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Paola Del Zotto

Innanzitutto, cosa sono i GMOs?
I Genetically Modified Organisms (organismi modificati geneticamente) sono organismi il cui DNA è stato modificato con l'in per esempio, o l'anguria senza semi che ormai hanno spiazzato uva e anguria con semi dagli scaffali dei supermercati statunitensi, sono gli eredi di tecniche agricole di lontana tradizione.
Da almeno diecimila anni gli uomini cercano di migliorare la qualità dei raccolti selezionando i semi delle piante migliori o attraverso incroci per sviluppare nuove varietà di uno stesso prodotto. L'esito di queste procedure, tuttavia, oltre che richiedere molti anni per ottenere l'organismo perfezionato, è affidato in buona misura al caso e alla fortuna. La bioingegneria genetica, oltre ad introdurre la possibilità di scegliere ed isolare i singoli tratti genetici desiderati, di fatto ha eliminato il fattore "fortuna" dal procedimento ed ha introdotto precisione e speditezza del risultato. Nella lotta contro insetti, erbacce e malattie, l'agricoltura, negli ultimi decenni, ha avuto una sola risorsa: potenti prodotti chimici.

1980, alla Monsanto, un'equipe di biotecnologi ha cominciato ad esplorare l'ingegneria genetica dei raccolti. Il risultato di oltre dieci anni di ricerca sono diversi semi transgenici di varie piante, tra cui pomodori, cotone, soia e grano.
Cosa hanno di diverso questi semi transgenici rispetto ai semi tradizionali? I pomodori Monsanto, per esempio hanno un gene che ne ritarda la maturazione. La soia, come si è detto, resiste all'erbicida Roundup. Il grano transgenico è in grado di produrre da sè una proteina insetticida dal batterio Bacillus thuringiensis inserito nel proprio DNA (da cui il nome "grano Bt").
Monsanto sostiene che le piantagioni transgeniche hanno consentito una significativa riduzione dell'uso di erbicidi e insetticidi. In uno studio condotto tra gli agricoltori americani nel 1996 (anno in cui il Roundup Ready è stato introdotto per la prima volta) la Monsanto ha concluso che l'ambiente è stato risparmiato dalla spruzzatura di più di un milione di litri di insetticida. Il ministero dell'agricoltura americano ha approvato trentacinque tipi di semi transgenici coltivati su una superficie di più di venti milioni di ettari negli Stati Uniti.
Tra i tratti genetici introdotti nei nuovi semi ci sono la resistenza al gelo, alla siccità , ad alti gradi di salinità del suolo, oltre che ad erbicidi e a patogeni vari. Questi "super semi" sembrerebbero la soluzione definitiva a problemi agricoli perenni.
Cosa si potrebbe desiderare di più? La biotecnologia rende il lavoro agricolo meno costoso, più produttivo e di migliore qualità . I consumatori si trovano a pagare meno per prodotti migliori e, in un futuro molto vicino, scegliere fra prodotti arricchiti di valori nutrizionali e, perchè no, anche medicinali.

Dall'entusiasmo alla preoccupazione

Grande forza trainante della ricerca biotecnologica americana sono, al momento, le grandi industrie chimiche, con il colosso Monsanto in testa. Bisogna assolutamente andare a visitare il quartier generale ed i laboratori della Monsanto a St.Louis - raccomanda il dottor Miller McDonald, professor di fisiologia dei semi di Ohio State University:- "È incredibile quello che stanno facendo. Fra dieci anni il mondo sarà profondamente trasformato dalla biotecnologia".
La Monsanto è l'industria che possiede i diritti commerciali sul brevetto del pesticida più usato nella coltivazione della soia, il "Roundup". Solo tre anni fa, nel 1996, stessa Monsanto ha introdotto sul mercato semi di soia e di grano resistenti al medesimo erbicida. Il nuovo prodotto è noto come "Roundup Ready", costa circa il dieci percento in più dei semi tradizionali ma fa crescere del venti per cento la produzione di soia e grano. C'è poco da meravigliarsi se gli agricoltori americani si sono convertiti in massa al nuovo "ibrido".

