenga essere a scopi non connessi a materiali o produzione per armamenti;

4. Decide che dichiarazioni false o omissioni nelle dichiarazioni presentate dall'Iraq ai sensi di questa risoluzione e l'inadempienza nei suoi confronti in qualunque momento da parte dell'Iraq nonché la sua non piena cooperazione nella sua attuazione costituiscono una ulteriore violazione sostanziale degli obblighi e saranno riferite al Consiglio per una valutazione conformemente ai paragrafi 11 e o 12 di cui sotto;

5. Decide che l'Iraq fornirà all'UNMOVIC e all'IAEA accesso immediato, senza ostacoli, senza condizioni e senza restrizioni a qualunque e a tutte le aree, comprese quelle sotterranee, impianti, edifici, attrezzature, documenti e mezzi di trasporto che essi desiderino ispezionare, come pure accesso senza ostacoli, senza restrizioni e privato a tutti i funzionari e altre persone che l'UNMOVIC o l'IAEA desiderino intervistare nella maniera o nella sede scelta dall'UNMOVIC o dall'IAEA conformemente a qualunque aspetto dei loro mandati; decide inoltre che l'UNMOVIC e l'IAEA possono a loro discrezione condurre interviste dentro o fuori l'Iraq, possono facilitare il viaggio degli intervistati e di loro familiari fuori dall'Iraq, e che, a sola discrezione dell'UNMOVIC e dell'IAEA, tali interviste possono svolgersi senza la presenza di osservatori del governo iracheno; e incarica l'UNMOVIC e chiede all'IAEA di riprendere le ispezioni non più tardi di 45 giorni dall'adozione di questa risoluzione e ad aggiornare il Consiglio 60 giorni dopo;

6. Approva la lettera dell'8 ottobre 2002 del Direttore Esecutivo dell'UNMOVIC e del Direttore Generale dell'IAEA al Generale al-Saadi del Governo dell'Iraq qui allegata, e decide che i contenuti di questa lettera devono essere vincolanti per l'Iraq;

7. Decide inoltre che, in considerazione della prolungata interruzione della presenza dell'UNMOVIC e dell'IAEA da parte dell'Iraq, e affinché esse portino a termine i compiti esposti in questa risoluzione e in tutte le precedenti risoluzioni pertinenti, e nonostante intese precedenti, il Consiglio con la presente stabilisce le seguenti autorizzazioni rivedute o supplementari, che saranno vincolanti per l'Iraq, per facilitare il loro lavoro in Iraq:
• L'UNMOVIC e l'IAEA determineranno la composizione delle loro squadre di ispettori e garantiranno che queste squadre siano composte dagli esperti più qualificati e competenti disponibili;

• Tutto il personale dell'UNMOVIC e dell'IAEA godrà dei privilegi e delle immunità corrispondenti a quelle degli esperti in missione, previste nella Convenzione sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite e nell'Accordo sui privilegi e le immunità dell'IAEA;

• L'UNMOVIC e l'IAEA avranno diritti di ingresso senza restrizioni dentro e fuori l'Iraq, il diritto di muoversi liberamente, senza restrizioni e immediatamente verso e dai siti oggetto di ispezioni, e il diritto di ispezionare qualsiasi sito ed edificio, compreso l'accesso immediato, senza ostacoli, senza condizioni e senza restrizioni ai siti presidenziali pari a quello a tutti gli altri siti, nonostante le disposizioni della risoluzione 1154 (1998);

• L'UNMOVIC e l'IAEA avranno il diritto di ricevere dall'Iraq i nominativi di tutto il personale attualmente e precedentemente collegato ai programmi chimici, biologici, nucleari e balistici dell'Iraq e agli impianti per la ricerca, sviluppo e produzione collegati;

• La sicurezza delle strutture dell'UNMOVIC e dell'IAEA sarà garantita da un numero sufficiente di guardie delle Nazioni Unite;

