inizio rosso e giallo


Il tenente Sheridan


Non sappiamo come mai la RAI nel 1954 abbia scelto Il dottor Antonio (romanzo risorgimentale del patriota genovese Giovanni Ruffini) come primo sceneggiato televisivo - come si diceva allora, cioè come adattamento per la tv di opere letterarie.

Fu l'inizio di una nutrita serie di iniziative analoghe (il sito della RAI fornisce un elenco incompleto): Bronte, Dickens, Dostojevskij, Dumas, Fielding, Hugo, Manzoni, Maupassant, Puskin, Stevenson, Verga, entrarono nelle case degli italiani sotto forma di racconti televisivi ben strutturati e con la partecipazione dei migliori attori italiani di prosa: Giorgio Albertazzi, Carlo Alighiero, Antonio Battistella, Warner Bentivegna, Nino Besozzi, Giulio Bosetti, Lilla Brignone, Wanda Capodaglio, Paolo Carlini, Tino Carraro, Ferruccio De Ceresa, Piera Degi Esposti, Sergio Fantoni, Mario Feliciani, Turi Ferro, Arnoldo Foà, Ivo Garrani, Riccardo Garrone, Lauro Gazzolo, Nando Gazzolo, Fosco Giachetti, Massimo Girotti, Raoul Grassilli, Carla Gravina, Paolo Graziosi, Anna Maria Guarnieri, Giulia Lazzarini, Alberto Lionello, Giuliana Lojodice, Roldano Lupi, Alberto Lupo, Evi Maltagliati, Lea Massari, Elsa Merlini, Valeria Moriconi, Gastone Moschin, Ilaria Occhini, Lea Padovani, Renzo Palmer, Luigi Pavese, Paola Pitagora, Salvo Randone, Enrico M. Salerno, Vittorio Sanipoli, Giancarlo Sbragia, Gianrico Tedeschi, Sergio Tofano, Romolo Valli, Raf Vallone, Luigi Vannucchi, Lina Volonghi, Franco Volpi.

In un'Italia che non sapeva leggere (l'analfabetismo ereditato dal fascismo era assai diffuso) e che poi non avrebbe mai trovato il "tempo" per leggere, questa idea televisiva svolse una funzione pedagogica straordinaria, contribuendo, oltre a tutto, a unificare il paese sotto il profilo linguistico.
Ma non ci fu solo questo intento "formativo" nelle intenzioni di chi dirigeva La Televisione: intendiamoci, erano anni in cui la Democrazia Cristiana controllava tutto e tutti (le più celebri censure furono per due coppie: Dario Fo - Franca Rame e gli assai più innocui Tognazzi e Vianello; e c'era la pudibonda lista delle parole proibite, come coscia o sedere; e l'informazione era a dir poco ingessata; ecc.), ma i funzionari di allora erano comunque più colti e avveduti degli attuali, e seppero portare nelle case italiane sia i classici della letteratura sia opere più di intrattenimento, divertenti e intelligenti.

Il giallo, naturalmente, era il genere che meglio si prestava a questo scopo (ma anche l'avventura in senso lato, basti pensare a quella meraviglia che fu L'isola del tesoro, 1959), e tutto iniziò nel novembre del 1959: in qualche modo anticipando di decenni, e con ben altra vivacità intellettuale, l'interazione fra medium e pubblico, si diede vita a un congegno davvero brillante: il misurato e arguto Paolo Ferrari (il futuro Archie Goodwin della serie Nero Wolfe) accoglieva lo spettatore in una sorta di circolo londinese, introducendo una storia poliziesca che però s'interrompeva prima dell'epilogo; ad alcuni ospiti veniva quindi chiesto di risolvere il mistero, tenendo conto che la storia appena narrata conteneva tutti gli elementi necessari per scoprire l'assassino. E a quel punto riprendeva il filmato svelando la soluzione.
Questo era Giallo Club.

