Robert Desnos

Robert Desnos (Parigi, 4 luglio 1900 - campo di concentramento di Terezin, 8 giugno 1945) fu una figura di primo piano del movimento surrealista.

L'amore e la libertà furono alla base delle sue opere, dapprima - sotto l'inflenza di André Breton - nelle forme innovative e sperimentali tipiche dei surruealisti, in seguito anche in modo più tradizionale, addirittura recuperando il verso in rima, ma secondo una prospettiva del tutto insolita ed originale.

Affascinato dal "cuore popolare di Parigi", non sopportava l'idea di interpretarlo secondo gli schemi più abusati, e trovò appunto nel Dada e nel surrealismo la nuova libertà espressiva di cui sentiva il bisogno.

Nel 1922 comincia alcune esperienze di scrittura automatica sotto ipnosi, e i suoi risultati furono così brillanti che Breton - nel Manifeste du Surréalisme, 1924 - scrisse: "Il surrealismo è all'ordine del giorno, e Desnos è il suo profeta."
Il distacco dal surrealismo matura quando il movimento si avvicina al Partito Comunista: Desnos partecipa attivamente alla battaglia politica, ma la rigidità dottrinaria del PCF ed il suo allineamento con Mosca lo spingono su posizioni nettamente di sinistra ma del tutto al di fuori da qualsiasi connotazione stalinista.
Amico di Pablo Picasso, Ernest Hemingway, Antonin Artaud e John Dos Passos, resta comunque uno dei protagonisti della vita culturale parigina, occupandosi di letteratura (non solo di quella "alta": Chantefables et Chantefleurs sono diventate dei classici della poesia per bambini) ma anche delle nuove forme espressive, dal jazz al cinema.

Ed è proprio alla radio, nel 1932-3, che allestisce un programma su uno dei miti del surrealismo e delle avanguardie: Fantômas.
È un classico feuilleton, con oltre cento attori, ma Desnos ne fa un'operazione fortemente caratterizzata sotto il profilo stilistico: il regista è Antonin Artaud, le musiche sono di Kurt Weill, e la direzione d'orchestra è del compositore cubano Alejo Carpentier (che Desnos aveva aiutato a fuggire da Cuba, oppressa dalla dittatura di Machado).

Sempre più impegnato nelle vicende politiche, partecipa convintamente al movimento che portò alla vittoria del Fronte Popolare ed è in prima fila nella battaglia antifascista, tanto da arruolarsi volontario quando la Germania innesca il conflitto. Così scriverà all'amatissima Lucie Badoul, soprannominata "Yuki" ("Neve"): "Ho deciso di trarre dalla guerra tutto il beneficio che può darmi: la messa alla prova della salute e della giovinezza, e l'inestimabile soddisfazione di rompere le scatole a Hitler."


Durante l'occupazione nazista della Francia, continua a scrivere, in particolare sul quotidiano Aujourd'hui, e quando questo giornale assumerà un orientamento collaborazionista, Desnos decide che è preferibile continuare questa attività: uno spazio prezioso per riuscire a far filtrare "parole di libertà, dignità e speranza." Clandestinamente è un membro molto attivo della Resistenza e nel febbraio 1944 viene arrestato dalla Gestapo.

Deportato al campo di Auschwitz, poi a quello di Flossenbürg, infine a Flöha, in Sassonia, per un anno continua a scrivere poesie (poi andate perse) finchè è costretto, insieme ad altri prigionieri, a raggiungere con una marcia forzata il lager di Terezin: lì lentamente si spegne, a causa della fame, degli stenti e del tifo, morendo appena un mese dopo la liberazione del campo da parte delle truppe sovietiche.



Robert Desnos è sepolto a Parigi, nel cimitero di Montparnasse.