Il PD ha deciso: basta con le feste dell'Unità Il "prudente" comunicato del Comitato di Redazione: La festa nazionale de l'Unità cambierà nome. Potranno mantenere un legame con il logo del giornale fondato da Antonio Gramsci solo le feste locali. Almeno per ora. Pare che la decisione sia stata presa.L'obiettivo sarebbe quello di dare un segno forte di discontinuità, conseguente alla nascita del Pd, formazione politica nata da Ds e Margherita. È una decisione che critichiamo e non per un datato attaccamento alla storia che fu. Le feste de l'Unità sono state e continuano a essere uno straordinario appuntamento di popolo, di confronto politico e di partecipazione democratica. Il marchio "l'Unità" è stato garanzia di tutto questo. Ed è patrimonio non nostro, della testata, o del Pd, ma di centinaia di migliaia di cittadini che non ne possono essere espropriati per editto. Ci chiediamo se le scelte che riguardano il futuro di questi grandi appuntamenti di popolo non debbano essere vagliate attraverso un percorso democratico e partecipato, necessario proprio per favorire quel «contenitore» moderno che si intende costruire. Ci chiediamo se non si debba decidere dopo, alla fine del tragitto, se servono realmente soluzioni e nome diversi. O se il marchio che lega le Feste al rilancio del giornale fondato da Antonio Gramsci, mantiene ancora - come crediamo - tutta la sua forza. L'Unità non è solo passato, non esprime solo le radici della sinistra italiana. È anche un punto di vista originale e autonomo sul presente e sul futuro di cui la democrazia del nostro Paese ha bisogno. Il meno ipocrita commento di Furio Colombo: Proprio adesso, mentre tanti, nel Pd, invidiano i nuovi protagonisti muniti
di ronde, manganelli, cani lupi e odio razziale, perché, ti dicono loro “hanno un buon rapporto col territorio”, proprio adesso si propone di |
1924
Festa de l'Unità 1974 a Colonnata di Sesto Fiorentino