TV


1990 - 2020
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I segreti di Twin Peaks
(Twin Peaks, USA, TV 1990)
di David Lynch e Mark Frost. Con Kyle MacLachlan, Michael Ontkean, Madchen Amick, Dana Ashbrook

L'assassinio di una ragazza per bene (...) sconvolge la vita di una cittadina e le indagini porteranno alla luce intrighi, follie, tradimenti, orrori. Un'altra svolta radicale nel panorama televisivo: violenza e perversioni entrano con astuzia nelle visioni quotidiane e stranamente grottesco e ironia conquistano gli americani. L'impianto poliziesco è solido, ma poi Lynch si diverte a rimescolare freneticamente le carte e la vicenda si dipana ai confini della realtà: ipnotico e sorprendente. Nel 2017 un bel seguito.

Law & Order - I due volti della giustizia
(Law & Order, USA, TV 1990 - 2010)
ideato da Dick Wolf. Con S. Waterston, J. Orbach, S. Epatha Merkerson, S. Hill, E. Green, C. McCormick, J. Martin

La più longeva delle serie poliziesche USA riprende ampiamente temi e caratteristiche di Hill Street e NYPD (dal protagonista che è un collettivo alla crudezza del linguaggio e delle situazioni), inserendo però una novità importante: lo scioglimento della situazione non avviene con l'arresto del colpevole, perché nella seconda parte di ogni episodio viene narrata anche la non facile conclusione in tribunale. Una schiera di bravi attori hanno contribuito a fare di questa serie un prodotto intelligente e gradevole. Ottimi spin-off: L & O - Criminal Intent e L & O - SVU.

L'ispettore Sarti
(I, TV 1991 - 1994)
di Maurizio Rotundi, Giulio Questi. Con Gianni Cavina, Tino Schirinzi, Paolo M. Scalondro, Christiana Borghi

Sarti Antonio, come vuole l'italiano dell'imbecillità burocratica, della Questura di Bologna, indaga su crimini più o meno "normali" nella sua quieta (?) città e dintorni. Spesso l'aiuta un amico un po' stravagante, Rosas, che a volte riesce a cogliere sfumature che sfuggono a uno del mestiere. Non male, anche se i libri di Macchiavelli sono più accurati e graffianti nel ritrarre ambiguità e contraddizioni di una società apparentemente ordinata. Una prima serie, con altri autori e interpreti, nel 1978.

NYPD - New York Police Department
(NYPD Blue, USA, TV 1993 - 2005)
di S. Bochco. Con Dennis Franz, David Caruso, Jimmy Smits, James McDaniel, Sharon Lawrence, Sherry Stringfield

Con Hill Street (degli stessi autori) rappresenta una svolta nello sterminato panorama delle serie poliziesche americane. Si ripropongono due schemi narrativi già collaudati con Furillo & C. ma che qui vengono portati a un livello di realismo estremo: non un singolo protagonista ma un collettivo (un variegato Distretto di polizia, in cui però spiccano il giovane e cinico John Kelly e il vecchio Sipowicz), e la crudezza: delle situazioni, del linguaggio, dei corpi. Una N. Y. brutale e ferita, avida e poco disposta alla ragionevolezza.

Wycliffe
(Id., UK, TV 1994 - 1998)
Con Jack Shepherd, Jimmy Yuill, Helen Masters, Lucy Fleming, Greg Chisholm, Charlie Hayes

In una vasta area della Cornovaglia una squadra del CID (Criminal Investigaion Department) indaga sui crimini più violenti, in genere omicidi: il capo è il sovrintendente Wycliffe, grande appassionato di jazz, e forse proprio per questo riesce spesso a risolvere un caso perché percepisce delle dissonanze. L'impianto complessivo segue schemi collaudati, non trascurando i tanti risvolti personali, tuttavia le storie hanno sovente degli elementi bizzarri che rendono il tutto meno convenzionale di altre serie britanniche.

I misteri dell'abbazia
(Cadfael, UK, TV 1994 -1998)
di Edith Pargeter. Con Derek Jacobi, Sean Pertwee, Eoin McCarthy, Anthony Green, Michael Culver

Inghilterra, XII secolo: il monaco benedettino Cadfael, dal passato burrascoso, vive serenamente coltivando fiori e piante, ma resta coinvolto in misteriose e violente faccende. La sua formidabile intelligenza, una buona conoscenza della medicina e la capacità di leggere l'animo umano gli permetteranno di risolvere i più oscuri misteri. Serie gradevole e interessante che prende spunto dai romanzi di Ellis Peters, che ha scritto il primo romanzo un anno prima (1979) del grande Il nome della rosa.

Voci notturne
(I, TV 1995)
di Pupi Avati & F. Laurenti. Con Mssimo Bonetti, Lorenzo Flaherty, Cesare Barbetti, Arnaldo Ninchi, Bruno Corazzari

Sulle rive del Tevere il cadavere di un giovane, figlio di un architetto già implicato in un grosso scandalo politico - finanziario. Ma tutto si complica quando altri indizi riconducono a una misteriosa setta e agli scritti di uno studioso dei riti magico-religiosi dell'antica Roma. E poi com'è possibile che in varie telefonate si senta la voce del ragazzo morto? Malgrado certe incongruenze la trama poliziesca funziona, e con alcune ottime trovate, tanto da convivere egregiamente con la deriva esoterica di tutta la vicenda.

Il maresciallo Rocca
(I, TV 1996 - 2008)
di Giorgio Capitani, Lodovico Gasparini. Con Luigi Proietti, Stefania Sandrelli, Sergio Fiorentini, Veronica Pivetti

Notissima serie che riprende dignitosamente (in mezzo a quintali di inutili fiction) lo spirito dei primi sceneggiati tv, con un ovvio debito verso I racconti del maresciallo (1968; 1984): vita di una stazione dei carabinieri in una cittadina qualsiasi, con attenzione - oltre che ai casi di più o meno ordinaria criminalità - agli aspetti di vita quotidiana che caratterizzano la provincia italiana: Proietti è bravissimo, ma sarebbe stato necessario un po' più di coraggio nel rappresentare questa Italia malata.

Quer pasticciaccio bruto de via Merulana
(I, TV 1996)
di Giuseppe
Bertolucci. Con Franco Graziosi, Ilaria Occhini, Maria Grazia Bon, Corrado Pani, Stefano Lescovelli

Da Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, di Gadda, una storia di furti, gelosie, morte violenta, segreti, passioni inconfessate, miserie quotidiane, ambizioni ridicole. In una Roma lacera, ancora segnata dalla guerra, in cui ciascuno cerca di sopravvivere a modo suo. E il commissario Ingravallo deve cercare qualcosa in mezzo a questa varia umanità. E alla fine, chi è il colpevole? Parziale rifacimento (con la regia teatrale di Luca Ronconi) dopo lo splendido film di Germi (1959) e la versione televisiva del 1983.

L'ispettore Barnaby
(Midsomer Murders, UK, TV 1997 - )
da Caroline Graham. Con John Nettles, Jane Wymark, Neil Dudgeon, Barry Jackson, Daniel Casey

Un'immaginaria contea inglese, con le dolci colline, le case fiorite, e gli abitanti cortesi. Ma c'è parecchio marcio in questa terra genitile e l'ispettore Barnaby è continuamente alle prese con complicati delitti; e quando lascia il servizio lo sostituisce il cugino. Serie di grande successo in patria, forse perchè ripropone gli stucchevoli meccanismi del poliziesco molto british, in cui anche gli assassini, in fondo, sono persone quasi perbene. E poi, diamine, è mai possibile che in un fazzoletto di terra succedano sempre cose così terribili?

Beck
(Id., S, TV 1997)
ideato da M. Sjöwall & P. Wahlöö. Con Peter Haber, Ingvar Hirdwall, Rebecka Hemse

"Martin Beck non era il capo della squadra omicidi né aveva ambizioni del genere. A volte, dubitava perfino di poter diventare sovrintendente, sebbene le sole cose che potessero sbarrargli la via fossero la morte o qualche errore molto grave nell'esercizio dei suoi doveri. Era ispettore di primo grado della polizia e da otto anni lavorava nella Omicidi. Alcuni ritenevano che, come investigatore, fosse il migliore di tutta la Svezia." Così, nel 1973, viene descritto il personaggio dai nonni del giallo scandinavo, Maj Sjöwall & Per Wahlöö. Discreta serie.

Cold Squad - Squadra casi archiviati
(CDN, TV 1998 - 2005)
di Julia
Keatley et al.. Con Julie Stewart, Matthew Bennet, Tahmoh Penikett, Michael Logan, Hiro Kanagawa

Un caso insoluto non è necessariamente archiviato per sempre: per varie ragioni può essere riaperto e analizzato in maniera nuova, "a freddo", senza i tempi ristretti dell'immediatezza. Questo il lavoro di una squadra specializzata della polizia di Vancouver, con investigatori esperti e capaci di esaminare le cose in modo distaccato. L'idea l'aveva avuta già negli anni '30 l'inglese R. Vickers, ma la serie è ben strutturata ed è stata sicuramente lo spunto per una serie "fotocopia" (ma di ottima qualità), la più nota Cold Case (2003 - 2010).

Ultimo
(I, TV 1998 - 2018)
di Stefano Reali et al.. Con Raoul Bova, Ricky Memphis, Paolo Seganti, Beppe Fiorello, Giorgio Tirabassi

Un ufficiale dei carabinieri, nome in codice Ultimo, e la sua lunga attività di contrasto alla mafia, culminata nell'arresto del boss dei boss, Totò Riina: un clamoroso successo ottenuto grazie ad un lungo lavoro investigativo, fatto più di intercettazioni e pedinamenti che di sparatorie. Ma è sugli aspetti più spettacolari che questa miniserie (e le altre 4 che seguiranno, 1999, 2004, 2013, 2018) si concentra, romanzando un po' troppo vicende complicate e controverse. Come la Piovra, comunque, col merito di riproporre i temi della difficilissima lotta alla criminalità organizzata.

Trenta righe per un delitto
(I, TV 1998)
di L. Gasparini. Con Luca Barbareschi, Lucrezia Lante della Rovere, Sergio Fiorentini, Toni Bertorelli, Felice Andreasi

Cronista sportivo del quotidiano di Parma scopre un caso di doping nella locale squadra di calcio, il cui presidente, però, è il maggior azionista del giornale; quindi viene trasferito alla cronaca nera e insieme a una collega verrà a capo di varie faccende di ordinaria criminalità. La buona ambientazione e gli ottimi interpreti (i due 'belli' ma soprattutto i due vecchi giornalisti) sono alla base di una serie solida e piacevole, tanto che nello stesso anno verrà prodotto un seguito, Cronaca nera.

Cronaca nera
(I, TV 1998)
di G.
Calderone. Con Luca Barbareschi, Lucrezia Lante della Rovere, Sergio Fiorentini, Toni Bertorelli, Felice Andreasi

Passato finalmente alla cronaca nera del quotidiano di Parma, Walter Cherubini continua le sue indagini su casi particolarmente scottanti e complicati, sempre insieme alla brava collega Federica Stanguellini. La coppia si troverà di fronte a scenari inaspettati, ma acume e sangue freddo li porteranno a trovare le soluzioni. Sempre buona ambientazione e ottimi interpreti (i due 'belli' ma soprattutto i due vecchi giornalisti) ma questo seguito è inferiore alla precedente serie.

Il commissario Montalbano
(I, TV 1999 - )
di Alberto
Sironi. Con Luca Zingaretti, Angelo Russo, Cesare Bocci, P. Mazzotta, M. Perracchio, D. Lo Verde, K. Bohm

Tra Camilleri e Montalbano vi è un rapporto amicale, oltre che il legame fra padre e figlio, ben lontano dal vero e proprio odio che Doyle sviluppò per Holmes, dall'indifferenza con cui Simenon prese a guardare Maigret, dal fastidio che Christie nutrì sempre per Poirot. Camilleri in tutti i suoi romanzi parla di vita, e come potrebbe dunque non amare Montalbano? Che è uguale e diverso: non dissimile dai suoi conterranei, uomo del suo tempo con tutte le contraddizioni di questi due secoli che si dilaniano a vicenda, ma cerca continuamente di uscire dal seminato di una terra che qualcuno vorrebbe immobile; e quando parla del G8 di Genova... La migliore fiction televisiva italiana da moltissimo tempo.

I Soprano
(The Sopranos, USA, TV 1999)
di David Chase et al.. Con James Gandolfini, Edie Falco, Jamie-Lynn Sigler, Robert Iler, Nancy Marchand

Tony Soprano è il capo della famiglia mafiosa che controlla il New Jersey: non è granitico come sembra, perché soffre di attacchi di panico e quindi va dallo psicanalista, a cui confida i complessi legami con la moglie e i figli. Ma non trascura gli affari, naturalmente, con alti e bassi. Serie di grande successo che è debitrice non solo al Padrino ma soprattutto a Scorsese, e che tenta di ritrarre Cosa Nostra in modo non stereotipato. Ma pare davvero eccessivo il giudizio che ne ha dato il N.Y. Times: "l'opera della cultura pop più importante dell'ultimo quarto di secolo."