• L'UNMOVIC e l'IAEA avranno il diritto di dichiarare, allo scopo di "congelare" un sito da ispezionare, zone di esclusione, comprese le aree circostanti e i corridoi di transito, nelle quali l'Iraq sospenderà i movimenti aerei e terrestri in modo che niente venga modificato all'interno o portato fuori da un sito in corso di ispezione;

• L'UNMOVIC e l'IAEA avranno l'utilizzo e l'atterraggio libero e senza restrizioni di velivoli fissi e a rotazione, compresi veicoli da ricognizione con e senza pilota;

• L'UNMOVIC e l'IAEA avranno il diritto, a loro sola discrezione, in modo verificabile di rimuovere, distruggere, o rendere innocue tutte le armi. i subsistemi, i componenti, i documenti, i materiali e altri articoli relativi proibiti, e il diritto di sequestrare o chiudere qualunque impianto o attrezzatura per la loro produzione;

• L'UNMOVIC e l'IAEA avranno il diritto di importare e utilizzare liberamente attrezzature o materiali per ispezioni e di confiscare ed esportare qualsiasi attrezzatura, materiale o documento preso durante le ispezioni, senza perquisizioni del personale dell'UNMOVIC o dell'IAEA o del bagaglio ufficiale o personale;

8. Decide inoltre che l'Iraq non deve commettere o minacciare atti ostili diretti contro qualunque rappresentante o personale delle Nazioni Unite o dell'IAEA o di qualunque Stato membro che agisca per sostenere qualunque risoluzione del Consiglio;

9. Chiede al Segretario Generale di notificare immediatamente all'Iraq questa risoluzione, che è vincolante per l'Iraq; esige che l'Iraq confermi entro 7 giorni da questa notifica la sua intenzione di adempiere pienamente a questa risoluzione; ed esige ulteriormente che l'Iraq cooperi immediatamente, senza condizioni, e attivamente con l'UNMOVIC e l'IAEA;

10. Chiede a tutti gli Stati membri di dare pieno sostegno all'UNMOVIC e all'IAEA nell'adempimento dei loro mandati, anche fornendo informazioni relative a programmi proibiti o ad altri aspetti dei loro mandati; compreso sui tentativi iracheni a partire dal 1998 di procurarsi articoli proibiti, e segnalando siti da ispezionare, persone da intervistare, le condizioni di tali interviste, e dati da raccogliere, i cui risultati saranno riferiti al Consiglio dall'UNMOVIC e dall'IAEA;

11. Dà istruzioni al Direttore Esecutivo dell'UNMOVIC e al Direttore Generale del'IAEA di riferire immediatamente al Consiglio qualunque interferenza da parte dell'Iraq con le attività di ispezione, come pure qualunque inadempienza da parte dell'Iraq verso i suoi obblighi sul disarmo, compresi i suoi obblighi riguardo alle ispezioni in base a questa risoluzione;

12. Decide di riunirsi immediatamente al ricevimento di un rapporto in conformità con i paragrafi 4 o 11 di cui sopra, al fine di prendere in considerazione la situazione e la necessità di una piena adempienza verso tutte le risoluzioni pertinenti del Consiglio al fine di garantire la pace e la sicurezza internazionale;

13. Ricorda, in questo contesto, che il Consiglio ha avvertito ripetutamente l'Iraq che esso affronterà gravi conseguenze per effetto delle sue continue violazioni dei suoi obblighi;

