inizio rosso e giallo



Ian Fleming


Come Ambler, Deighton, Greene e Le Carré, Ian Lancaster Fleming (1908-1964) è a tutti gli effetti uno scrittore di spy stories, ma...

Premessa indispensabile: storie di spionaggio ne esistevano già da tempo, da Doyle alla baronessa Orczy, a John Buchan, ma se il poliziesco ha avuto grandi cambiamenti e rimescolamenti interni (nuovi sottogeneri, esaurimento di tutta una serie di situazioni, divaricazione fra detection classica e hard boiled, e così via), ha pur sempre mantenuto un impianto originario basato sul meccanismo delitto - indagine, e poco importa se molti autori hanno addirittura messo in secondo piano lo smascheramento e la punizione del colpevole, o se altri hanno usato il giallo per parlare di tutt'altro.
Si potrebbe dire altrettanto delle spy stories, allora, perchè anche lì vi è un minimo denominatore comune rappresentato da un qualche segreto "sociale" (non privato, cioè, ma riconducibile a un'entità collettiva organizzata, in particolare uno Stato) conteso in vario modo da un tot di contendenti.
E invece no: perchè l'investigazione poliziesca ha sì avuto dei sorprendenti balzi in avanti in virtù dei progressi scientifici (ieri le impronte digitali, oggi il DNA, tanto per capirsi), ma è destinata a rimanere sostanzialmente la stessa sul piano strutturale, a meno che non si scivoli sulla fantascienza e sui mondi possibili in cui il detective dovrà soprattutto prevenire (Minority Report) o reprimere tutt'altro tipo di reati (Fahrenheit 451).
Lo spionaggio, però, si è modificato in modo molto più legato all'evoluzione delle varie società: certo, nessun dispositivo tecnologico potrà mai davvero sostituire l'individuo che ascolta-osserva segretamente un altro individuo, ma è evidente che le operazioni sul campo sono radicalmente mutate proprio perchè sono mutate non solo le tecnologie, ma le finalità stesse dell'attività di intelligence: dispositivi GPS, satelliti, sistemi complessi (v. Echelon e Evident) consentono di acquisire in pochi secondi informazioni che solo fino a qualche anno fa richiedevano mesi di indagini e un impiego notevole di risorse.
Discorso analogo per la trasmissione delle informazioni: che ne è oggi di quell'insieme di procedure astutissime rese totalmente obsolete da un qualsiasi telefono cellulare da pochi dollari? E l'affascinante mondo della crittografia, con Giulio Cesare e Bacone, liquidato in pochi bit? Et cetera.

Dunque, si può senz'altro dire che Ian Fleming è stato l'inventore della spy story moderna (anche se i puristi, e i francesi, naturellement, rammentano che Jean Bruce inventò il suo mediocre OSS 117 già nel 1949): tecnologia, globalizzazione (Bond oggi è a Istanbul domani in Giamaica), guerra fredda, contaminazioni criminali (la Spectre è inverosimile, ma le mafie multinazionali no?), sistemi d'arma definitivi, ecc..
Che poi Bond sia ridicolmente frivolo e sessista (sulla sua tipologia sono stati scritti fiumi di parole: valga per tutti: Umberto Eco, Il caso Bond, 1996; ma la nemesi è in agguato: sarà proprio Sean Connery a interpretare l'investigatore creato da Eco ne Il nome della rosa), che le sue avventure siano assolutamente inverosimili ("Nella realtà James Bond avrebbe avuto un grosso dossier a suo nome al Cremlino dopo la sua prima impresa e non sarebbe sopravvissuto alla seconda." Allen W. Dulles, ex direttore della CIA), che la rappresentazione del mondo fornita sia fiabescamente manichea, oltre che leggermente reazionaria, tutto ciò non toglie che Fleming sia stato un formidabile innovatore, un vulcano di idee poi saccheggiate in mille modi (primi-metà anni '60: all'improvviso spuntarono, in edicola e al cinema, frotte di patetiche fotocopie, magari con una sigla che ricordasse 007, o con un titolo nobliare, S.A.S., o comunque con furbe velleità di somiglianza).
E poi Fleming sapeva scrivere, cosa non irrilevante se parliamo di libri. E poi bastano i titoli immaginati da Fleming, entrati in massa nel linguaggio comune: "mai dire mai", "solo per i tuoi occhi", "da... con amore", "licenza di uccidere", e, naturalmente, "007".
In ogni caso i libri sono molto migliori dei film, che naturalmente puntano sulla spettacolarizzazione, e sorvolano senza scrupoli sugli aspetti meno fumettistici del personaggio letterario: cultura notevole, problematicità esistenziale, non particolare attitudine alla violenza.