West Wing - Tutti gli uomini del Presidente
(West Wing, USA, TV 1999 - 2006)
di Aron Sorkin. Con Martin Sheen, Rob Lowe, Allison Janney, Richard Schiff, John Spencer, Dulé Hill

Nell'ala ovest (West Wing) della Casa Bianca, dove si trova anche lo Studio Ovale, si svolgono tutte le principali attività della Presidenza e del suo staff, dall'ordinaria amministrazione ai momenti di gravi crisi. Questo complesso e anche misterioso lavoro è al centro di una serie che ebbe enorme successo negli USA: veniva svelato (quasi) ogni aspetto del centro di potere più importante del mondo. Un thriller che non ha bisogno di sparatorie o altri espedienti spettacolari, perché gli intrighi e i segreti sono sempre all'ordine del giorno.

Law & Order: unità speciale
(Law & Order: Special Victims Unit, USA, TV 1999 - )
di David Platt et al. Con Mariska Hargitay, Christopher Meloni, Dann Florek, Richard Belzer, Ice-T, B.D. Wong

Derivata da Law & Order, la serie è notissima: un'unità speciale del NYPD che si occupa di reati violenti a sfondo sessuale. Anche se il meccanismo è sempre lo stesso, la serie si distingue per l'approfondimento sia del tema etica - giustizia sia delle situazioni sociali e psicologiche, in particolare quella dei giovani, visti nella loro doppia dimensione, quella di superficie e quella più intima, che quasi sempre nasconde atteggiamenti e pulsioni ignorati dagli stereotipi dell'american way of life. Gli interpreti generalmente sono bravi e convincenti.

Murder Rooms. Gli oscuri inizi di Sherlock Holmes
(Murder Rooms: Mysteries of the Real Sherlock Holmes, GB, TV 2000 - 2001)
di Paul Seed. Con Ian Richardson, Robin Laing, Dolly Wells

Il giovane Arthur Conan Doyle conosce un professore dell'università di Edimburgo, il dottor Joseph Bell, che lo affascina con le sue straordinarie doti di osservazione e deduzione. Insieme si troveranno a collaborare con la polizia in numerosi casi di omicidio. Una discreta serie tv che si distingue dagli altri apocrifi per l'idea di rifarsi all'origine di SH, cioè il reale incontro di Doyle con Bell, la figura che ispirò il personaggio. Richardson, già eccellente interprete di SH, molto vecchio e molto bravo.

Don Matteo
(I, TV 2000 - )
di Enrico Oldoini. Con Terence Hill, Nino Frassica, Nathalie Guetta, F. Insinna, M.C. Giannetta, R. Bova, M. Lastrico

Tra Gubbio e Spoleto ne succedono di tutti i colori, davvero un po' troppe, ma per fortuna c'è un prete sveglio che risolve ogni cosa. La serie ha avuto, e continua ad avere, un enorme successo: i personaggi sono artificiosamente buoni, gentili, simpatici, e gli occhi azzurri di Hill irresistibili. Che dire? La provincia italiana era molto più credibile nei Racconti del maresciallo (1968, 1984), e, mutatis mutandis, in Don Camillo, ma la furbizia di regista e sceneggiatori ha trovato una formula gradevole e consolatoria, ancorché fuori dalla realtà. Amen.

Distretto di polizia
(I., TV 2000 - 2012)
di Pietro Valsecchi. Con Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi, Giorgio Tirabassi, Ricky Memphis, Giorgio Pasotti

Le vicende di un commissariato (ma perché titolarlo all'americana come distretto?) di polizia a Roma: di fronte all'ordinaria criminalità un gruppo variegato diretto da una esperta commissaria (poi sostituita da un'altra analoga figura), con le storie individuali che s'intrecciano coi problemi di lavoro. Lunga serie che tenta, invano, di adattare la tipologia di produzioni USA alla realtà de noantri. I pochi momenti felici, e alcuni bravi interpreti, non riescono a salvare un insieme costruito su trame banali e consolatorie, alla Don Matteo, appunto.

CSI: Scena del crimine
(CSI: Crime Scene Investigation, USA, TV 2000 - 2015)
Creato da Anthony E. Zuiker. Con William Petersen, Marg Elgenberger, Paul Guilfoyle, Laurence Fishburne

L'indagine scientifica non è una novità: già Dupin e Holmes l'avevano teorizzata e praticata, e in ogni caso ai primi del '900 Freeman ne ha formalizzato i principi. Tuttavia, anche sfruttando le nuove tecnologie, CSI ha riformato il genere, rilanciandolo clamorosamente (bene a Miami e mediocremente a N.Y., e imitazioni, patetiche quelle nostrane). Ma barando: nella realtà questi investigatori non portano armi, usano tute e sovrascarpe poco scenografiche, e lasciano ad altri gli arresti ed i compiti strettamente operativi.

Law & Order: Criminal Intent
(Id., USA, TV 2001 - 2011)
Creato da Dick Wolf. Con Vincent D'Onofrio, Kathryn Erbe, Jamey Sheridan, Eric Bogosian, Jeff Goldblum

Derivata da L & O I due volti...,
la serie è tra le migliori. Oltre al solito quadro ben rappresentato dell'attività del NYPD, la novità è data dalla figura del detective Goren: fa strane domande, si comporta nevroticamente (e infatti ha i suoi problemi), insiste su particolari apparentemente irrilevanti, ma tutto fa parte di un modo d'investigare che ha come cuore le sfumature. Sì, fra SH e Colombo, ma con una credibilità assai maggiore. Colpito da infarto, D'Onofrio ha ridotto le sue comparse. Dopo molti cambiamenti, nel 2011 la NBC ha chiuso la produzione.

24
(Id., USA, TV 2001 - 2010)
di J. Surnow & R. Cochran. Con Kiefer Sutherland, Kim Bauer, Nina Meyers, Gavid Palmer, Michelle Dessler

Los Angeles: un agente dell'Unità Antiterrorismo, di cui poi diverrà capo, indaga su attentati e altri complotti contro la sicurezza nazionale. L'espediente narrativo è raccontare in tempo reale gli eventi, che si svolgono, appunto, nell'arco di 24 ore. Eroismo e improbabilità qualche volta funzionano, altre no. Talvolta gli episodi sono davvero ben gestiti, ma spesso la retorica patriottarda (che riscuoterà molto successo negli USA) prende il sopravvento, e comunque è poca cosa rispolverare il cliché dell'uomo solo che periodicamente salva il mondo.

Alias
(Id., USA, TV 2001 - 2006)
di J. J. Abrams. Con Jennifer Garner, Victor Graber, Ron Rifkin, Michael Vartan, Bradley Cooper, Lena Olin, C. Lumbly

Prendete Nikita, Mission impossible, 007, Gina Carano, Codice da Vinci, CIA che salva il mondo da un paio di Spectre, ex KGB cattivissimo, God bless America: frullate e avrete questa superspia che sa fare tutto (tecnologie, motocicletta, armi, crittografia, roccia, letteratura, travestimenti, ecc.). Qualche buona ideuzza c'è, ma è insopportabile la furberia di pescare senza pudore dallo sterminato serbatoio cinematografico e i suoi infiniti imbrogli e cliché, arrivando ai confini della realtà pur di far proseguire, fra mille ripetizioni, una serie che peraltro ha avuto un gran successo.

Detective Monk
(Monk, USA, TV 2002 - 2009)
Ideato da A. Breckman. Con Tony Shaloub, Ted Levine, J. Gray-Stanford, Bitty Schram

Adrian Monk (un notevole T. Shaloub) è un ex detective della polizia di San Francisco (con cui continua a collaborare) sospeso a causa di un grave disturbo ossessivo-compulsivo, accentuato dal fatto che la moglie è stata uccisa. Riesce a condurre una vita quasi normale grazie a un'assistente-amica-infermiera che risolve per lui i problemi quotidiani: che non sono pochi visto che Monk non solo ha la mania dell'igiene e dell'ordine, ma soffre di claustrofobia, acrofobia, ipocondria, e un tot d'altro. Ma Monk vede quello che agli altri sfugge.

The Wire
(Id., USA, TV 2002 - 2008)
di David
Simon. Con Dominic West, John Doman, Lance Reddick, Idris Elba, Wendell Pierce, D. Lovejoy, C. Peters

A Baltimora il traffico di droga è sempre più organizzato e capillare, e bande potenti in dura competzione e decise a proteggere il business con ogni mezzo. A contrasto una forza speciale di polizia. Pregio della serie è mostrare questo scontro in tutta la sua asprezza: non semplicemente "buoni contro cattivi", ma un'intera società avvelenata: politica sporca, degrado urbano, lo spaccio come vita di tanti adolescenti, scuola impotente, porto in declino. Molto efficace l'uso spregiudicato del "vero" linguaggio, assai crudo, comune a tutti i protagonisti. Una delle serie migliori.

Connessioni di sangue
(Wire in the Blood, UK, TV 2002 - 2008)

da V. McDermid. Con Robson Green, Hermione Norris, Simon Lahbib

Psichiatra inglese, eccentrico non poco e coi suoi problemi, collabora alla Sherlock Holmes con la polizia su casi particolarmente difficili: rapporto conflittuale, complicato anche dal legame più o meno sotterraneo con la detective che dirige le indagini. I troppi serial killer, il cliché dell'acuto profiler e i colpi di scena a volte troppo elaborati non rovinano l'ottima struttura di una serie intelligente, ben interpretata, sviluppata in un ambiente credibile e con situazioni contraddittorie che rendono il tutto non banale.

The Shield
(Id., USA, TV 2002 - 2008)
di Shawn Ryan. Con Michael Chiklis, Walton Goggins, Catherine Dent, Reed Diamond, Kenny Johnson, D. R. Snell

in uno dei quartieri più malfamati di Los Angeles opera un'unità speciale della polizia, al comando di uno sbirro a dir poco sbrigativo: un gruppo che di fatto è una banda, perché la durezza con cui combattono i criminali è pari a quella che usano per fare i propri interessi. Interessante l'idea di rappresentare senza sconti le affinità tra due mondi contigui, dove spesso i ruoli si mescolano cinicamente, ma non convince l'aver fatto della violenza il tema dominante di una realtà sicuramente cruda, ambigua, ma che ha anche altri risvolti. Grande successo negli USA.

Cold Case - Delitti irrisolti
(Cold Case, USA, TV 2003 - 2010)
Ideato da Meredith Stiehm. Con Kathryn Morris, Danny Pino, John Finn, Nick Vera, Will Jeffries

Nell'infinito panorama dei telefilm polizieschi ecco una serie intelligente: non le solite indagini, ma investigazioni imperniate sul passato: i casi "freddi", irrisolti, che una sezione della polizia di Philadelphia ripesca per venirne a capo. L'idea l'aveva avuta già negli anni '30 l'inglese R. Vickers, ma qui il centro delle storie non è l'indagine in sè, ma il racconto in ottimi flash back di pezzi di vita americana che parlano acutamente di un mondo cambiato. E le musiche sono struggenti come le storie. Però c'è il trucco: hanno copiato la canadese Cold Squad (1998-2005).

Miss Marple
(Agatha Christie's Marple, UK, TV 2004 - 2013)
Con Geraldine McEwan, Julia McJenzie, Stephen Churchett, Herbert Lom, Ian Richardson, Timothy Dalton

Ben conosciamo l'arzilla vecchietta che si trova regolarmente in mezzo a qualche omicidio, riuscendo poi a scoprire sempre il colpevole. Dopo l'ottima interpretazione di Joan Hickson (1984), un'altra serie di Miss Marple, che però non regge il confronto, soprattutto per le interpreti poco convincenti (addirittura a metà strada cambia l'attrice principale). Le trame seguono piuttosto fedelmente (ma in modo piatto) i libri di Christie, tuttavia alcuni episodi prendono spunto da vicende in cui i protagonisti erano altri, e non Miss Marple.

Veronica Mars
(Id., USA, TV 2004 - 2019)
di Rob Thomas. Con Kristen Bell, Enrico Colantoni, Jason Dohring, Percy Daggs, Francis Capra, Teddy Dunn

Veronica, studentessa, è figlia di un ex sceriffo e questo la spinge inevitabilmente a interessarsi alle faccende criminali. Quando la sua migliore amica viene uccisa Veronica decide di impegnarsi come investigatrice e con il padre apre un'agenzia: risolveranno molti casi. Serie piuttosto tradizionale che riprende con abilità tanti stereotipi del genere, con una certa arguzia sociale, ma senza un eccessivo realismo. E i grovigli sentimentali sono davvero troppi. Ebbe molto successo, soprattutto fra il pubblico amante delle trame consolatorie. Nel 2014 un film mediocre.

Nebbie e delitti
(I, TV 2005 - 2009)
di Riccardo Donna. Con Luca Barbareschi, Natasha Stefanenko, Paolo De Vita, Gianluca Gobbi, Mariano Rigillo

La bella Ferrara e la sua provincia, con il grande fiume e la nebbia: delitti per denaro, per vendetta, per amore. Le solite cose, dunque, ma affrontate con attenzione all'ambiente e alla caratterizzazione dei personaggi. Una buona serie, che fra le tante fiction nostrane si distingue per una struttura solida, trame realistiche e interpreti capaci: il protagonista, commissario Soneri, è un Barbareschi insolitamente non antipatico, misurato e fluido nel cogliere le sfumature. Anche Stefanenko apprezzabile. Dai romanzi di Valerio Varesi.