14. Decide di rimanere investito della questione.


8 Novembre 2002

ONU Consiglio di Sicurezza

Risoluzione 1541

Adottata dal Consiglio di Sicurezza il 16 ottobre 2003

Il 16 ottobre 2003 il Consiglio di Sicurezza ha approvato all'unanimità una risoluzione che getta le basi per una partecipazione internazionale e delle Nazioni Unite alla ricostruzione politica ed economica dell'Iraq e al mantenimento della sicurezza. La risoluzione, originariamente proposta dagli Stati Uniti, è stata appoggiata da Camerun, Spagna e Regno Unito. Tale risoluzione, adottata ai sensi del capitolo VII dello Statuto delle Nazioni Unite, si concentra su tre aree principali: la leadership irachena e il passaggio dei poteri dall'Autorità Provvisoria della Coalizione al popolo iracheno; il mantenimento di condizioni di sicurezza a opera di una forza multinazionale sotto comando unificato; la partecipazione internazionale e delle Nazioni Unite al finanziamento dei progetti di ricostruzione e di ripresa. La risoluzione conferisce, inoltre, alle Nazioni Unite un ruolo più importante nell'assistere l'Iraq nel processo politico e in altri ambiti, quali diritti umani, aiuti umanitari e sviluppo sostenibile. In una dichiarazione rilasciata al Consiglio di Sicurezza dopo il voto, l'Ambasciatore statunitense John Negroponte ha sottolineato che la forza multinazionale opererà sotto "il comando unificato degli Stati Uniti".

La risoluzione riconosce l'attuale Consiglio di Governo iracheno e i Ministri che ne fanno parte quali "organi principali dell'Amministrazione provvisoria irachena" e concede a tale Consiglio due mesi di tempo, fino al 15 dicembre 2003, per presentare al Consiglio di Sicurezza una tabella di marcia per la stesura di una nuova Costituzione e per la convocazione di elezioni democratiche ai sensi di tale Costituzione. Contemplando che "il conseguimento della sicurezza e della stabilità è fondamentale per riuscire a portare a termine con successo il processo politico" e per permettere alle Nazioni Unite di lavorare nel Paese, la risoluzione autorizza una "forza multinazionale sotto comando unificato a prendere tutti i provvedimenti necessari per contribuire al mantenimento della sicurezza e della stabilità in Iraq". Tale forza dovrà riferire al Consiglio di Sicurezza almeno ogni sei mesi.La risoluzione dispone, altresì, che l'Autorità Provvisoria della Coalizione "restituisca, prima possibile, le responsabilità e l'autorità di Governo alla popolazione dell'Iraq" e chiede all'Autorità, al Consiglio di Governo iracheno e al Segretario Generale delle Nazioni Unite di tenere informato il Consiglio di Sicurezza sui progressi compiuti.

Il testo esorta le Nazioni a partecipare alla forza multinazionale con l'invio di forze militari e invita i Paesi Membri e gli Istituti finanziari internazionali a fornire le risorse necessarie, compresi prestiti e altri aiuti finanziari, per la ripresa e la ricostruzione della infrastruttura economica irachena.Nella risoluzione, inoltre, il Consiglio "condanna inequivocabilmente" gli attacchi terroristici avvenuti in Iraq e invita le Nazioni a impedire il transito di terroristi, il trasferimento di armi e di finanziamenti per le attività terroristiche all'interno del Paese.


