inizio rosso e giallo


Dan Brown

 

Mister Dan Brown di mestiere fa lo scrittore di romanzi, quei libri all'inizio dei quali c'è la precisazione che si tratta di un'opera di fantasia, e che qualsiasi riferimento a persone, ecc. ecc.: e allora perchè da Sgarbi a Cacciari e a vari monsignori, e a molteplici altri eruditi rompicoglioni, si è gridato allo scandalo quando Brown ha costruito i propri lavori su luoghi, opere, personaggi storici, in vario modo legati alla Chiesa cattolica e al mondo dell'arte?
Non sarà anche perché nel suo libro più famoso il signor Brown osa nientemeno che mettere in discussione la verginità della madre di Gesù? (Come peraltro fanno tutti i cristiani non di confessione cattolica)
Quindi davvero chissenefrega di certe dispute teologiche o storiografiche: leggete Dan Brown se vi piacciono i thriller robusti e ben progettati, non se cercate la verità sulle origini del cristianesimo, sulle massonerie, sul potere, o, come in Inferno, sul terribile problema dello sviluppo demografico.

Che nei libri di Dan Brown vi siano molte forzature rispetto alla trama o all'nquadratura storica è fuori di dubbio, ma, appunto, chi se ne frega? La domanda è tutt'altra: Dan Brown sa scrivere, e sa scrivere romanzi avvincenti?
Sì.

Casomai si può rovesciare il fulcro delle critiche non-letterarie a Brown, riconoscendogli invece una notevole capacità di divulgazione (un nobilissimo genere frequentato da numerosi studiosi anglosassoni e tenacemente snobbato dagli ottusi accademici italiani): intanto sul fatto che intorno alla Chiesa di Roma si sono accumulate nei secoli - ad opera, naturalmente, della stessa Chiesa di Roma - quantità considerevoli di menzogne, manipolazioni, astuzie dottrinarie, censure, insabbiamenti, ecc..
O, in riferimento a Inferno, come non riconoscere a Brown il merito di aver fornito al grande pubblico (un po' come Benigni) delle semplici ed essenziali chiavi interpretative di un'opera gigantesca e certo non facile come la Commedia di Dante? E ancora: sempre in Inferno, quanti elementi sull'arte e la storia di Firenze e Venezia vengono svelati e spiegati a chi ha una conoscenza superficiale o meramente turistica di queste città uniche?
E ancora: Crypto è un romanzo centrato sui sistemi di controllo che si possono esercitare sulla rete web (do you remember Echelon?) e pare che qualche matematico abbia riscontrato varie imprecisioni in quanto Brown scrive su codici, crittologia, supercomputer, ecc.: già, ma parliamo di un romanzo o di un saggio scientifico?

Ma questo, appunto, non è l'essenza dei libri di Dan Brown, che risultano godibili perché scritti bene, con trame intelligenti.

 

  • Angeli e demoni (Angels & Demons, 2000), Mondadori, 2004, 2015
  • Il codice da Vinci (The Da Vinci Code, 2003), Mondadori, 2003, 2015
  • La verità del ghiaccio (Deception point, 2001), Mondadori, 2004, 2015
  • Crypto (Digital fortress, 1998), Mondadori, 2006, 2015
  • Il simbolo perduto (The Lost Symbol, 2009), Mondadori, 2009
  • Inferno (Inferno, 2013), Mondadori, 2013
  • Origin (Origin, 2017), Mondadori, 2017