La miniera d'oro 007 ha prodotto altri libri, commissionati a vari scrittori dopo la morte di Fleming (1964): indecorosi. Nel 2010 Jeffery Deaver ha firmato un (sontuoso) contratto con la fondazione che gestisce i diritti d'autore di Ian Fleming, per scrivere i prossimi romanzi con James Bond: visti i mediocri risultati ottenuti dai precedenti scrittori che hanno ricevuto un simile incarico, forse stavolta 007 avrà un degno patrigno. E infatti Carta Bianca si rivela un ottimo thriller, che con qualche capriola temporale trasporta 007 ai tempi nostri: e agli storici gadget micidiali di Q si aggiungono attrezzature elettroniche di ultima generazione, compreso un iPhone a dir poco strepitoso.

Detto questo, Deighton era decisamente più bravo di Fleming, anche se gli è debitore - come tutti gli altri autori che si sono cimentati nel genere: il primo libro con 007, Casino Royale, è addirittura del 1952.
La spia che mi amò è atipico rispetto alla serie, perché Bond non è al centro di una storia spionistica, ma si trova coinvolto per caso in una vicenda che richiama il giallo - thriller.

La pistola di 007 (dopo aver dovuto abbandonare l'amata Beretta 92) non è una Uòlter (alla Veltroni), ma una Walther PPK (Polizei Pistole Kriminal).
A che servizio appartiene 007? Non certo all'Emme 15 o 16, come si sente dire talvolta, ma all'MI6, il Military Intelligence 6, o Secret Intelligence Service, lo spionaggio britannico.

Non diamo conto delle innumerevoli versioni cinematografiche di 007 se non per ricordare che il primo film della serie infinita è Agente 007 - Licenza di uccidere (Dr. No, 1962) e che Monty Norman è l'autore del celeberrimo tema musicale (che, in modo piuttosto originale, verrà ripreso da John Barry in quasi tutte le musiche e canzoni che accompagnano i film).
Quanto ai vari interpreti di 007, Sean Connery è James Bond, e solo Pierce Brosnan e Daniel Craig hanno dato del personaggio di Fleming un'idea altrettanto credibile (ma in film generalmente piuttosto scadenti); un velo pietoso sui vari orsacchiotti, a partire dal bolso Roger Moore.

Gli antagonisti di Bond sono molti, ma la Spectre (SPecial Executive for Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion) è la principale organizzazione contro cui combatte 007: in realtà Fleming aveva sempre pensato che fossero i sovietici i nemici più pericolosi, e in particolare lo SMERŠ, il dipartimento realmente esistente del MGB (Ministerstvo Gosudarstvennoj Bezopasnost, dal 1954 KGB, Komitet Gosudarstvennoj Bezopasnosti, Comitato per la sicurezza dello Stato) incaricato di contrastare ed eventualmente eliminare le spie straniere. Con l'allentarsi della guerra fredda, tuttavia, soprattutto nei film questa struttura direttamente riconducibile all'URSS non compare più ed è sostituita da un'organizzazione criminale privata, la Spectre, appunto (ad esempio, nel film A 007, dalla Russia con amore Rosa Klebb, Donovan Grant ed il campione di scacchi sono descriti come membri della Spectre, mentre nel libro sono a tutti gli effetti agenti sovietici), che nei libri compare per la prima volta con Operazione Tuono.