The Closer
(Id., USA, TV 2005 - 2012)
di James Duff. Con Kyra Sedgwick, J.K. Simmons, Corey Reynolds, Robert Gossett, G.W. Bailey, Jon Tenney

LAPD: la Sezione Crimini maggiori è affidata al vicecapo Brenda Leigh Johnson: svagata, casinista, di una gentilezza disarmante, ma con una memoria di ferro, ben decisa a farsi rispettare, e con un'abilità formidabile nel portare i sospettati alla confessione. Un personaggio abbastanza originale per una serie molto premiata ma dalla vita non lunghissima. Peccato, perché tra le tante poliziotte più o meno toste, questa si distingue per acume, determinazione, chiaroscuri, e per il ruolo di protagonista assoluta. Spin-off nel 2012.

Wallander
(Id., S, TV 2005 - 2013)
ideato da H. Mankell. Con Krister Henriksson, Ola Rapace, Johanna Sällström, Fredrik Gunnarsson

Il commissario Kurt Wallander, che lavora (e beve, smettendo forse quando sua figlia diventa ufficiale di polizia) nel sud della Svezia, ha certo più di un debito (apertamente riconosciuto da Mankell) verso Martin Beck: pazienza, testardaggine, spirito critico nei confronti dell'opulenta realtà svedese. Interessante cogliere i cambiamenti di quelle società, che a suo tempo vengono descritte con acutezza. La pur dignitosa serie non rende giustizia ai bei libri. Nel 2008 una serie migliore e nel 2020 una su W. giovane.

Criminal Minds
(Id., USA, TV 2005 - 2020)
Ideato da Jeff
Davis. Con Mandy Patinkin, Thomas Gibson, Joe Mantegna, Elle Greenaway, S. Moore, M. G. Gubler

L'Unità di Analisi Comportamentale (BAU: The Behavioral Analysis Unit) è una sezione dell'FBI specializzata nell'elaborare il profilo psicologico degli assassini, in specie seriali. La serie ne riprende in modo romanzato le indagini e come in CSI la tv bara, perchè nella realtà questi investigatori in genere non portano armi. Discreta caratterizzazione dei personaggi e buona inventiva, a volte eccessiva perché gli USA hanno certo il più alto tasso di serial killer ma non tale da giustificare oltre 300 episodi... Non granché i vari spin-off.

Numb3rs
(Id., USA, TV 2005 - 2010)
di N. Falacci & C. Heuton. Con David Krumholtz, Judd Hirsch, Rob Morrow, Peter MacNicol, Navi Rawat

Per venire a capo di casi particolarmente difficili un agente dell'FBI si fa aiutare dal fratello, giovane e talentuoso professore di matematica, che già all'età di tre anni sapeva fare velocemente calcoli con numeri di quattro cifre. A suo dire ogni crimine può essere affrontato utilizzando gli opportuni strumenti matematici. C'è del vero, e nella letteratura poliziesca si trovano molti legami con questa disciplina, ma qui francamente si esagera, quasi che davvero con la matematica si possa risolvere tutto. Comunque un discreto tentativo di uscire dai soliti schemi.

Prison Break
(Id., USA, TV 2005 - 2009; 2017)
di Paul Scheuring. Con Wentworth Miller, Dominic Purcell, Robin Tunney, Peter Stormare, Marshall Allman

Condannato per aver ucciso il Vice-presidente, un detenuto è in attesa di essere giustiziato. Il fratello, convinto della sua innocenza, si fa rinchiudere in carcere perché, avendo egli stesso contribuito alla progettazione dell'edificio, potrà trovare il modo per fuggire. Ma di mezzo ci sono le lotte interne fra detenuti e un oscuro complotto. L'ambiente carcerario, assai frequentato dal cinema, fatica a trovare ancora spazio e infatti qui se le devono inventare tutte per rendere la situazione minimamente accettabile.

Dexter
(Id., USA, TV 2006 - 2013; 2021)
di Marcos Siega. Con Michael C. Hall, Keith Gordon, Jennifer Carpenter, Julie Benz, Erik King, Michael Cuesta

Difficile trovare un'idea originale per una nuova serie poliziesca, ma qui ci sono riusciti: sì, i cattivi sono generalmente i soliti (più o meno) serial killer, ma il protagonista... pure: un tecnico del Dipartimento di Polizia di Miami particolarmente esperto nell'analizzare le tracce ematiche che restano sulla scena del crimine. Ma è lui stesso, peraltro simpatico, fuori di testa, col suo amore ossessivo per il sangue e l'abitudine di far fuori i killer. Tutto risale all'infanzia, naturalmente. L'idea funziona e le improbabili trame sono comunque divertenti.

Psych
(Id., USA, TV 2006 - 2014)
di Mel Damski. Con James Roday, Dulé Hill, Timothy Omundson, Corbin Bernsen, Maggie Lawson, Kirsten Nelson

Shawn, figlio di un ex poliziotto, ha la formidabile capacità di cogliere i minimi dettagli di una situazione e quindi di intuire prima degli altri i meccanismi di un delitto. Maschera questo intuito presentandosi come sensitivo. In questa veste, e insieme a un socio, collabora con la polizia di Santa Barbara: non viene preso molto sul serio, ma ottiene clamorosi successi. Il tutto nel tono della commedia, con un uso abbastanza piacevole, ma convenzionale e ripetitivo, dei dialoghi surreali col socio, del conflitto con lo sbirro ingessato, del rapporto col padre.

Damages
(Id., USA, TV 2007 - 2012)
Ideato da T. e G. Kessler. Con Glenn Close, Rose Byrne, Tate Donovan, Ted Danson, Noah Bean

Ai danni provocati da industriali senza scrupoli e da altri furfanti l'avvocatessa Patty Hewes risponde con cause per danni milionari. Lei è bravissima e spietata, e inevitabilmente il rapporto con una sua socia (quasi) altrettanto brava è ricco di clamorosi successi e di forti contraddizioni. Serie costruita con acutezza e su impianti decisamente plausibili, e che, ben più di altri legal thriller, svela aspetti essenziali e sconosciuti ai più del mondo giudiziario americano. Glenn Close in una delle sue migliori interpretazioni.

The Killing
(Forbrydelsen, DK-S, TV 2007 - 2012)
Ideato da Søren
Sveistrup. Con Sofie Gråbøl, Lars Mikkelsen, Bjarne Henriksen, Ann E. Jørgensen, Marie Askehave

Una storia apparentemente tradizionale: l'omicidio di una ragazza e le indagini di due detective di Copenaghen. Ma quello che pareva essere un "normale" delitto si rivela molto più complesso: un oscuro coinvolgimento familiare, e poi anche indizi di un rapporto con la torbida politica locale. E segmenti temporali che s'intrecciano in modo inquietante e angoscioso. Una splendida serie che non concede nulla alle furbizie scenografiche e ai manierismi: il racconto è crudo, incalzante, e si compone come un gelido puzzle. Buon remake nel 2011.

Chuck
(Id., USA, TV 2007 - 2012)
di Chris Fedak. Con Zachary Levi, Yvonne Strahovski, Adam Baldwin, Joshua Gomez, Sarah Lancaster

Un modesto lavoro in un supermarket di elettronica non è il massimo per Chuck, un informatico ex allievo di Stanford, ma tutto cambia quando si collega a un programma creato dal padre che scarica nel suo cervello nientemeno che un intero database governativo segretissimo. La mater CIA lo arruola e sventerà terribili minacce. L'idea di fondo non sarebbe neanche male, ma il registro del soft thriller e della commedia - tra mille citazioni - non sempre funziona: i momenti di acuta originalità si alternano a irritanti luoghi comuni.

Collection Fred Vargas
(F, TV 2008 - 2010)
di Josée
Dayan. Con Jean-Hugues Anglade, Hélène Fillières, Jacques Spiesser, Corinne Masier

Serie che riprende con cura e acutezza gli straordinari personaggi creati da Fred Vargas: gli Evangelisti, tre studiosi specializzati in diversi periodi storici, e il commissario Adamsberg, dell'Anticrimine di Parigi, bizzarra figura di secco plantigrado, un femminile "deserto che non si concede", svagato e camminatore, che pare sopraffatto da casi troppo ingarbugliati, finché gli elementi lasciati sedimentare da qualche parte si combinano vorticosamente e si sciolgono in un'equazione elegante. Lo sbirro "spalatore di nuvole" annaspa, cammina, (non) riflette, ritrova pezzi di sé stesso.

Leverage - Consulenze illegali
(Leverage, USA, TV 2008 - 2012)
Ideato da J. Rogers, C. Downey. Con Timothy Hutton, Gina Bellman, Beth Riesgraf, Aldis Hodge, Christian Kane

Un ex agente assicurativo mette insieme una variegata banda di gente assai poco raccomandabile: una ladra, un hacker, un reduce delle forze speciali, una truffatrice. Ma il gruppo si occupa di raddrizzare torti, spesso contro avversari potenti e micidiali. L'idea è un cliché, le trame sono spesso improbabili, tanti trucchi sono inverosimili, ma il risultato è piacevolissimo: funambolico come il più simpatico dei personaggi (Parker), dolceamaro come il capo, frenetico come il maneggione di computer. Qui una riflessione.

Flashpoint
(Id., CDN, TV 2008 - 2012)
di Mark Ellis. Con Enrico Colantoni, Hugh Dillon, Ami Jo Johnson, David Paetkau

Toronto è considerata una delle città più multiculturali del mondo, e anche le risorse criminali sono molteplici e articolate. Per affrontare quelle più agguerrite opera una speciale unità tattica della polizia, dotata di equipaggiamenti d'avanguardia e strutturata con un'efficiente suddivisione dei ruoli. Apparentemente la serie non si discosta da analoghi prodotti statunitensi e non, tuttavia qui vi è un maggior realismo, sia nella caratterizzazione dei personaggi che nelle situazioni.

Breaking Bad
(Id., USA, TV 2008 - 2013)
di Vince Gilligan. Con Bryan Cranston, Anna Gunn, Aaron Paul, Giancarlo Esposito, Bob Odenkirk, Dean Norris

Un professore di chimica fa un secondo lavoro per far fronte alle spese sanitarie per il figlio, ma la situazione precipita quando gli viene diagnosticato un cancro. L'incontro con un ex allievo, che fa lo spacciatore, cambia tutto: si mette a produrre anfetamine ed entra autorevolmente nel grosso giro. Dalla mediocre "normalità" agli abissi del crimine il viaggio è raccontato nel modo più crudo, senza tentazioni consolatorie, con grande attenzione ai caratteri dei personaggi e alla credibilità delle situazioni. Gran successo di pubblico e di critica. Due spin-off (2015 e 2019).

I misteri di Murdoch
(Murdoch Mysteries, CDN,
TV 2008 - )
di Maureen
Jennings. Con Yannick Bisson, Helene Joy, Thomas Craig, Jonny Harris, Lachlan Murdoch

Toronto, fine '800: un giovane detective porta scompiglio nel dipartimento di polizia perché è un fervente sostenitore dei nuovi metodi investigativi (impronte digitali, autopsie, pedinamenti, dossier, ecc.). Troverà sostegno in una giovane dottoressa e in un ingenuo ma sveglio agente. In ovvio debito con SH e CSI, la serie racconta dei crimini più vari con un mix di realismo, fantasiosità e attenzione storica (vi compaiono numerosi personaggi famosi, Buffalo Bill, Tesla, Edison, Doyle, J. London, Houdini, H. Ford, Twain, ecc.). Interpreti discreti e vicende ben strutturate.

Fringe
(Id., USA, TV 2008 - 2013)
di J.J. Abrams et al.. Con Anna Torv, John Noble, Joshua Jackson, Lance Reddick, J. Nicole, B. Brown, L. Nimoy

La divisione Fringe (margine) della Sicurezza Interna americana indaga su crimini apparentemente inspiegabili ed è composta da una squadra atipica, in cui spicca un geniale scienziato, già internato in manicomio. Iniziata come un thriller insolito, la serie vira rapidamente sulla fantascienza (universi paralleli, teletrasporto, mutazioni genetiche, ecc.), ma senza l'insopportabile furbizia di X-Files, che non spiegava mai nulla. L'equilibrio tra i due generi è gestito egregiamente e le situazioni sono certo ai confini della realtà, ma... Interpreti bravi, soprattutto Noble.

Il commissario Wallander
(Wallander, UK, TV 2008 - 2016)
ideato da H. Mankell. Con Kenneth Branagh, Sarah Smart, Sadie, Shimmin, David Warner, Tom Beard

Anche la Svezia felix, progressista e civile, non è, ovviamente, terra immune da droga, razzismo, corruzione, e un ufficiale di polizia affronta con grande intensità i suoi casi, sporchi e intricati. Il commissario Kurt Wallander, che lavora (e beve, smettendo forse quando sua figlia diventa poliziotta) nel sud della Svezia, ha certo più di un debito (apertamente riconosciuto da Mankell) verso Martin Beck: pazienza, testardaggine, spirito critico nei confronti dell'opulenta realtà svedese. Meglio della serie precedente (2005). Dai bei libri di H. Mankell.

Red Riding 1974
(Id., GB, TV 2009)
di Julian Jarrold. Con Andrew Garfield, David Morrissey, John Henshaw, Anthony Flanagan, Warren Clarke

Nello Yorkshire un giovane giornalista indaga sull'uccisione di alcune bambine. Dopo la morte violenta di un collega che si occupava di speculazioni edilizie, sospetta che vi sia un qualche collegamento, e si ritrova in un gran pasticcio. La corruzione è diffusa e la polizia sembra collusa assai. Degrado e malaffare dominano questo thriller particolarmente cupo che, pur con qualche ingenuità, non esita a demolire tutti i possibili luoghi comuni su un'Inghllterra felix che forse non è mai esistita. Primo capitolo di una trilogia fatta di storie legate e indipendenti.

