ELETTRODOTTO? NO GRAZIE

 

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INQUINAMENTO O G M
TRASPORTI LIBRI

 

 

Qui di seguito la posizione di LegaAmbiente. Segnaliamo anche l'interessante documentazione reperibile sui siti del CAI, del WWF e dei Verdi Colomba.


del Friuli Venezia Giulia
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Legambiente FVG ritiene che, in merito alla vicenda dell’elettrodotto Wurmlach-Somplago della società Alpe Adria energia, il ruolo della Regione abbia assunto dei contorni, se non adeguatamente spiegati dall’Amministrazione stessa, preoccupanti sia per la mancanza di trasparenza che per una volontà palese di assenza.
Gli aspetti da chiarire riguardano sia la programmazione del settore energia che la semplice procedura amministrativa, e quest’ultimo aspetto, per alcuni versi, preoccupa maggiormente, posto che potrebbe essere segno di una incapacità della struttura regionale mai raggiunta fino ad ora.
Per quanto riguarda la programmazione di settore va ricordato che, una delle proposte di Legambiente FVG al Protocollo di intesa proposto dalla Regione, in data 1° agosto u.s., riguardava proprio una moratoria di sei mesi per i progetti di infrastrutture energetiche in itinere, essendo questo un tempo più che congruo per predisporre un bilancio energetico e abbozzare un Piano regionale.
La richiesta faceva riferimento alla mancata assegnazione di potenza da parte del governo, elemento che di fatto metteva i vari progetti presentati a un livello di semplice proposta; ora, la decretazione è avvenuta il 25 ottobre u.s. e il Piano energetico si sta trasformando in una sorta di leggenda metropolitana dagli esiti molto incerti.
Da aggiungere che il 16 settembre u..s., il Ministro della Attività produttive ha dato notizia di un aggiornamento del Piano di infrastrutture energetiche con l’inserimento di due elettrodotti, Udine ovest – Redipuglia e Udine ovest – Okroglo, nelle previsioni della Legge Obiettivo. Rispetto a questo atto sarebbe interessante conoscere il parere della Regione, se c’è stato, e se si ritiene compatibile tale scelta non con livelli, sia pur minimi, di sostenibilità, ma per quel territorio già ampiamente interessato da attraversamenti, con livelli minimi di salubrità ai sensi della norma vigente. E ancora, viste le procedure accelerate di valutazione della Legge Obiettivo, si ritiene che le preoccupazioni di impatto paesaggistico, espresse con enfasi lo scorso anno, troveranno una qualche risposta?
Il Tavolo tecnico sembrava dovesse avere una immediata operatività aprendo un confronto con gli amministratori e la popolazione proprio sulle ipotesi di nuovi elettrodotti, ma l’evoluzione della vicenda assegna un valore quasi nullo a tale strumento anche se sarà particolarmente interessante vederne la capacità di mediazione per le due linee in Legge Obiettivo.
Legambiente FVG chiederà una convocazione del Tavolo di concertazione del settore energetico onde poter valutare la reale funzione di uno strumento che non può essere paravento o essere svuotato a una semplice funzione di presa d’atto di decisioni già assunte.
L’aspetto che maggiormente preoccupa, comunque, resta quello amministrativo posto che gli uffici regionali e gli Enti territoriali ritengono di avere ancora in corso una procedura di Valutazione di impatto ambientale, mentre in data 29 settembre u.s. la Commissione VIA nazionale ha già dato parere di “compatibilità ambientale” con alcune prescrizioni.
Dal quel giorno, quindi, l’Amministrazione regionale è a conoscenza di tale parere, posto che fa parte della Commissione nazionale, e allora ci si chiede se qualcuno sappia come comporre tale parere con un successivo parere regionale.
Nel parere, che attende la firma congiunta del Ministro dell’Ambiente e dei Beni culturali, non appare alcuna nota della Regione tant’è che le prescrizioni, per quanto di misura minima, non colgono la reale necessità di superare i molti impatti paesaggistici che l’opera presenta, aspetto che solo un’adeguata conoscenza del territorio poteva rilevare. Un parere tra l’altro che non fa riferimento a tutte le osservazioni presentate da soggetti diversi del territorio fra cui anche il Circolo di Legambiente della Carnia.
Inoltre, per giovedì prossimo è convocata una Conferenza dei Servizi autorizzativa che potrebbe chiudere l’intera vicenda dando il via al progetto; sono invitate quattro Direzioni regionali; sarebbe quanto meno interessante, per il territorio interessato e non solo, conoscere quali saranno le istanze che verranno rappresentate posto che la procedura di VIA a livello regionale non è ancora conclusa.
Affidarsi alla statistica che dà una possibilità di non decisione a quella Conferenza dei servizi, ha un sapore di avventura che non può essere la risposta che il territorio si attende.

Il parere della Commissione VIA nazionale chiede (pag. 1) una “adeguata illustrazione mediante fotosimulazioni degli effetti paesaggistici dell’opera” esclusivamente “in corrispondenza del Valico” di Monte Croce Carnico; in realtà manca completamente una serie di fotoinserimenti che dimostri l’impatto visivo dai punti di vista panoramici ed in particolare le rappresentazioni con gli abitati; prassi consolidata per opere molto più semplici da parte delle Commissioni Edilizie integrate Comunali.
Ricordiamo alcuni dei maggiori punti di impatto, soprattutto di tipo paesaggistico, evidenziati nelle osservazioni presentate dal Circolo della Carnia: il passaggio della linea sopra la Palestra di Roccia del monte Strabut, in Comune di Tolmezzo, una delle più importanti della regione, utilizzata anche per esercitazioni del soccorso alpino con l’elicottero; il Conoide di deiezione del monte Amariana (il più esteso d’Europa) classificato dal PRG del Comune di Tolmezzo come “bosco di preminente interesse paesaggistico e naturalistico”; il passaggio dell’elettrodotto nelle vicinanze delle due antiche Pievi di S. Pietro (Comune di Zuglio) e S. Floriano (Comune di Tolmezzo).

Tolmezzo, 7 novembre 2005

La Presidente di Legambiente FVG
Elena Gobbi

Per il Circolo della Carnia
Marco Lepre