Per sapere (quasi) tutto su 007: Fabio Giovannini, Guida completa a James Bond, Elle U multimedia, 2000. Interessante anche A. C. Cappi - E. Coffrini Dell'Orto (cur.), Mondo Bond 2007, Alacran, 2006. Serio e divertentissimo: M. Marelli - E. Ricci, La fisica di 007. I segreti della scienza al servizio di Sua Maestà, Scienza Express, 2013. Wikipedia ha una voce molto accurata, con numerosi link. Una ricchissima raccolta di copertine, manifesti ed elaborazioni grafiche: http://illustrated007.blogspot.it.

 

qui una galleria di immagini:

 



  • La benda nera (Casino Royale, 1952), Corriere della Sera, 1958; o Casinò Royal(e), Garzanti, 1965, 1977; Mondadori, 1986; il Giornale, 1998; TEA, 1998; Guanda, 2004; Adelphi, 2012
  • Vivi e lascia morire (Live and Let Die, 1954) Garzanti, 1956, 1973; Mondadori, 1990, 2009; il Giornale, 1998; Guanda, 2004; Adelphi, 2012
  • Moonraker: il grande slam della morte (Moonraker, 1955), Garzanti, 1964, 1979; Mondadori, 1990; il Giornale, 1998; TEA, 1998; Guanda, 2005; Adelphi, 2012
  • Una cascata di diamanti (Diamonds are Forever, 1956), Garzanti, 1962, 1979; Mondadori, 1990; TEA, 1997; il Giornale, 1998; o I diamanti sono per sempre, Adelphi, 2014
  • A 007, dalla Russia con amore (From Russia With Love, 1957), Garzanti, 1964, 1978; Mondadori, 1986; il Giornale, 1998; TEA, 1998; Guanda, 2006; Adelphi, 2015
  • L'impronta del drago (Dr. No, 1958), Corriere della Sera, 1959; o Il dottor No, Garzanti, 1965; Adelphi, 2016; o 007 licenza di uccidere, Garzanti, 1967, 1976; Mondadori, 1987; TEA, 1997; il Giornale, 1997
  • Missione Goldfinger (Goldfinger, 1959), Garzanti, 1964, 1976; Mondadori, 1987, 2009; TEA, 1997; il Giornale, 1997; Adelphi, 2017
  • Per i tuoi occhi (For Your Eyes Only, 1960), Corriere della Sera, 1961; o Solo per i tuoi occhi, Garzanti, 1960, 1975; Mondadori, 1977, 1987
  • Thunderball, operazione Tuono (Thunderball, 1961), Garzanti, 1961, 1978; Mondadori, 1990, 2009; TEA, 1998; il Giornale, 1998; Adelphi, 2019
  • La spia che mi amò (The Spy Who Loved Me, 1962), Garzanti, 1966, 1976; o La spia che mi amava, Mondadori, 1991, 2009
  • Servizio Segreto o Al Servizio Segreto di Sua Maestà (On Her Majesty's Secret Service, 1963), Garzanti, 1963, 1977; o Al servizio di Sua Maestà, Mondadori, 1991
  • 007 a New York (007 in New York, 1963) - racconto, in Thrilling Cities, Alacran, 2006
  • Si vive solo due volte (You Only Live Twice, 1964), Garzanti, 1965, 1978; Mondadori, 1991; il Giornale, 1998
  • L'uomo dalla pistola d'oro (The Man With The Golden Gun, 1965), Garzanti, 1966, 1974
  • Octopussy (Octopussy and The Living Daylights, 1966), Garzanti, 1970, 1977 - racconti: Octopussy, Di proprietà di una signora, Il lume dell'intelletto

 






















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I libri di Ian Fleming furono pubblicati da Garzanti, e chissà cos'avranno pensato alla Mondadori, visto che il pur bravissimo Alberto Tedeschi, direttore de Il Giallo Mondadori, nei primi anni '60 si oppose all'idea di inserire nella collana le storie di 007. Alcuni romanzi vennero pubblicati a puntate, sempre all'inzio dei '60, sulla Domenica del Corriere.

 



Shirley Bassey, Goldfinger (Barry-Bricusse-Newley, 1964)