Red Riding 1980
(Id., GB, TV 2009)
di James
Marsh. Con Paddy Considine, Warren Clarke, James Fox, David Calder, Nicholas Woodeson, Ron Cook

La polizia non riesce a fermare lo squartatore dello Yorkshire e allora arriva un detective a capo di una piccola squadra speciale: ma le indagini portano alla luce il marcio (molto) della polizia stessa. E le cose si mettono davvero male. Film ambizioso e sopravvalutato che vede fallire i propri obiettivi: le inquadrature "sporche" diventano povertà espressiva, la trama criptica e spezzata confusione, il ritmo lento noia, i drammi esistenziali banalità, i legami con la storia precedente forzati, i colpi di scena scontati.

Red Riding 1983
(Id., GB, TV 2009)
di Anand
Tucker. Con David Morrissey, Mark Addy, Robert Sheehan, Lisa Howard, Chris Walker , Jim Carter

La scomparsa di altre bambine spinge il detective Jobson, che pure era stato fra i poliziotti che "fanno tutto quello che vogliono", a recuperare un po' di dignità e a fare il proprio mestiere. E anche un miserabile avvocato farà la sua parte. Dello sconclusionato secondo film questo azzera incertezze e vuoti, non solo fornendo un quadro compiuto alle vicende ma, soprattutto, ridando vita all'atmosfera corrotta, ai paesaggi desolati, alle anime perse: addirittura insinuando una qualche speranza. E tecnica e interpreti decisamente all'altezza.

White Collar
(Id., USA, TV 2009 - 2014)
di Jeff Eastin. Con Matt Bomer, Tim DeKay, Willie Garson, Tiffany Thiessen, Natalie Morale, Marsha Thomason

Dicesi "colletto bianco" colui che svolge, a vari livelli, un lavoro impiegatizio. E i crimini peggiori (maxitruffe, riciclaggio, furti d'identità, ecc.), ancorchè in apparenza non violenti, li commette proprio questa categoria. Di tali faccende si occupa una specifica divisione FBI e un suo agente si fa aiutare da un esperto in materia, un ex (?) abilissimo falsario. Serie brillante ambientata in una brillante New York, dove brillano i delinquenti brillantemente vestiti. Il tono è un po' troppo da commedia, visto il peso di quei reati, ma la serie si regge abbastanza bene.

The Good Wife
(Id., USA,
TV 2009 - 2016)
di Charles
McDougal et al. Con Julianna Margulies, Chris North, Christine Baranski, Alan Cumming, Josh Charles

La moglie di un Procuratore riprende la professione di avvocato per difendere il marito accusato di corruzione. Si apre una lunga lotta, intrecciata ad altri casi, significativi anche sul piano sociale, con tutto lo studio impegnato pure a risolvere conflitti interni. E ci saranno complicati risvolti politici. Molti intrighi e poche sparatorie e simili in una storia avvincente, e con numerosi colpi di scena, che ci rivela molte cose sul sistema giudiziario ed elettivo degli USA. Formidabile, ad esempio, la figura di uno spregiudicato esperto di comunicazione. Segue spin-off.

Il direttore di notte
(The Night Manager, GB, TV 2009)
di Susanne
Bier. Con Hugh Laurie, Tom Hiddleston, Olivia Colman, Elizabeth Debicki, Tom Hollander

Un ex soldato britannico fa il direttore di notte in un albergo e viene a conoscenza di un grosso traffico internazionale d'armi. Cerca di fare qualcosa, ma inutilmente, e pagherà un alto prezzo. Anni dopo, per caso, è nuovamente coinvolto, e agirà, non senza difficoltà, con grande durezza e abilità. Laurie bravissimo nei panni, insoliti, del ricco cattivo cattivo. Dal bel romanzo di le Carrè, una storia che intreccia con ritmo e perizia i drammi personali, le complesse manovre dei servizi segreti, i privilegi di classe.

Lie To Me
(Id., USA, TV 2009 - 2011)
di Adam Davidson. Con Tim Roth, Kelli Williams, Brendan Hines, Monica Raymund, Kristen Ariza

Cinesica: studio della comunicazione non verbale, e soprattutto di quella che si attua attraverso i movimenti, i gesti, le posizioni, la mimica del corpo. Prossemica: studia spazio e distanze all'interno di una comunicazione. Massimo esperto di queste due discipline, il dott. Lightman aiuta le forze dell'ordine smascherando chi non dice la verità. Finalmente un'idea originale (anche se non nuovissima: Deaver ne La bambola che dorme), con un Roth bravo ma un po' troppo à la House. Nostalgia di Mr. Orange.

Profiling
(Profilage, F, TV 2009 - 2020)
di F. Robert & S. Lebarbier. Con Odile Vuillemin, Guillaume Cramoisan, Philippe Bas, R. Ferret, V. Valence

In una squadra dell'Anticrimine di Parigi viene inserita una giovane criminologa: lontana dalla mentalità pragmatica dei poliziotti, è disordinata, imbranata, bizzarra, ma con una straordinaria capacità di entrare nella testa di vittime e colpevoli. E lascerà il segno in ciascun caso. Idea non nuovissima che tuttavia, anche grazie all'ottima protagonista (non gioverà il cambio di un tot di personaggi), si ritaglia un proprio onorevole spazio nel mare magnum delle serie tv. E la Francia continua a un livello ben più alto dei prodotti italiani.

Omicidi a Sandhamm
(Morden i Sandhamm, S, TV 2010 - )
di Viveca Sten. Con Alexandra Rapaport, Jakob Cedergren, Jonas Malmsjö, Sofia Pekkari, Anki Lidén

Un ispettore di polizia ritorna nel paese natale, un'isola dell'arcipelago di Stoccolma, per indagare su un omicidio. Ritrova una vecchia compagna di scuola, particolarmente interessata alle vicende criminali, e insieme risolvono vari casi. Sull'onda della moda secondo cui qualsiasi giallo ambientato in Scandinavia è interessante, questa inutile serie ripropone ottusamente tutti i luoghi comuni del genere, cercando di riempire le sceneggiature prive di mordente con situazioni sentimentali di assoluta banalità.

Justified
(Id., USA, TV 2010 - 2015)
Ideato da Graham Yost. Con Timothy Oliphant, Nick Searcy, JoelleCarter, Walton Goggins, Rachel Brooks

Nell'est del Kentucky oggi è tramontata l'epoca del carbone e alla crisi le risposte sono spesso ben al di là della legalità. Lo sceriffo (che poi è un marshal) Raylan Givens, in questa sua terra natale, agisce con adeguata decisione, anche perchè sa usare la pistola assai bene. Molte pallottole e molto bourbon in una serie splendida assolutamente western, grande ladra di temi e personaggi che poi butta con acutezza e originalità in una saga cruda, funambolica, ricca, violenta, contradditoria. E davvero tanti bravi attori. Dai bei libri di E. Leonard. Sequel nel 2023.

Luther
(Id., GB, TV 2010 - 2023)
di Brian Kirk et al. Con Idris Elba, Ruth Wilson, Warren Brown, Dermot Crowley,, Mark North

Luther è ispettore capo alla Serious Crime Unit di Londra. Con il matrimonio a pezzi, la sua vita è fatta solo di lavoro, che ha ripreso dopo esser stato sospeso per la quasi uccisione di un killer di bambini. Particolarmente acuto e intuitivo, ma anche tempestoso, sa dare una svolta decisiva alle indagini, con colleghi che lo stimano, oppure no, e un'amica-nemica incombente. In una città "normale" vicende ben oltre la normalità, talvolta un po' troppo, ma il congegno funziona e le molte complessità s'incastrano bene, con momenti di forte e violenta tensione.

Il commissario Nardone
(I, TV 2010)
di Fabrizio Costa. Con Sergio Assisi, Stefano Dionisi, Luigi Di Fiore, Giorgia Surina, Anna Safroncik

Un commissario meridionale trapiantato in una Milano nebbiosa, che ben presto diverrà casa sua, indaga con determinazione su casi "veri". Sì, perchè Nardone è realmente esistito, e addirittura si deve a lui l'idea di dotare le questure di una nuova struttura operativa, la Squadra Mobile. Una vicenda, che si sviluppa dall'immediato dopoguerra fino ai primi anni '60, ricostruita con attenzione ai particolari e con plausibile realismo, anche se non mancano superflui spunti sentimentali. Protagonisti bravi e un po' gigioni, e nell'insieme la serie è più che buona.

Sherlock
(Id., GB, TV 2010 - 2017)
di Steven Moffat & Mark Gatiss. Con Benedict Cumberbatch, Martin Freeman, Mark Gatiss, Rupert Graves, Una Stubbs

Fra i troppi, inutili, apocrifi su SH, eccone uno intelligente e molto ben fatto: l'idea non è solo quella di ambientare le storie nella Londra di oggi, ma di mescolare abilmente le trame originali con elementi reinventati (esilarante e dirimente l'uso degli smartphone), anche, ovviamente, rispetto al profilo dei personaggi. E gli affezionati clienti ridono e si divertono in questo continuo gioco di citazioni, vere e false. Cumberbatch ci fa ma riesce ad essere assai più (in)credibile di tanti predecessori. E Watson giusto. Montaggio gestito con astuzia e attenzione.

Boardwalk Empire
(Id., USA, TV 2010)
di Martin Scorsese. Con Steve Buscemi, Michael Pitt, Kelly MacDonald, Michael Shannon, Shea Whigham

Atlantic City, come Las Vegas, non esisterebbe se non ci fossero stati dei bravi gangster. Uno di loro è Enoch "Nucky" Thompson, che negli anni del proibizionismo costruisce, gestisce, corrompe, ammazza, fa favori, riceve favori, tra minacce e sorrisi, brindisi e funerali, sussurri e grida. Steve Buscemi è pressochè perfetto per questa figura (ispirata a un vero boss dell'epoca): mellifluo e micidiale, paterno e cinico, ignorante e acuto. Scorsese dirige l'orchestra come Beethoven avrebbe fatto con la Settima.

Strike Back
(Id. UK - USA, TV 2010 - 2020)
di Daniel Percival. Con Richard Armitage, Philip Winchester, Sullivam Stapleton, Robson Green

Come in tanti (troppi) film e serie c'è una qualche unità di élite, ovviamente supersegreta, dell'intelligence che compie missioni riservatissime e fondamentali per salvare il "mondo libero" da terroristi, spie ed altri pericoli mortali. Qui una sezione dei servizi segreti militari britannici che va dovunque ci siano brutti ceffi da eliminare. La serie in realtà è costruita piuttosto bene, con scenari e protagonisti plausibili, ma tutto all'insegna dell'insopportabile pensiero unico secondo cui ogni male deriva dall'onnipresente terrorismo.

Rizzoli & Isles
(Id., USA, TV 2010 - 2016)
di Janet Tamaro. Con Angie Harmon, Sasha Alexander, Jordan Bridges, Bruce McGill

Due donne in un ambiente prettamente maschile: una detective della polizia di Boston e una patologa legale collaborano strettamente nel risolvere crimini più o meno efferati. I produttori televisivi si sono subito buttati su questa coppia al femminile e hanno sfornato una serie che però stravolge i personaggi di Tess Gerritsen, epurando gli elementi cupi (Rizzoli brutta e con problemi familiari, Isles gelida, atmosfere livide) e virando troppo spesso sui toni della commedia. Insomma, potevano fare di meglio, accidenti.

DCI Banks
(Id., UK, TV 2010 - 2016)
di Peter Robinson. Con Stephen Tompkinson, Andrea Lowe, Jack Deam, Caroline Catz, Lorraine Burroughs

Il Detective Chief Inspector Alan Banks dirige la Major Crimes dello Yorkshire, coadiuvato da valenti collaboratori, e la squadra è alle prese con crimini "normali" ma anche con casi brutali e inquietanti. Forunatamente la serie evita le atmosfere bucoliche e fasulle dei vari Barnaby e Grantchester, così amate dal nostalgico pubblico britannico, e, pur senza scavare troppo nella cruda realtà, offre una rappresentazione abbastanza verosimile della vita quotidiana della provincia inglese.

Le inchieste dell'ispettore Zen
(Zen, UK - I - D, TV 2011)
di Michael Dibdin et al.. Con Rufus Sewell, Caterina Murino, Ben Miles, Catherine Spaak, Stanley Towsend

In una Roma splendida e oltraggiata dal crimine, un bravo ispettore che viene dal Nord cerca di fare il proprio onesto lavoro malgrado la soffocante burocrazia e, soprattutto, il pervasivo malaffare politico. Lo affianca una bellissima collega e non potrà mancare la liaison sentimentale tra i due fascinosi sbirri. Inevitabilmente abbondano i luoghi comuni "italiani", sia nella scenografia che nella rappresentazione della società civile, tuttavia la breve serie è abbastanza dignitosa.

