inizio rosso e giallo

Monk

Adrian Monk (un notevole Tony Shaloub doppiato molto bene da Eugenio Marinelli), è un ex detective della polizia di San Francisco che è stato sospeso a causa di un grave disturbo ossessivo - compulsivo, accentuato dal fatto che la moglie Trudy è stata uccisa. Riesce a condurre una vita quasi normale grazie all'assistente - amica - infermiera Sharona (Bitty Schram, poi sostituita da Nathalie Teegr - Traylor Howard) che risolve per lui i tanti problemi quotidiani: che non sono pochi visto che Monk non solo ha la mania dell'igiene assoluta e dell'ordine assoluto (e già questo abbinamento garantisce innumerevoli situazioni esilaranti: sia detto senza alcuna preoccupazione di politically correction), ma deve fare i conti con claustrofobia, acrofobia, ipocondria, e un tot d'altro. Che non sono il massimo delle virtù se ci si trova a collaborare con la polizia, magari dovendo inseguire qualcuno su un cornicione o in una fogna.
Il suo vecchio capitano Leland Stottlemeyer (Ted Levine), però, lo conosce bene e sa quanto valga Monk; con tutte le sue manie: anzi, proprio per la sua condizione, Monk è di un'acutezza straordinaria e riesce a vedere schemi complessi dove il "normale" non va al di là delle apparenze; i suoi rapporti distorti con le persone, poi, lo portano a coglierne lati difficilmente individuabili dagli altri.
Il risultato è una capacità deduttiva degna di Sherlock Holmes (ovviamente si sono sprecati gli accostamenti Monk - SH, così come sono stati fatti per tanti altri detective, da Ellery Queen a Gil Grissom di C.S.I., ma in questo caso la liaison c'è, eccome).
Le altre principali figure che completano il quadro dei protagonisti sono lo zelante e ingenuo tenente Randy Disher (Jason Gray-Stanford), il dottor Charles Kruger (Stanley Kamel), lo psichiatra che ha in terapia Monk, e, in un paio di occasioni, Ambrose Monk, il fratello di Adrian, più fuori di testa di lui, interpretato dal solito bravissimo John Turturro.

La serie, iniziata nel 2002, è terminata nel 2009, alla sua ottava stagione e ha ottenuto sia un grandissimo successo di pubblico che una massiccia dose di riconoscimenti da parte della critica (10 Emmy Awards, 6 Golden Globe, ecc.).
Come avviene sempre con i serial di successo, soprattutto negli USA, sono nate decine di gruppi di fan e anche sulla stampa non manca il dibattito sui vari aspetti dell'opera, ad esempio su due cambiamenti che hanno creato parecchio sconcerto: la sostituzione di Sharona e quella della colonna sonora.

Al di là di questo, comunque, Monk, così come tanti anni prima Hill Street, e poi N.Y.P.D., e C.S.I., solo per restare nell'ambito poliziesco, danno il segno di come sia possibile fare una televisione intelligente e al tempo stesso gradita dal pubblico.
Un po' come succede in Italia, dove non riescono a fare una serie decente da...
No, un momento: proprio Monk richiama un personaggio televisivo di casa nostra, il protagonista di E poi c'è Filippo (2006), con la regia di Maurizio Ponzi: un Neri Marcorè assolutamente straordinario nel ruolo di una persona affetta dalla sindrome di Asperger, dotata di un'eccezionale memoria visiva e di un intuito totalmente "diverso", grazie ai quali aiuta il fratello avvocato a risolvere vari casi. E anche qui siamo nel giallo.

Una piccola curiosità: il Capitano Leland Stottlemeyer è interpretato da Ted Levine, che nel Silenzio degli innocenti è Buffalo Bill, il serial killer.


 

Randy Newman, It's a Jungle Out There