Contro un modesto incremento nel costo dei semi possono ottenere un prodotto più abbondante, di migliore qualità e risparmiando sul costo degli erbicidi, di cui basta una minore quantità per annientare le erbacce lasciando intatta e perfetta la soia. L'euforia dei primi raccolti sta però adesso lasciando il passo ad alcune sconsolate constatazioni e sta inducendo cambiamenti di rotta. La produzione di soia ora è in eccesso, i mercati europei hanno per il momento chiuso le porte alla soia ed al grano GM made in USA. Non solo. Due mesi fa, l'industria di prodotti alimentari per l'infanzia Gerber, seguita da Heinz e Nestlè , e persino Iams - grossa azienda produttrice di cibo per animali domestici - hanno annunciato che faranno a meno di prodotti derivati da soia e grano geneticamente modificati. Anche i produttori di tortillas in Messico intendono rinunciare al grano GM. Nel giugno di quest'anno i ministri europei dell'ambiente hanno messo una moratoria sull'importazione di cibi GM fino alla promulgazione di nuovi regolamenti, improbabile prima dell'anno 2002. Gli agricoltori USA si trovano a scegliere fra ridurre l'estensione delle piantagioni di grano e soia GM o tornare a produrre con i semi non modificati, al punto che l'associazione americana dei produttori di grano è giunta a consigliare di piantare solo grano non GM il prossimo anno.

Rischi per l'ambiente e per la salute

Della resistenza agli erbicidi del Roundup Ready spaventa l'eventualità che il polline delle piante transgeniche si incroci con i semi di erbacce originando così erbacce "mutanti" capaci di resistere agli erbicidi. In realtà, incroci "mutanti" sono possibili solo fra piante "parenti". La soia non ha "parenti" negli Stati Uniti e nemmeno nei continenti vicini. solo. La resistenza sarebbe solo ad un tipo di erbicida, il "gliphosate" e non ad altri tipi di erbicida. più fondate riguardano invece il passaggio di geni in ibridi tra erbacce e piantagioni di canola, zucche, semi di girasole e barbabietole. Tali incroci potrebbero creare supererbacce resistenti all'azione degli erbicidi.
La professoressa Allison Snow è un'esperta presso l'Ohio State University di "gene flow", ovvero del passaggio di geni fra specie vegetali. Per quanto più misurata dei suoi colleghi nell'entusiasmo per la sperimentazione genetica, la professoressa Snow considera l'introduzione di piante capaci di produrre da sè i propri pesticidi come un grande progresso a vantaggio dell'ambiente. "I pesticidi chimici usati fino adesso sono assai peggiori del grano BT capace di sintetizzare la proteina insetticida. I pesticidi uccidono tutto quello che incontrano e sono dannosi in generale. Ogni metodo che comporti una riduzione e possibilmente l'eliminazione di pesticidi dall'agricoltura rappresenta un grande passo avanti per l'ambiente."

Maggiore preoccupazione suscita la manipolazione genetica finalizzata a creare resistenza ai virus. Una volta trasferito nel DNA di una pianta, il gene del virus può evolvere in nuove forme, "ricombinarsi" e creare nuovi patogeni. Nessuno studio indipendente è stato condotto per determinare gli effetti dei prodotti derivati dai GMOs sulla salute dei consumatori. Gli unici ad avere eseguito analisi di questo tipo sono le stesse industrie chimiche che commercializzano GMOs. I dubbi sulla completa affidabilità di tali studi sono più che legittimi. Anche se - sostiene Allison Snow - non bisogna trascurare che l'interesse primo delle industrie è quello di restare sul mercato. Mettere in circolazione prodotti dannosi per la salute pubblica significherebbe la morte dell'azienda "Anche le grosse corporazioni hanno una coscienza" - aggiunge il Dr. James Metzeger, professore di floricoltura all'Ohio State University - "Anche i produttori hanno figli ed hanno a cuore la loro salute..."

Il GMO su cui più è puntato il sospetto delle associazioni dei consumatori per i possibili effetti negativi sulla salute è il grano Bt, di fatto presente in tutti i prodotti derivati dal grano venduti negli Stati Uniti. Eppure, Allison Snow non è preoccupata: "La tossina Bt è digerita senza conseguenze dall'organismo umano. Piuttosto pericoli possono derivare dalla introduzione in prodotti di largo consumo di geni provenienti da piante delle quali si conosce il potenziale allergenico."
È un fatto che il progredire della ricerca nel campo dell'ingegneria genetica non è accompagnato dal parallelo intensificarsi della ricerca sulle conseguenze, soprattutto di lungo periodo, della stessa sull'ambiente e sugli individui. Nei laboratori industriali si lavora in segretezza allo sviluppo di prodotti che poi appaiono improvvisamente sul mercato, e per i quali le istituzioni federali di controllo non prevedono specifiche garanzie a tutela dei consumatori. "Sono convinto che i GMOs attualmente in circolazione sono sicuri e non dannosi per la salute" - assicura Miller McDonald - "Ritengo però che sia necessario istituire un'organizzazione indipendente di monitoraggio a tutela della salute pubblica."

mappa delle produzioni ogm