Misteri a Parigi
(Mystère à Paris, F, TV 2011 - 2018)
di Stéphane Kappes et. al.. Con Émilie Dequenne, Marie Denarnaud, Mathilda May, Alice Taglioni, Marilou Berry

Ballerina, cuoca, studentessa, cantante, e altre ancora al centro di delitti e intrighi nei luoghi più celebri di Parigi. E siccome siamo a fine '800 le storie - ciascuna a sè stante - hanno inevitabilmente tutto il sapore del feuilleton, comprese incongruenze, retorica, malvagità, ingenuità e via dicendo. Ma alcune buone trovate (soprattutto il fatto che siano sempre donne, e intraprendenti assai, le protagoniste), la scenografia eccellente, gli agganci "storici", rendono il tutto abbastanza piacevole.

La talpa
(Tinker, Tailor, Soldier, Spy, GB, TV 2011)
di Tomas Alfredson. Con Gary Oldman, Colin Firth, Tom Hardy, Benedict Cumberbatch, Jared Harris

Lo Stagnaio, il Sarto...: come in quella filastrocca, ma qui sono i nomi in codice di quattro alti funzionari del MI6 (il "Circus") tra cui si annida un agente doppio, una talpa del KGB. Per scoprirlo viene richiamato in servizio il vecchio Smiley. Dal più bel libro di le Carré (già ottimo film per la tv nel 1979), una straordinaria storia di amicizia e di tradimento: situazioni rarefatte, silenzi, ambiguità, ironia leggera e umida: un'atmosfera perfetta. Oldman non imita l'inarrivabile Guinness ed è un protagonista sommesso e micidiale.

Vera
(Id., GB, TV 2011 - )
Ideato da Ann Cleeves. Con Brenda Blethyn, David Leon, Jon Morrison, Wunmi Mosaku

Northumberland, nord Inghilterra: anche in queste terre fredde e desolate crimini e misfatti abbondano e il lavoro non manca all'Ispettore capo Vera Stanhope: tarchiata, spettinata, autoritaria, vestita in modo riprovevole, arcigna, svagata. Acuta e attenta, però, e la normalità del crimine a volte la sorprende, ma più spesso la vede reagire con ferma determinazione. Nello sterminato panorama dei gialli televisivi, questa serie britannica, dai romanzi di Ann Cleeves, si distacca dignitosamente dai cliché e dalle situazioni consolatorie.

Criminal Minds: Suspect Behavior
(Id., USA, TV 2011)
di C. Mundy & e. A. Bernero. Con Forrest Whitaker, Matt Ryan, Beau Garrett, M. Kelly, J. Garofalo, K. Vangsness

Una squadra speciale della Behavorial Analysis Unit dell'FBI indaga su crimini particolarrmente efferati: è una cosiddetta Red Cell, cioè un team che opera al di fuori degli schemi tradizionali, utilizzando metodi investigativi non convenzionali e alieni dai vincoli burocratici, anche con tattiche d'azione decisamente aggressive. Spin-off di Criminal Minds, ne vorrebbe essere una variante più spregiudicata, ma il tentativo è poco riuscito, tanto che la serie non è andata oltre la prima stagione.

Unforgettable
(Id., USA, TV 2011 - 2016)
di Ed Redlich. Con Poppy Montgomery, Dylan Walsh, Jane Curtin, Dallas Roberts

L'ipertimesia è una condizione eccezionale in cui un individuo ricorda quasi tutto ciò che ha visto o vissuto. Questa capacità consente a un'agente del NYPD di risolvere, insieme al suo ex fidanzato, anch'egli della Omicidi, casi molto intricati. Ma resta nel buio il ricordo angoscioso dell'assassinio, di cui è stata testimone, della sorella. Un'idea (quasi) nuova che si sviluppa intorno a vicende a volte abbastanza originali, con il solito cliché uomo-donna investigatori affiatati e in amabile conflitto. Il tutto gestito con abilità e intelligenza.

The Killing
(Id., USA-CDN, TV 2011 - 2014)
di Veena Sud. Con Mireille Enos, Joel Kinnaman, Jamie Anne Allman, Brent Sexton, Brendan Sexton III

L'omicidio di una ragazza e le difficili indagini di due tormentati detective di Seattle. Ma quello che pareva essere un "normale" delitto si rivela molto più complesso: oscuri coinvolgimenti familiari, i tortuosi rapporti con la torbida politica locale, segmenti temporali che s'intrecciano in modo inquietante. Dall'ottima serie danese Forbrydelsen (2007) un remake che si sviluppa in un (troppo) lento ma avvincente caleidoscopio di situazioni, con notevoli colpi di scena e senza le consuete furberie action.

Person of Interest
(Id., USA, TV 2011 - 2016)
di Jonathan Nolan. Con Michael Emerson, James Caviezel, Taraji P. Henson, Kevin Chapman, Sarah Shahi

Un sistema sofisticatissimo di IA che, attraverso tutte le reti (pc, telefonia, elettricità, videosorveglianza, banche dati) controlla tutti: progettato per il governo USA, viene usato da uno dei suoi inventori per prevenire crimini. Il braccio armato è un ex agente CIA molto (troppo) tosto. Thriller- fantascienza, una serie diversa e intelligente, che intreccia, a volte in modo un po' criptico, le indagini normali con mafie, polizia corrotta, servizi deviati, cybercriminali e un'IA antagonista che vuole il mondo. Ritmo, suspense, e una coppia di protagonisti ben disegnata.

Homeland. Caccia alla spia
(Homeland, USA, TV 2011 - 2020)
di Howard Gordon & Alex Gansa. Con Claire Danes, Damian Lewis, Mandy Patinkin, Morena Baccarin

CIA contro terrorismo islamista: un'agente, brava ma con problemi mentali, scova una talpa (segue relazione travagliata) e la faccenda si rivela un pericoloso doppio-triplo complotto. Siamo alle solite: buoni contro terroristi. La serie è molto ben congegnata: aggrovigliata quanto basta, ricca di spunti e di suspense, con ottimi riferimenti ai meccanismi spionistici e geopolitici; se non fosse che finge di non essere manichea quando invece ripropone potentemente (e con grande abilità) la superiorità morale dell'America e dei suoi strenui difensori. Qui una pagina sulle serie thriller.

Il giovane ispettore Morse
(Endeavour, GB, TV 2012 - )
di Russell Lewis. Con Shaun Evans, Roger Allam, Anton Lesser, Jack Laskey

Endeavour Morse, dopo aver abbandonato Oxford senza laurearsi ed essere entrato nella polizia, collabora con l'ispettore Fred Thursday, veterano di grande esperienza. Il giovane sergente, però, fa fatica ad adattarsi a metodi troppo convenzionali, e ciò gli procurerà non pochi problemi. Liberamente tratta dai bei libri di Colin Dexter, la serie non si discosta molto dai polizieschi "all'inglese", ma si distingue dagli insipidi thè dell'ispettore Barnaby proprio per l'anticonformismo del protagonista. Poi ritroveremo Morse in età matura (serie 1987 - 2000).

The Bletchley Circle
(Id., GB, TV 2012 - 2014)
di Guy Burt. Con Anna Maxwell Martin, Rachael Stirling, Sophie Rundle, Julie Graham, Hattie Morahan

A metà anni '50 due ex analiste del GCHQ britannico di Bletchley Park vanno a San Francisco perché hanno capito che lì è all'opera chi a suo tempo uccise una loro amica. Usando le loro notevoli abilità professionali, e con l'aiuto di due colleghe americane, indagano tenacemente. Poi altri misteri. L'idea iniziale (donne detetctive, dilettanti sì ma fino a un certo punto) funziona, e l'ambientazione d'epoca è abbastanza ben ricostruita, ma c'è qualche incongruenza di troppo e l'aria progressista (su razzismo e omosessualità) è inficiata da un anticomunismo d'altri tempi.

Omicidi tra i fiordi 
(Fjällbackamorden, S, TV 2012 - 2013)
di Michael Hjorth. Con Claudia Galli Concha, Richard Ulfsäter, Per Morberg, Pamela Cortes Bruna, Lennart Jähkel

Fjällbacka è un villaggio di pescatori nella Svezia occidentale: una piccola comunità che però è teatro di brutali omicidi. Su di essi indaga un commissario di polizia che non può fare a meno dell'aiuto di sua moglie, scrittrice e acuta osservatrice. Una discreta serie che riprende i romanzi scritti da Camilla Läckberg: storie gelide, naturalmente, e tortuose, ambientate in una zona circoscritta che tuttavia hanno legami, spesso misteriosi e inquietanti, con realtà anche assai distanti.

Major Crimes
(Id., USA, TV 2012 - 2018)
di James Duff et al.. Con Mary McDonnell, G.W. Bailey, Anthony Denison, Michael P. Chan, Raymond Cruz

La divisione Crimini Maggiori del LAPD ha un nuovo capo, che faticherà non poco a guadagnarsi la fiducia dei suoi collaboratori. Lo scenario è quello di The Closer, di cui la serie è uno spin-off: nella città tentacolare succede di tutto, ma le cose peggiori le deve affrontare la struttura che appunto si occupa dei crimini più efferati: con un comando diverso dal passato ma altrettanto efficace. Visto il successo della precedente serie si prosegue per la stessa strada, rimanendo su un livello accettabile.

Elementary
(Id., USA, TV 2012 - 2019)
di Rob Doherty. Con Jonny Lee Miller, Lucy Liu, Aidan Quinn, John Noble, Jon Michael Hill, Nelsan Ellis

Ai giorni nostri (come già in Sherlock) SH decide di disintossicarsi e dopo la clinica va a New York, dove la riabilitazione è gestita dalla dottoressa Jean Watson. Gli iniziali contrasti presto si trasformano in un'efficace collaborazione e la strana coppia risolverà complicati casi. Fra i troppi e mediocri apocrifi, soprattutto letterari, questa serie ha momenti assai felici: SH ottimo nelle sue frenetiche stravaganze e nella sua cultura enciclopedica (a differenza dell'originale), Watson tosta e acuta, trame talvolta noiose ma più spesso intricate e avvincenti.

Perception
(Id., USA, TV 2012 - 2015)
di Kenneth Biller. Con Eric McCormack, Rachel Leigh Cook, Kelly Rowan, Arjay Smith, Paul Haley, Scott Wolf

Geniale ed eccentrico professore di neuroscienze tra una brillante lezione e l'altra collabora con l'FBI su casi criminali particolarmente complessi: ha lui stesso gravi problemi di schizofrenia, con relative frequenti allucinaziioni. Che però lo aiutano, dolorosamente, a capire i tortuosi processi mentali di vittime e colpevoli. Un cliché (ripreso poi, con acute variazioni, da Professor T.) gestito efficacemente, a volte con trame non originalissime ma con un'insolita (per gli USA) apertura a temi spinosi e controversi.

Brooklyn Nine-Nine
(Id., USA, TV 2013 - 2021)
di Dan Goor. Con Andy Samberg, Andre Braugher, Stephanie Beatriz, Terry Crew, Chelsea Peretti

99º distretto dell'NYPD: il severo (nero e gay) comandante ha una buona squadra, però un suo detective è piuttosto fuori di testa e lo fa impazzire: ma è un agente particolarmente acuto e, con metodi decisamente bizzarri, riesce a risolvere anche i casi più intricati, addirittura risultando il poliziotto con all'attivo il maggior numero di arresti. Un successo meritato per una serie che ruba idee e caratteri qua e là, e che tuttavia risolve abastanza bene (almeno all'inizio) l'abituale rapporto tra commedia e poliziesco.

The Fall. Caccia al serial killer
(The Fall, UK, TV 2013 - 2016)
di Allan
Cubitt. Con Gillian Anderson, Jamie Dornan, John Lynch, Archie Panjabi, Laura Donnelly, Aisling Franciosi

In una Belfast quasi senza più segni della guerra civile uno psicologo ha una doppia vita: di giorno aiuta chi è in difficoltà e di notte uccide giovani donne. Inviata da Scotland Yard, un'esperta sovrintendente di polizia coordina le indagini. Una gelida Anderson non riesce a dare un po' di colore, e calore, ad una prolissa serie - malgrado il tentativo di guizzo finale - che non si distingue per originalità: il serial killer con le sue perverse fantasie che s'intrecciano con la tranquilla vita familiare, gli sbirri a volte limpidi a volte no, ecc..

Broadchurch
(Id., UK, TV 2013 - 2017)
di James
Strong, Euros Lyn. Con Olivia Colman, David Tennant, Jodie Whittaker, Andrew Buchan, Adam Wilson

Broadchurch, sulla costa inglese, è un piccolo centro come tanti altri: vita tranquilla, tutti conoscono tutti, qualche segreto. Ogni cosa cambia, però, quando un bambino viene ucciso. La detective locale ed il suo irascibile capo, appena arrivato, indagano con grandi difficoltà in una comunità ormai disgregata, ostile. Senza ricorrere ad improbabili serial killer la serie scava con discreta acutezza e racconta le possibili, e plausibili, condizioni e conseguenze della morte, che è sempre crudele.

Candice Renoir
(Id. F-B, TV 2013 - )
di S. Roy-Pagenault et al.. Con Cécile Bois, Raphaël Lenglet, S. Blancafort, G. Verneuil. D. Rich

Madre di quattro figli (con ex marito, e alcuni complicati tentativi sentimentali) e comandante di polizia a Sète, in Occitania: alle prese con crimini più o meno ordinari, usa metodi assai poco convenzionali e ciò non facilita i rapporti con i superiori. Personaggio ben disegnato, e con acuta ironia, che si muove spesso sul difficile terreno dei diritti negati (alle donne, alle persone LGBT, agli immigrati), in cui a volte vittime e carnefici si confondono. I toni sono per lo più drammatici, ma niente polar, e la serie è gradevolissima.