ONU Consiglio di Sicurezza

Risoluzione 1511


Il Consiglio di Sicurezza,confermando le precedenti risoluzioni adottate sull'Iraq, comprese la 1483 (2003) del 22 maggio 2003 e la 1500 (2003) del 14 agosto 2003, sulle minacce causate dagli atti terroristici alla pace e alla sicurezza, compresa la Risoluzione 1373 (2001) del 28 settembre 2001, e altre importanti risoluzioni, sottolineando che la sovranità irachena risiede nello Stato iracheno, ribadendo il diritto del popolo iracheno a determinare liberamente il proprio futuro politico e il controllo delle proprie risorse naturali, confermando il bisogno di pervenire rapidamente al giorno in cui gli iracheni potranno governarsi da soli e riconoscendo l'importanza del sostegno internazionale, in particolar modo dell'appoggio dei Paesi della regione, dei Paesi confinanti con l'Iraq e delle Organizzazioni della regione, nel portare avanti tale processo con rapidità,riconoscendo che il sostegno internazionale per il ripristino di condizioni di stabilità e sicurezza è indispensabile per il benessere della popolazione dell'Iraq e per permettere a quanti coinvolti nel processo di svolgere il proprio lavoro nell'interesse della popolazione dell'Iraq e accettando di buon grado i contributi dei Paesi Membri a tal proposito, ai sensi della Risoluzione 1483 (2003)
Approvando la decisione del Consiglio di Governo iracheno di costituire una Commissione costituzionale preparatoria per l'organizzazione della Conferenza costituzionale in cui si redigerà una Costituzione in grado di includere le aspirazioni del popolo iracheno ed esortando il Consiglio a compiere velocemente tale processo,
Affermando che l'attentato terroristico contro l'Ambasciata giordana, avvenuto il 7 agosto 2003, quello contro il quartier generale delle Nazioni Unite a Baghdad del 19 agosto 2003, l'attacco contro la Moschea dell'Imam Ali a Najaf il 29 agosto 2003, l'attentato contro l'Ambasciata turca del 14 ottobre 2003 e l'omicidio di un diplomatico spagnolo il 9 ottobre 2003 sono attacchi contro il popolo iracheno, contro le Nazioni Unite e contro la comunità internazionale e deplorando l'assassinio di Akila al Hashimi, morta il 25 settembre 2003, come un attacco contro il futuro dell'Iraq,In tale contesto, ricordando e ribadendo la dichiarazione rilasciata dal Presidente il 20 agosto 2003 (S/PRST/2003/13) e la Risoluzione 1502 (2003) del 26 agosto 2003,
Riconoscendo che la situazione in Iraq, seppur migliorata, continua a rappresentare una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale,Ai sensi del capitolo VII dello Statuto delle Nazioni Unite,

1. Conferma la sovranità e l'integrità territoriale dell'Iraq e sottolinea, in tale contesto, la natura temporanea dell'esercizio, da parte dell'Autorità Provvisoria della Coalizione, degli specifici doveri, responsabilità e autorità, previsti dal diritto internazionale applicabile e contenuti nella Risoluzione 1483 (2003). Tale esercizio avrà fine non appena un Governo rappresentativo, riconosciuto a livello internazionale ed eletto dal popolo iracheno, si sarà insediato, previo giuramento, e assumerà le responsabilità dell'Autorità, anche in virtù di quanto previsto nei paragrafi 4, 5, 6, 7 e 10 seguenti:

2. Approva il consenso dimostrato dalla comunità internazionale, da organismi quali la Lega Araba, l'Organizzazione della Conferenza islamica, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, all'istituzione di un Consiglio di Governo ampiamente rappresentativo come elemento determinante per la nascita di un Governo rappresentativo, riconosciuto a livello internazionale;

3. Sostiene gli sforzi del Consiglio di Governo volti a coinvolgere il popolo iracheno, anche attraverso la designazione di un Gabinetto dei Ministri e di una Commissione costituzionale preparatoria, in modo da poter portare avanti un processo in cui il popolo stesso assumerà gradualmente il controllo del Paese;

4. Stabilisce che il Consiglio di Governo e i Ministri che ne fanno parte sono gli organi principali dell'Amministrazione provvisoria irachena, la quale, fatti salvi i suoi futuri sviluppi, rappresenta la sovranità dello Stato iracheno nella fase di transizione, ovvero fino all'insediamento di un Governo rappresentativo, riconosciuto a livello internazionale, che assumerà le responsabilità dell'Autorità;

5. Delibera che le nascenti strutture dell'Amministrazione provvisoria irachena assumeranno gradualmente l'amministrazione dell'Iraq;

6. In tale contesto, invita l'Autorità a restituire, prima possibile, le responsabilità e l'autorità di governo alla popolazione dell'Iraq e chiede che l'Autorità, quando opportuno, in collaborazione con il Consiglio di Governo e con il Segretario Generale, riferisca al Consiglio di Sicurezza sui progressi compiuti;

