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Di seguito il dibattito in cui Ettore Scola parla del film: ritratto amaro e pungente di vari intellettuali romani, legati al PCI, che si ritrovano, in vario modo, sconfitti dai compromessi, avvelenati dall'imborghesimento, ormai privi di un vero ruolo progressivo.
Interviene anche Citto Maselli, che ricorda le forti polemiche suscitate dal suo Lettera aperta a un giornale della sera (1970), film che analogamente parlava dei limiti di certi intellettuali comunisti, ma rilevando che - al di là di normali critiche, ancorché aspre - non vi fu da parte del partito alcun intervento censorio o comunque teso a limitare la libertà di espressione di artisti iscritti o vicini al PCI.