The Blacklist
(Id., USA, TV 2013 - 2023)
di Joe Carnahan. Con James Spader, Annet Mahendru, Charles Baker, Diego Klattenhoff, Harry Lennix

Red Reddington, ex agente della CIA, ricercato perché considerato traditore, fornisce all'FBI preziose informazioni su criminali e spie di vario tipo, a condizione che dei casi si occupi una determinata agente, con cui egli ha un particolare e misterioso rapporto. Il legame fra i due si rivelerà estremarmente complesso e doloroso. Red, comunque, dispone di una propria efficientissima organizzazione. Un'ottima serie, con spunti e sviluppi piuttosto originali, anche se con il proseguire delle stagioni la vicenda diventa troppo aggrovigliata. Qui una riflessione.

The Americans
(Id., USA, TV 2013 - 2018)
di Joe Weisberg. Con Keri Russell, Matthew Rhys, Noah Emmerich, Lev Gorn, Margo Martindale

I "dormienti" erano agenti del KGB infiltrati negli USA con false identità e che per molti anni conducevano una normale vita americana, per poi iniziare, insospettabili, la loro attività spionistica. Così una felice coppia con prole, in realtà abilissimi e spietati. E l'FBI inutilmente a cercarli. La serie, molto apprezzata, ci pare invece confusa e inverosimile, con azioni violente distanti dal vero spionaggio (si veda Le Bureau) e troppe ingenuità narrative, che nel mondo reale avrebbero rapidamente compromesso la situazione.

Peaky Blinders
(Id., UK, TV 2013 - 2022)
di Steven Knight. Con Cillian Murphy, Paul Anderson, Iddo Goldberg, Joe Cole, Sam Neill, Helen McCrory, A. Nyman

Nel primo dopoguerra Birmingham è alle prese con la povertà diffusa, a cui molti reagiscono con la protesta politica e altri dandosi al crimine. Tra i secondi si farà strada una banda particolarmente efficiente, e violenta, sbaragliando la concorrenza e resistendo alle pressioni, spesso altrettanto brutali, della polizia. Ispirandosi vagamente a uno di questi gruppi, la serie costruisce una vera e propria saga, mitizzando figure criminali che non avevano certo fascino e carisma. Tentativo ambizioso, e solo in minima parte riuscito, di seguire la strada dello splendido Gangs of New York.

Orange is the New Black
(Id., USA, TV 2013 - 2019)
di Jenji
Kohan. Con Taylor Schilling, Laura Prepon, Michael Harney, Michelle Hurst, Jason Biggs, Kate Mulgrew

Un'agiata esistenza a New York, ma la relazione con una trafficante di droga porta Piper in galera. La vita precedente scompare, sostituita dalla lotta quotidiana per sopravvivere: alle detenute cattive, alle guardie ancora più cattive, e soprattutto al bestiale sistema carcerario, reso più terribile da quando molte strutture detentive sono state privatizzate e guadagnano ancora di più coi nuovi clienti immigrati. Le storie individuali si intrecciano con un quadro generale davvero trumpiano. Grande successo di critica e di pubblico.

Padre Brown
(Father Brown, UK, TV 2013 - )
di Rachel Flowerday. Con Mark Williams, Sorche Cusak, Claudie Blackley, Nancy Carrol, Alex Price

Don Matteo, per i telespettatori odierni, frate Guglielmo da Baskerville, per il pubblico istruito e che ha subito colto il riferimento a S.H.: due religiosi al centro di vicende delittuose che devono molto a un sacerdote nato letterariamente nel 1910 dalla penna di G. K. Chesterton. Un prete inglese, ma cattolico, che risolve casi di omicidio: mica male come invenzione. E che riesce a convertire un temibile avversario, Flambeau, che lo aiuterà. Serie non entusiasmante, e il pur bravo Williams non può competere con un precedente (1954) interprete, il grande Alec Guinness.

Fargo
(Id., USA, TV 2014 - )
di Adam
Bernstein. Con Billy Bob Thornton, Allison Tolman, Colin Hanks, Martin Freeman, Bob Odenkirk

La prima stagione prende direttamente spunto dall'omonimo splendido film dei fratelli Coen (1996) e in seguito si articola in forma antologica, con storie ambientate in luoghi (sempre nel Minnesota) ed epoche differenti. Il filo conduttore è dunque di tipo stilistico, riprendendo con successo (e infatti numerosi sono i premi ottenuti) "l'eleganza narrativa e il cinico splendore" (Mymovies.it) dei Coen, peraltro produttori esecutivi. Crimini assurdi, violenza insensata, corruzione, miserabili ambizioni. Ottimi interpreti.

Bosch
(Id., USA, TV 2014 - 2020; 2022 -)
Ideato da Michael Connelly. Con Titus Welliver, Jamie Hector, Amy Aquino, Lance Reddick, Madison Lintz

Hieronymus Bosch, per fortuna detto Harry, è un detective di quella Los Angeles troppo spesso città dei diavoli: protagonista di vicende dure, raccontate in modo intelligente, con storie inquietanti e dolorose, ma percorse da quell'umorismo, a metà fra la terra e il cielo, che un occhio attento ha sicuramente colto nei quadri fiamminghi. Una buona serie che però non rende del tutto giustizia ai bei libri di M. Connelly da cui è tratta e che talvolta vira su quel jazz così amato da Harry. Discutibile la rappresentazione schematica della protesta nera.

Chicago P.D.
(Id., USA , TV 2014 - )
di Dick Wolf et al.. Con Jason Beghe, Jon Seda, Sophia Bush, Jesse Lee Soffer, Patrick Flueger

Il Chicago Police Departement è uno dei più antichi dipartimenti di polizia degli Stati Uniti, risalente al 1837. La serie, spin off di Chicago Fire, racconta le vicende di questo organismo, sia dal punto di vista delle attività di pattuglia che da quello del lavoro di investigazione e di intelligence. Il punto di riferimento ideale è Hill Street Blues (1981 - 1987), con le storie che coinvolgono un gruppo ampio di poliziotti, ma l'atmosfera è assai diversa: molta più tecnologia, cupa violenza, corruzione, linguaggio crudo, ecc.. Qui una riflessione.

True Detective
(Id., USA, TV 2014 - 2024)
Ideato da Nic Pizzolato. Con M. McConaughey, W. Harrelson, V. Vaughn, C. Farrell, R. McAdams, M. Ali, J. Foster

Serie antologica ambientata in luoghi e tempi diversi, con vari protagonisti: detective impegnati in indagini dure e complesse, con forti ripercussioni sulla loro stessa identità. Da un'interminabile caccia ad un serial killer alla corruzione politica a una nuova impresa che si snoda dolosamente su più piani temporali. Del tutto fuori dai consueti cliché, storie profondamente intime, rispetto sia alle vittime sia a coloro che cercano di far luce. Sicuramente una delle migliori produzioni nel mare magnum dei polizieschi.

Le regole del delitto perfetto
(How to Get Away with Murder, USA, TV 2014 - 2020)
di Peter Nowalk. Con Viola Davis, Alfred Enoch, Jack Falahee, Liza Weil, Aja Naomi King, Karla Souza, Billy Brown

A.K., severissima docente di diritto penale a Filadelfia, assume nel proprio studio legale i cinque suoi migliori allievi affinchè partecipino alla difesa nei vari casi. Suo marito e qualche collaboratore, però, non sono irreprensibili, e anche gli studenti, peraltro in competizione fra loro, si cacciano in guai seri. Eccellente serie che non si appiattisce sulle solite formule dei legal thriller, pur delineando bene i meccanismi processuali, e intreccia abilmente situazioni e personaggi. Ben congegnate le sfasature temporali. E, a differenza di altri, regge molto bene le tante stagioni.

Víctor Ros
(Id., E, TV 2014 - 2016)
di Javier Olivares. Con Carles Francino, Esmeralda Moya, Tomàs del Estal, Joel Bosqued

Spagna, fine '800: un po' Oliver Twist un po' Vidocq, un ragazzaccio viene rimesso in riga da un alto funzionario, e diventerà un abile poliziotto. Si troverà a indagare su una serie di omicidi e su una clamorosa rapina ai danni della Banca di Spagna. La vita dell'ispettore sarà sconvolta da un dramma familiare. Un discreto tentativo di intrecciare il poliziesco e la commedia, in un'atmosfera da feuilleton, ma la scenegggiatura è decisamente poco originale e gli attori non si distinguono certo per le loro capacità interpretative.

Grantchester
(Id., UK, TV 2014 - 2023)
di Daisy Coulam. Con Robson Green, James Norton, Tom Britney, Morven Christie, Tessa Peake-Jones, P. Roggan

In un placido villaggio del Cambridgeshire succedono molte brutte cose, e un bel giovane che di mestiere fa il pastore anglicano indaga acutamente, in amichevole collaborazione con un ispettore brusco e navigato. Poi il prete se ne va e lo sostituisce un altro aitante giovanotto. Un bel po' di luoghi comuni in questa serie troppo tradizionalmente british, a metà fra gli insipidi thé di Barnaby e il buonismo provinciale di don Matteo. Noia e cliché, ma il pubblico inglese continua ad apprezzare...

Le Bureau - Sotto copertura
(Le Bureau des légendes, F, TV 2015 - 2020)
di Eric Rochant. Con Mathieu Kassovitz, Jean-Pierre Darroussin, Florence Loiret, Mathieu Almaric, Sara Giraudeau

Malotru (Mascalzone) è il nome in codice di un agente della DGSE, lo spionaggio francese. Dopo anni di infiltrazione in Medio Oriente, è l'ottimo vicecapo della sezione che crea e protegge le "leggende", le identità false degli agenti. Si troverà al centro (in modo ambiguo) di azioni legate allo spionaggio internazionale. Un'ottima serie che rinuncia alla spettacolarizzazione dilagante e guarda alla realtà, ai veri meccansmi del mondo dell'intelligence: agenti "normali", pure troppo. Ma non lo diceva anche Cossiga che invece i Servizi francesi sono "spietati"? Qui una riflessione.

Mr. Robot
(Id., USA, TV 2015 - 2019)
di Sam
Esmail. Con Rami Malek, Christian Slater, BD Wong, Carly Chaikin, Portia Doubleday, Martin Wallström

Un ingegnere informatico, e prodigioso hacker, e un tot sociopatico, mette in atto un micidiale attacco ad una gigantesca multinazionale, e ciò innesca una crisi economica mondiale. Il suo mentore è una figura surreale (padre? doppio?). Ma la partita è molto più grande. Ai confini della realtà, la serie cyber thriller si misura non solo con la società globale (lavoro, controllo sociale, tecnologie) ma con il rapporto individuo-altri, e, soprattutto, con l'io di ciascuno. Cliché e grandi invenzioni si combinano in una storia avvincente, strutturata, ben interpretata.

Occupied
(Okkupert, N, TV 2015 - )
di Erik Skjoldbjaerg. Con Henrik Mestad, Eldar Skar, Ane Dahl Torp, Vegar Hoel

Il governo verde della Norvegia decide di eliminare l'estrazione del petrolio e ciò mette in crisi la politica energetica dell'UE, che quindi appoggia l'invasione russa, ancorché "morbida", di quel paese: Mosca ottiene così il ripristino delle trivellazioni, mentre i norvegesi sono divisi: accettare l'imposizione russa o resistere, con le inevitabili conseguenze? Da un'idea di Jo Nesbø, una serie fantapolitica che non si basa su fantasie apocalittiche o terriibili complotti mondiali, bensì su uno scenario realistico, improbabile (si spera) ma non del tutto campato in aria.

Blindspot
(Id., USA, TV 2015 - 2020)
di Martin Gero. Con Jaimie Alexander, Sullivan Stepleton, Rob Brown, Audrey Esparza, Ashley Johnson

L'FBI recluta una donna interamente coperta da tatuaggi che fanno riferimento a gravi e misteriosi crimini. Una squadra speciale indaga faticosamente. L'idea, non nuovissima, produce trame aggrovigliate ma ben gestite, almeno per le prime stagioni: poi, come accade fin troppo spesso, tutto si indebolisce, e, malgrado notevoli colpi di scena, iniziano le irritanti ripetizioni e si alza oltre il dovuto il livello di improbabilità (tradimenti ad altissimo livello, criminali peggiori della Spectre, un attentato terribile dopo l'altro, ecc,). Comunque vale la pena. Qui una riflessione.

Hap and Leonard
(Id., USA, TV 2015 - 2018)
di Jim Mickle. Con James Purefoy, Michael Kenneth Williams, Christina Hendricks, Bill Sage, Jimmi Simpson

Una strana coppia: il bianco Hap è un disilluso liberal e il nero Leonard è un gay molto conservatore (e che s'incazza assai se gli fregano i suoi crackers al formaggio). Vivacchiano raccogliendo fragole nel nord del Texas e non riescono a non cacciarsi nei guai. Per fortuna entrambi sono esperti di arti marziali. I personaggi sono nati dalla vulcanica fantasia di Joe Lansdale e la serie riprende brillantemente i vari romanzi: tanta azione, umorismo, malinconia. Un'America abbastanza lontana dai luoghi comuni.