Invita il Consiglio di Governo a sottoporre al Consiglio di Sicurezza, entro il 15 dicembre 2003, una tabella di marcia e un programma, elaborati in collaborazione con l'Autorità e, quando le circostanze lo consentiranno, con il Rappresentante Speciale del Segretario Generale, per redigere la nuova Costituzione irachena e per indire, ai sensi di tale Costituzione, lo svolgimento di elezioni democratiche;

8. Dispone che le Nazioni Unite, per mezzo del Segretario Generale, del suo Rappresentante Speciale e della Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Iraq, dovrebbero consolidare il proprio ruolo vitale in Iraq, adoperandosi, fra l'altro, per fornire aiuti umanitari, favorire la ripresa economica e le condizioni per uno sviluppo sostenibile e portare avanti gli sforzi per ristabilire e creare istituzioni nazionali e locali per un Governo rappresentativo;

9. Richiede che, quando le circostanze lo consentiranno, il Segretario Generale porti avanti l'azione prevista nei paragrafi 98 e 99 del suo rapporto redatto il 17 luglio 2003 (S/2003/715);

10. Prende atto dell'intenzione del Consiglio di Governo di indire una Conferenza costituzionale e, riconoscendo l'estrema importanza della convocazione di tale Conferenza per il conseguimento del pieno esercizio della sovranità, chiede che la sua preparazione avvenga attraverso un dialogo e un consenso nazionale prima possibile ed esige che il Rappresentante Speciale del Segretario Generale, al momento della convocazione della Conferenza o quando le circostanze lo consentiranno, metta a disposizione del popolo iracheno la straordinaria competenza specifica delle Nazioni Unite per questo processo di transizione politica, anche mediante la creazione di un sistema elettorale;

11. Richiede al Segretario Generale di garantire la disponibilità delle risorse delle Nazioni Unite e delle Organizzazioni affiliate, in caso vi siano richieste in tal senso da parte del Consiglio di Governo iracheno e quando le circostanze lo consentiranno, per favorire l'avanzamento del programma formulato dal Consiglio di Governo, contemplato nel paragrafo 7, e incoraggia altre Organizzazioni specializzate nel settore a sostenere il Consiglio di Governo iracheno, qualora richiesto;

12. Richiede al Segretario Generale di informare il Consiglio di Sicurezza sull'assolvimento delle responsabilità a lui assegnate in questa risoluzione, sugli sviluppi e sull'attuazione della tabella di marcia e del programma ai sensi del predetto paragrafo 7;

13. Stabilisce che il conseguimento della sicurezza e della stabilità è fondamentale per riuscire a portare a termine con successo il processo politico come previsto nel citato paragrafo 7 e per permettere alle Nazioni Unite di sostenere efficacemente tale processo e l'attuazione della Risoluzione 1483 (2003). Autorizza, altresì, la Forza multinazionale sotto comando unificato a prendere tutti i provvedimenti necessari per contribuire al mantenimento della sicurezza e della stabilità in Iraq, anche al fine di garantire le condizioni necessarie all'attuazione della tabella di marcia e del programma e di contribuire alla sicurezza della Missione di Assistenza delle Nazioni Unite per l'Iraq, del Consiglio di Governo iracheno, di altre Istituzioni dell'Amministrazione provvisoria irachena e delle principali strutture umanitarie ed economiche;
14. Esorta i Paesi Membri a dare il proprio contributo, in virtù di questo mandato delle Nazioni Unite, anche con l'invio di forze militari, alla Forza multinazionale sopramenzionata nel paragrafo 13;

15. Delibera che il Consiglio dovrà esaminare le esigenze e la missione della Forza multinazionale, citata nel paragrafo 13, entro un anno dalla data di questa risoluzione e che, in ogni caso, il mandato di tale forza scadrà al completamento del processo politico descritto nei paragrafi 4,5,6,7 e 10. Manifesta la disponibilità a esaminare, in tale occasione, qualsiasi esigenza futura per prolungare la missione della forza multinazionale, tenendo conto delle opinioni del Governo rappresentativo iracheno, riconosciuto a livello internazionale;