Il personaggio chiave, creato dalla coppia Casacci- Ciambricco, era il tenente Ezechiele Sheridan della Squadra Omicidi di San Francisco, interpretato da Ubaldo Lay (1917-1984): impermeabile alla Bogart, tono sbrigativo, sguardo penetrante, il tenente Sheridan divenne immediatamente popolarissimo, e l'ingenuità del neofita spettatore italiano (meno idiota, comunque, di chi oggi si beve i reality e i talk show a base di "casi umani" ) fece sì che sparisse il confine tra finzione e realtà, nel convincimento che il tenente Sheridan fosse un vero poliziotto.
E anche da noi si creò il primo grande fenomeno di identificazione fra personaggio e attore, tanto che il bravo Ubaldo Lay rimase imprigionato nel proprio ruolo, e quando fece (pochi) altri lavori la reazione era di sconcerto, non comprendendosi come "il tenente Sheridan" potesse avere a che fare con situazioni ottocentesche o che comunque non c'entravano con delitti e dintorni. Come accadde per Raymond Burr - Perry Mason, Angela Lansbury - Jessica Fletcher, e via equivocando.
Le trame ben congegnate facevano passare in secondo piano l'ambientazione a dir poco improbabile, il ritmo soporifero, i colpi d'arma da fuoco troppo simili a quelli delle pistole giocattolo, e l'evidente risparmio in scenografie ed effetti, solo parzialmente compensato da una gelida tromba jazz, quasi alla Miles Davis. Ciò non impedì che il successo fosse comunque enorme: il poliziotto nostrano ma molto americano divenne un'icona al pari del ben più evoluto Perry Mason e si può dire che in Italia fu proprio Giallo Club a fare del poliziesco un genere di massa.

Ma il tenente Sheridan si trovava forse un po' stretto nell'ambito di quel meccanismo televisivo e dopo 25 puntate di Giallo Club cercò uno spazio autonomo, nelle varie serie dedicate tout court al personaggio; se a cavallo del 1964-65 fece la sua clamorosa comparsa Maigret - Gino Cervi, Ubaldo Lay e la sua squadra continuarono nelle loro imprese, fino alla fortunatissima serie delle "Donne": Fiori, 6 puntate; Quadri, 5 puntate; Cuori, 5 puntate; Picche, 5 puntate.

E fu affidato proprio alla Donna di picche (1972) il compito di far morire Sheridan, colpito al cuore da una pallottola.

 




 

Giallo club. Invito al poliziesco
  •     Qualcuno al telefono
  •     Morte per una spia
  •     Sedici ore per non morire
  •     Buio alle otto
  •     Delitto a tempo di rock
  •     La cortina di fosforo
  • 1959
  •     Rapina al grattacielo
  •     Una gardenia per Helena Carrel
  •     Vacanze col gangster
  •     Sfida alla gang
  •     Gioco d'azzardo
  •     Un giorno prima
  • 1960
  •     Ultimo avviso
  •     Primo premio la morte
  •     Arsenico per due
  •     La notte della verità
  •     Un'impronta dall'aldilà
  • 1960
  •     La morte ha due volti
  •     Omicidio Quiz
  •     Partita a tre
  •     Qualcuno ha tradito
  •     Omicidio cieco
  •     Tutti contro Clay
  •     I conti non tornano
  •     Il posto vuoto
  • 1961
    Ritorna il tenente Sheridan
  •     L'ultima verità
  •     Una dote per Ghita
  •     Un testimone per uccidere
  •     La lettera
  •     Un uomo nuovo accusa
  • 1963
    Sheridan, squadra omicidi
  •     Paso Doble
  •     Recita a soggetto
  •     Paura delle bambole
  •     Processo di seconda istanza
  •     Soltanto una voce
  • 1967
    Serie delle carte
  •     La donna di fiori - 6 puntate
  • 1967
  •     La donna di cuori - 5 puntate
  • 1968
  •     La donna di quadri - 5 puntate
  • 1969
  •     La donna di picche - 5 puntate
  • 1972

     

     


     

    Sull'onda dell'enorme successo televisivo, venne tentata anche la strada del cinema, con un mediocre risultato: Chiamate 22-22 tenente Sheridan, di Giorgio Bianchi (1960).