Better Call Saul
(Id., USA, TV 2015 - 2022)
di V. Gilligan & P. Gould. Con Bob Odenkirk, Jonathan Banks, Rhea Seehorn, Patrick Fabian, Giancarlo Esposito

Dopo le sporche faccende di Breaking Bad l'avvocato Jimmy McGill/Saul Goodman si ritrova a lavorare, sotto falso nome, in un supermarket, e passa il tempo libero a guardare vecchie videocassette, che malinconicamente lo riportano ai burrascosi ed entusiasmanti tempi in cui il suo studio legale era impegnato in strane e difficili cause. Sfruttando il successo della precedente serie, se ne riprende un personaggio secondario dandogli una vita autonoma e piena di imprevisti.

Patriot
(Id., USA, TV 2015 - 2018)
di Steve Conrad. Con Michael Dorman, Terry O'Quinn, Kurtwood Smith, Michael Cernus, Aliette Opheim, Marcus Toji

USA, Israele, Francia, ecc. hanno arsenali nucleari, ma all'Iran non è permesso: così un agente dell'intelligence statunitense deve impedire che quel paese sviluppi le relative tecnologie, e in assoluta segretezza assume la copertura di un ingegnere la cui azienda lavora in Iran. La base della vicenda è il noto vizietto occidentale di voler decidere le sorti del mondo, ma la serie si sviluppa in modo atipico: poche sparatorie, intrighi a volte grotteschi, una spia abile ma innamorato delle canne, lampi di humour nero.

Professor T.
(T., B, TV 2015 - 2018)
di Paul Piedfort. Con Koen De Bowv, Ella Leyers, Bart Hollanders, Herwig Ilegems, Tanja Oostvogels

Docente di criminologia ad Anversa, con disturbo ossessivo-compulsivo, maniaco dell'igiene e con traumi infantili: ma talmente intelligente da essere consultato dalla polizia in casi particolarmente complessi, che risolve sempre. Tra Monk e dr. House, un personaggio forse non originalissimo (v. Perception) ma disegnato acutamente, con tratti di perfido humour nero. Ottima serie, tanto che ha avuto ben quattro remake ambientati in altri paesi: quello inglese (2021) mantiene lo stesso alto livello, mentre quello tedesco (2017) è mediocre. Gli altri due (F e CZ) non pervenuti.

The Coroner
(Id., UK, TV 2015 - 2016)
di Sally Abbott. Con Claire Goose, Matt Bardoxk, Ivan Kaye, Beatie Edney

Da giovani erano innamorati, dopo la triste rottura si erano persi di vista, e ora si ritrovano nella stessa contea, in Cornovaglia, a indagare su ogni sorta di mortte violenta. Lei come coroner e lui come sergente di polizia. Niente di particolarmente originale o innovativo in una serie che comunque mantiene un livello dignitoso: una coppia che riprende un noto cliché, un'ambientazione meno bucolica dell'insopportabile Barnaby, trame con guizzi di crudo realismo, interpreti sufficienti.

Sneaky Pete
(Id., USA, TV 2016 - 2019)
ideato da David Shore e Bryan Cranston. Con Giovanni Ribisi, Margo Martindale, Marin Ireland, Jane Adams

Un truffatore, rilasciato dal carcere in libertà vigilata, assume l'identità del suo compagno di cella per sfuggire al proprio creditore, un gangster. Prende contatto con la "sua" famiglia e inizia a collaborare con l'attività che essa svolge, il recupero cauzioni. Inevitablmente si creeranno un sacco di guai, pericolosi, e uscirne non sarà facile. I vari cliché, a partire dalla sostituzione di persona, sono gestiti abilmente e con acutezza, e la serie si sviluppa ingegnosamente, con umorismo e drammaticità intrecciati come si deve.

Private Eyes
(Id., CDN, TV 2016 - 2021)
di K. Tilby e S. Eiksen. Con Jason Priestley, Cindy Sampson, Barry Flatman, Jordyn Negri, Ennis Esmer

lMatt Shade, ex giocatore di hockey, dopo aver dovuto lasciare il mondo dello sport si trova a collaborare con Angie Everett, subentrata al padre, morto in seguito a un misterioso incidente stradale, alla guida di un'agenzia investigativa. I due soci faticheranno a trovare la giusta intesa, che, forse, non rimarrà solo a livello professionale. La serie riprende un tema classico - lui e lei nemici-amici - e anche ambientazione e storie, sui toni della commedia, non brillano per originalità, ma un certo mestiere televisivo rende il tutto abbastanza gradevole.

Rocco Schiavone
(I, TV 2016 - )
di Michele Soavi. Con Marco Giallini, Ernesto D’Argeni, Claudia Vismara, Isabella Ragonese, Francesca Cavallini

Dai bei libri di Antonio Manzini una bella serie, con un ottimo Marco Giallini che interpreta un vice questore romano trasferito ad Aosta per motivi disciplinari. Un poliziotto duro, angosciato, intelligente, incazzato, che inizia le proprie giornate di lavoro con la sua "preghiera laica del mattino", cioè fumandosi una sacrosanta canna. Un cavallo pazzo. E le indagini si intrecciano con ricordi, ambiguità, contraddizioni insanabili che Schiavone mal sopporta e che pure sono la sua anima irrisolta e irrinunciabile.

Bordertown
(Sorjonen, FIN, TV 2016 - 2020)
di Miikko Oikkonen. Con Ville Virtanen, Matleena Kuusniemi, Anu Sinisalo, Lenita Susi, Kristiina Halttu

Per avere ritmi di lavoro più sopportabili un esperto e bizzarro detective di Helsinki si trasferisce in una piccola città al confine con la Russia, ma anche lì i clienti non mancano: affronterà casi molto intricati con tecniche non convenzionali, ad esempio ricostruendo e analizzando le situazioni con il "palazzo della memoria". Espediente che ovviamente rimanda a SH e a Monk, e che consente alla serie di distinguersi, onorevolmente, dalle troppe produzioni (letterarie e filmiche) scandinave, autopromosse come nuova frontiera del poliziesco.

Designated Survivor
(Id., USA, TV 2016 - 2019)
ideato da David Guggenheim. Con Kiefer Sutherland, Adan Canto, Natascha McElhone, Kal Penn, Maggie Q, I. Ricci

Sopravvissuto designato: figura prevista dalla Costituzione USA: un ministro di secondo piano destinato al ruolo di Presidente nel caso questi muoia, insieme agli altri membri del governo, ecc.. Così Tom si ritrova a capo di un paese sconvolto dall'attentato che ha distrutto il Campidoglio. Thriller fantapolitico avviatosi discretamente e poi avvitatosi in un crescendo di retorica ultraamericana e di buoni sentimenti, con una ridondante e contorta sceneggiatura poliziesca che fa acqua malgrado le esplicite ambizioni (e che ruba volgarmente l'idea centrale a due bei film...).

Wanted
(Id., AUS, TV 2016 - 2018)
di R. Bell & R. Gibney. Con Rebecca Gibney, Geraldine Hakewill, Nicholas Bell, Anthony Phelan, Stephen Peacocke

Due donne, estranee fra loro e molto diverse, si ritrovano coinvolte in una complicata e pericolosa vicenda, con riccastri cattivi, poliziotti corrotti, carceri letali, killer spietati, racket del gioco d'azzardo. Tra esse si crea un legame profondo e insieme, con gran determinazione, affronteranno insidie e cadaveri. Una serie piuttosto convenzionale, che attinge abbondantemente ai cliché (inevitabile il richiamo al ben più avvincente Thelma e Louise) ma qualche guizzo di originalità rende il tutto abbastanza accettabile.

Secret City
(Id., AUS, TV 2016 - )
di Emma Freeman et al.. Con Anna Torv, Jacki Weaver, Damon Herriman, Dan Wyllie, Marcus Graham, Sacha Horler

Australia felix? Mica tanto, perché la storica alleanza con gli USA, sempre in tensione con la Cina, provoca nel governo laburista conflitti e intrighi, col rischio di una brutta svolta autoritaria. La solita intrepida giornalista cerca pericolosamente di svelare i misteri occultati dalle varie agenzie di intelligence. Trama un po' troppo ingarbugliata, e con molte incongruenze, che tuttavia ha il merito di far conoscere realtà politiche che spesso gli europei considerano remote o secondarie.

Golia
(Goliath, USA, TV 2016 - 2021)
di Lawrence Trilling et al.. Con Billy Bob Thornton, William Hurt, Maria Bello, Olivia Thirlby, Nina Arianda

Brillante avvocato fa assolvere con un cavillo un assassino che poi farà una strage: sconvolto, abbandona il grande studio che ha fondato e non fa che bere; lentamente riprende la professione e con una squadra del tutto improbabile si occupa di casi in cui brave persone sono schiacciate da colossi industriali e legali. Il cliché è gestito in modo originale e intelligente e le storie si sviluppano intorno a problemi cruciali della società americana: la corruzione politica, le risorse energetiche, le multinazionali. E gli interpreti sono proprio bravi.

Marcella
(Id., UK, TV 2016 - )
di Hans Rosenfeldt. Con Anna Friel, Nicholas Pinnock, Nina Sosanya, Jamie Bamber, Ray Panthaki

Una detective londinese indaga sui soliti efferati serial killer, ancorché pedofili, e un paio d'anni dopo si ritrova infiltrata in una caricaturale dynasty della mafia irlandese. Al centro, però, i gravi problemi psichici della protagonista, che vediamo sempre (!) disperata e confusa: una situazione che vorrebbe ambiziosamente essere il clou hitchockiano della vicenda, e che per questo ha ricevuto ottime critiche, ma che invece ci pare grossolana e sconclusionata, con troppe ingenuità e incongruenze.

Manhunt
(Id., USA, TV 2017 - )
di A. Sodroski. Con Sam Wothington, Paul Bettany, Jane Lynch, Chris Noth, Michael Nouri

Theodore Kaczynski, brillante matematico e docente universitario, era il terrorista individuale, conosciuto come Unabomber, che tra la fine degli anni '70 e la metà dei '90 inviò numerosi pacchi esplosivi, uccidendo varie persone: ciò per protestare contro i guasti provocati dallo sviluppo tecnologico. La serie ricostruisce, in chiave romanzesca, questo ed altri casi su cui ha investigato l'FBI: una certa meccanicità - inevitabile quando si si parla di storie vere - non rovina un discreto tentativo di raccontare, apppunto, indagini non di fantasia.

Twin Peaks
(Id., USA, TV 2017)
di David Lynch e Mark Frost. Con Kyle MacLachlan, Sheryl Lee, Michael Horse, Kenneth Welsh, Richard Beymer

Venticinque anni dopo la morte di Laura Palmer, Dale Cooper è intrappolato nella Loggia Nera, mentre il suo doppelgänger - posseduto dall'infernale Bob - va in giro a compiere efferatezze. La vicenda s'intreccia con fatti apparentemente scollegati e si dipana con una lentezza ambigua e affascinante. Lynch ci riporta nel suo mondo inquieto e doloroso, spiegando e confondendo, con una solidità ed una raffinatezza che rendono questo nuovo capitolo ipnotico come il precedente.

I bastardi di Pizzofalcone
(I, TV 2017 - )
di C. Calei et al.. Con A. Gassmann, M. Gallo, C. Crescentini, G. Imparato, T. D'Aquino, A. Folletto, G. Silvestro

Napoli: un commissariato "sgarruppato" cerca di riacquistare efficacia e credibilità e i suoi nuovi membri (peraltro con difficili storie personali) lavorano duro. Delitti ordinari e criminalità organizzata, burocrazie e degrado, sono i nemici. Maurizio de Giovanni, autore dei bei libri incentrati sull'ispettore Lojacono, collabora alla sceneggiatura, ma la ricchezza letteraria non sempre trova un'adeguata trasposizione, anche per la preoccupazione produttiva di insistere sulla "modernità" della città, al di là degli stereotipi.

The Sinner
(Id., USA, TV 2017 - 2021)
di Derek Simonds. Con Bill Pullman, Jessica Biel, Matt Bomer, Jessica Hecht, Dohn Norwood, Abby Miller

Un vecchio detective, con i suoi problemi, indaga faticosamente su delitti apparentemente inspiegabili, in cui il problema principale non è tanto il chi ma il perché. Una donna che all'improvviso accoltella un uomo, un ragazzo che uccide i genitori, un suicidio incomprensibile, e altri casi che riportano al passato e a misteri irrisolti. Una serie abbastanza convenzionale, con trame a volte prevedibili, o un po' prolisse, ma che mantiene una sua credibilità per una certa cura nell'affrontare le psicologie dei personaggi.

La casa di carta
(La casa de papel, E, TV 2017- )
di Jesús Colmenar et al.. Con Álvaro Morte, Úrsula Corberó, Itziar Ituño, Paco Tous, Pedro Alonso, Alba Flores

Perchè entrare in una banca, anzi nella zecca di stato, e non rubare niente? E perché fare di tutto per attirare l'attenzione dei media? Il Professore è la mente di una banda efficiente ma non proprio omogenea, e conduce il gioco con grande scaltrezza. Serie iniziata bene e diventata subito popolarissima e inevitabilmente (ma era proprio necessario?) destinata a proseguire tortuosamente per altre stagioni. Un po' tanto ruffiana l'idea di fare di questi rapinatori dei moderni Robin Hood. E irritante non poco l'abuso di Bella Ciao.