16. Sottolinea l'importanza di istituire forze di polizia e di sicurezza in grado di far rispettare la legge, mantenere l'ordine e la sicurezza e di combattere il terrorismo secondo quanto contemplato nel paragrafo 4 della Risoluzione 1483 (2003) e invita i Paesi Membri, le Organizzazioni internazionali e le Organizzazioni della regione a contribuire all'addestramento e all' equipaggiamento delle forze di polizia e di sicurezza irachene;

17. Esprime profonda solidarietà e cordoglio per le perdite subite dal popolo iracheno e dalle Nazioni Unite e per le famiglie del personale delle Nazioni Unite e di altre vittime innocenti rimaste uccise o ferite in quei tragici attacchi;

18. Condanna inequivocabilmente l'attentato terroristico contro l'Ambasciata giordana, avvenuto il 7 agosto 2003, quello contro il quartier generale delle Nazioni Unite a Baghdad del 19 agosto 2003, l'attacco contro la Moschea dell'Imam Ali a Najaf il 29 agosto 2003, l'attentato contro l'Ambasciata turca del 14 ottobre 2003, l'omicidio di un diplomatico spagnolo il 9 ottobre 2003 e l'assassinio di Akila al Hashimi, morta il 25 settembre 2003, e sottolinea che i responsabili devono essere assicurati alla giustizia;

19. Invita i Paesi Membri a impedire il transito di terroristi in Iraq, di armi e di finanziamenti atti a sostenere i terroristi e, a tal proposito, sottolinea l'importanza di intensificare la cooperazione dei Paesi della regione, in particolar modo dei Paesi confinanti con l'Iraq;

20. Si appella ai Paesi Membri e agli Istituti finanziari internazionali affinché intensifichino gli sforzi per assistere la popolazione dell'Iraq nella ricostruzione e nello sviluppo economico ed esorta tali Istituti a prendere provvedimenti immediati per fornire all'Iraq prestiti e altri aiuti finanziari, collaborando con il Consiglio di Governo e con i Ministri competenti;

21. Esorta i Paesi Membri, le Organizzazioni internazionali e le Organizzazioni della regione a sostenere l'opera di ricostruzione dell'Iraq, avviata con la Riunione consultiva delle Nazioni Unite del 24 giugno 2003, anche assumendo impegni sostanziali durante la Conferenza dei Donatori internazionali che avrà luogo a Madrid il 23 e il 24 ottobre 2003;

22. Invita i Paesi Membri e le Organizzazioni interessate a dare il proprio contributo per far fronte alle esigenze del popolo iracheno mediante l'approvvigionamento delle risorse necessarie per la ripresa e la ricostruzione della struttura economica dell'Iraq;

23. Sottolinea che la Commissione Internazionale per la Consulenza e il Monitoraggio, menzionata nel paragrafo 12 della Risoluzione 1483 (2003), dovrebbe essere istituita con priorità e ribadisce che il Fondo per lo Sviluppo dell'Iraq dovrà essere impiegato in maniera trasparente come contemplato nel paragrafo 14 della Risoluzione 1483 (2003);

24. Ricorda a tutti i Paesi Membri i propri doveri ai sensi dei paragrafi 19 e 23 della Risoluzione 1483 (2003), in particolar modo il dovere di destinare immediatamente capitali, altre attività finanziarie e risorse economiche al Fondo per lo Sviluppo dell'Iraq a beneficio del popolo iracheno;

25. Richiede agli Stati Uniti, a nome della forza multinazionale sopramenzionata nel paragrafo 13, di riferire al Consiglio di Sicurezza sugli sforzi e i progressi compiuti ogni qualvolta sia opportuno e, comunque, almeno ogni sei mesi;

26. Delibera di continuare a seguire la questione.