Babylon Berlin
(Id., D, TV 2017 - )
di Tom Tykwer et al.. Con Volker Bruch, Liv Lisa Fries, Peter Kurth, Lars Eidinger, Matthias Brandt, Leonie Benesch

Berlino, dal 1929: il convulso periodo della fine della democrazia e dell'ascesa di Hitler: è in atto un violento scontro sociale, ci sono complotti, ricatti, corruzione, affari sporchi, antisemitismo, e un commissario di polizia, insieme a una collega triste e birichina, si ritrova a indagare in mezzo a questo drammatico caos. Acuta ricostruzione degli sconvolgimenti politici, suspense eccellente, dotte citazioni (in primis lo splendido Cabaret di B. Fosse, 1972), brillante mix di generi: lontana dagli stereotipi hollywoodiani, la serie si distingue per originalità ed efficacia drammaturgica.

Absentia
(Id., USA, TV 2017 - 2020)
di Gaia Violo. Con Stana Katic, Patrick Heusinger, Cara Theobold, Paul Freeman

Un'agente dell'FBI svanisce nel nulla mentre è alla ricerca di un serial killer e ricompare misteriosamente dopo sei anni. Pur essendo sconvolta da questa esperienza, di cui non ricorda nulla, riprende il proprio lavoro e, assieme ai colleghi, indaga sul rapimento; ma i guai non sono finiti, perché è lei stessa che viene ritenuta responsabile di un omicidio. E poi spunta fuori il solito complotto internazionale. La trama, pur gestita dignitosamente, è decisamente improbabile: ancora una volta i produttori si arrampicano sugli specchi pur di soddisfare la fame seriale.

The Good Fight
(Id., USA, TV 2017 - )
di Robert e Michelle King. Con Christine Baranski, Cush Jumbo, Rose Leslie, Sarah Steele, Delroy Lindo

Un anno dopo le vicende di The Good Wife, Diane Lockhart è vittima di una colossale truffa e, travolta dal collasso finanziario, trova lavoro in un altro studio. Continua però le sue impegnative battaglie sulle questioni che più le stanno a cuore: i diritti civili, la corruzione politica, gli abusi delle multinazionali, la violenza sulle donne. Non mancano, naturalmente, gli intrighi e gli scontri con altri avvocati. Il successo della serie precedente non poteva che indurre la produzione a proseguire sulla medesima strada, e sempre a un buon livello.

Unità 42
(Unité 42, B, TV 2017 - )
di Julie Bertrand et al.. Con Patrick Ridremont, Constance Gay, Tom Audenaert, Roda Fawaz, Danitza Athanassiadis

Una squadra della polizia belga indaga su reati gravi variamente collegati alla criminalità informatica. Il capo è un ispettore, vedovo con tre figli, ma la figura tecnica principale è un'agente che è un'hacker white hat. Storie decisamente realistiche, lontane dalle spettacolarizzazioni tipiche delle produzioni americane. Si combinano piuttosto bene gli elementi classici del poliziesco, l'attenzione alle contraddizioni sociali (razzismo, discriminazioni di genere, ambiente, ecc.), la complessità del cyberspazio. 42 è una citazione dalla Guida galattica per gli autostoppisti.

Strike
(Id., GB, TV 2017 - 2020)
di Michael Keillor et al.. Con Tom Burke, Holliday Grainger, Kerr Logan, Killian Scott, Ben Crompton, Natasha O'Keefe

A Londra l'investigatore privato Cormoran Strike, già ufficiale della polizia militare, che ha dovuto lasciare dopo che in Afghanistan ha perso mezza gamba, indaga su omicidi efferati anziché no. Grande e grosso, più che con la sua mole impressionante affronta i casi con metodicità e acutezza, affiancato da un'assistente di talento, che diverrà sua socia. Buona serie tratta dagli intricati romanzi di R. Galbraith, di cui riprende le atmosfere vivaci e uggiose al tempo stesso, i dialoghi secchi ma rivelatori, gli sviluppi ben congegnati.

Ozark
(Id., USA, TV 2017 - 2022)
di Andrew Bernstein et al.. Con Jason Bateman, Laura Linney, Jason Butler Harner, Sofia Hublitz, Julia Garner

Gli affari vanno bene a Marty, finché non scopre che il suo socio si è incasinato con un cartello della droga. Per non subire conseguenza letali deve accordarsi coi criminali e da Chicago si trasferisce a Ozark, Missouri, convincendo i narcos che da lì potrà riciclare agevolmente il denaro illecito. Ma le cose si complicano drammaticamente. Una storia che non vede la solita lotta cruenta fra polizia e cattivi ma che si centra su figure "normali" (coi propri problemi) alle prese con il mondo della criminalità organizzata. Serie ben governata, ma un po' prolissa, e pluripremiata dalla critca.

Mindhunter
(Id., USA, TV 2017 - )
di David Fincher et al.. Con Jonathan Groff, Holt McCallany, Anna Torv, Cotter Smith, Tyler James Larkin

Fine anni '70: l'FBI ha da non molto creato un'unità speciale (che nel 1997 diventerà la BAU) per analizzare i crimini violenti: viene così ad essere delineata la figura del serial killer e per metterne a fuoco le caratteristiche alcuni agenti si recano in numerose progioni per incontrare vari pluriomicidi e cercare di capirne il comportamento. In questa cornice si sviluppano anche specifiche indagini. Ottima serie che non rinuncia all'azione ma che punta soprattutto a raccontare il complesso cammino che porterà ad un nuovo approccio verso il lato più oscuro dell'omicidio.

Black Spot
(Zone blanche, F - B, TV 2017 - )
di Mathieu
Missoffe. Con Suliane Brahim, Laurent Capelluto, Hubert Delattre, Samuel Jouy

Una cittadina in mezzo alle montagne, zone blanche perchè quasi priva di connessioni radio e web: la comandante della gendarmeria, peraltro nata in quella zona, indaga su una stranissima e inquietante serie di omicidi. L'affianca, non senza difficoltà, un ostinato e scettico magistrato inviato lì per punizione. Al confine con il fantastico, la serie punta soprattutto sulle atmosfere cupe e minacciose di un territorio dominato dalla foresta, madre di meraviglie e di orrori. Bravi interpreti e scenografia attenta.

Altered Carbon
(Id., USA, TV 2018 - 2020)
di Uta Briesewitz, et al.. Con Joel Kinnaman, Anthony Mackie, Chris Conner, J. Purefoy, M. Higareda, R. Goldsberry

Nel futuro: un supporto detto "pila corticale" inserito chirurgicamente nella colonna vertebrale garantisce la sopravvivenza dell'identità, in un altro corpo, a chi muore. Cosa che solo gli ultraricchi possono permettersi. A un detenuto viene praticato l'intervento a condizione che riesca a risolvere un omicidio di alto profilo. Ma tutto dipende da chi ha il potere. Tratta da un celebre romanzo cyberpunk, la serie è ben gestita, anche se dalla prima alla seconda stagione si passa da un cupo noir (debitore di Blade Runner) ad un registro legato all'azione.

Deep State
(Id., UK, TV 2018 - 2019)
di Simon Maxwell. Con Mark Strong, Walton Goggins, Joe Dempsie, Karima McAdams, Kingsley Ben-Adir

Difficile andare in pensione se si lavora nell'intelligence, e così un ex agente dell'MI6 è costretto a tornare in attività, anche per vendicare la morte del figlio. Lo scenario è quello del Medio Oriente e dell'Africa, in cui i giochi sono sempre brutti, sporchi e cattivi. E i soldi contano più di ogni altra cosa. Ottima serie che cerca di offrire una narrazione credibile dell'oscuro mondo dello spionaggio e dei complicati interessi (leggi: contratti favolosi per le aziende che producono armi, equipaggiamenti, carburanti, ecc.) che animano tutte queste torbide vicende.

Balthazar
(Id., F, TV 2018 - 2023)
di Vincent Jamain et al.. Con Tomer Sisley, Yannig Samot, Philypa Phoenix, Côme Levin, Pauline Cheviller

Un medico legale, tanto bravo quanto imprevedibile nei suoi modi originalissimi, al centro di efferati omicidi. Le cose sono ulteriormente complicate dai non facili rapporti con polizia e superiori e, soprattutto, dal ricordo ossessivo della morte della moglie, il cui assassino non è mai stato scoperto. Serie ambiziosa, che ripropone, bene, il consueto mix tra macabro e commedia e lo gestisce con fluidità e ironia. E il dottore non si esime dal chiacchierare con la moglie defunta e con i cadaveri stesi in obitorio. Evidenti i molteplici riferimenti (Holmes, House, ecc.)

ABC Murders - La serie infernale
(ABC Murders, GB, TV 2018)
di Alex Gabassi. Con John Malkovich, Andrew Buchan, Eamon Farren, Freya Mavor, Bronwyn James, Rupert Grint

Una serie di omicidi che segue uno schema preciso: ogni vittima ha le stesse inziali di nome e cognome, così come il luogo del delitto, e dopo l'A, la B..., e così via. L'unico indizio è la guida ferroviaria ABC, lasciata dall'assassino, che a sua volta si firma ABC. Ma non sembra esserci alcun legame tra le vittime e Poirot si trova in serie difficoltà, anche perché viene coinvolto sul piano personale. Malkovich, bravo come sempre, non sfigura certo di fronte ai propri predecessori, e anzi arrichisce il personaggio di sfumature problematiche. Ma il film è prolisso e tortuoso.

La verità sul caso Harry Quebert
(La vérité sur l'affaire Harry Quebert, USA, TV 2018)
di Jean-Jacques Annaud. Con Patrick Dempsey, Ben Schnetzer, Kristine Froseth, Damon Wayans Jr, Josh Close

Marcus, giovane scrittore in crisi di creatività, è ospite del suo amico e mentore, Harry Quebert, romanziere di successo: nel cui giardino, però, viene scoperto il cadavere di una ragazza uccisa molti anni prima. Harry viene quindi accusato di omicidio e Marcus indaga per scagionare l'amico. Da un romanzo ben congegnato ma a dir poco prolisso, e non senza luoghi comuni, la miniserie ne riprende vizi e virtù, ingarbugliando ancor di più la vicenda ma affidandosi ad un regista di provato mestiere.

Collateral
(Id., GB, TV 2018)
di David
Hare. Con Carey Mulligan, John Simm, Billie Piper, Nicola Walker, Jeany Spark, Ahd Kamel

Londra: distributore di pizze viene ucciso: una detective indaga su un caso apparentemente banale che però si rivelerà legato allo spaccio di droga e al traffico di esseri umani. Varie donne coinvolte: immigrate clandestine, l'ex moglie di un deputato laburista, un capitano dell'esercito, un pastore anglicano. Le loro complesse realtà, sociali e individuali, sono il centro di una miniserie ben costruita, che ha appunto il merito di guardare con lucidità il mondo inglese: benessere, razzismo, valori, compromessi, servizi segreti, stampa.

The Rookie
(Id., USA, TV 2018)
di Alexi Hawley. Con Nathan Fillion, Eric Winter, Richard T. Jones, Melissa O'Neil, Afton Williamson, Alyssa Diaz

Un quarantenne decide di cambiare vita e si arruola in polizia: è la più vecchia recluta di un distretto di Los Angeles e faticherà non poco ad inserirsi. Intorno a lui gli altri agenti di pattuglia e l'ordinaria criminalità metropolitana, senza terrificanti serial killer. Anche se l'ambientazione è piuttosto verosimile e non mancano guizzi ironici, la serie va a fondo: stupisce l'assenza di accenni alle tensioni razziali, irrita non poco l'inflazione di buoni sentimenti, ed il protagonista è interpretato da uno dei peggiori attori che si siano mai visti.

Tom Clancy's Jack Ryan
(Id., USA, TV 2018 - )
di Daniel Sackheim et al.. Con John Krasinski, Abbie Cornish, Wendell Pierce, Dina Shihabi

Un analista della CIA scopre un complesso meccanismo finanziario per foraggiare il terrorismo e dovrà affrontare sul campo questa pericolosa minaccia. Lascerà così il comodo lavoro di ufficio e si troverà ad operare in svariati teatri d'azione, sempre per salvare il mondo, o, quel che più conta, gli USA. In specie da terroristi islamici, comunisti, ecc. Dai libri di T. Clancy, gran conoscitore dello spionaggio internazionale ed abile confezionatore di storie improbabili ma non impossibili, l'ennesima serie semper fidelis alla bandiera a stelle e strisce.

Deadwind
(Karppi, FL - D, TV 2018 - 2021)
di Rike Jokela. Con Pihla Viitala, Lauri Tilkanen, Tommi Korpela, Jani Volanen, Riku Nieminen

Le indagini sull'omicidio di una giovane donna sono condotte da una tenace poliziotta, che faticherà non poco: sia perché è a dir poco indisciplinata sia perché ha i propri problemi familiari, essendo rimasta vedova da poco. E il delitto si rivelerà collegato a una complicata situazione di attività illecite. Una serie che s'inserisce dignitosamente nell'affollato panorama del noir scandinavo e che ha riscosso grande successo pur non discostandosi molto dai meccanismi tradizionali e complicando un po' troppo le vicende.

The Spy
(Id. USA, TV 2019)
di Gideon Raff. Con Sacha Baron Cohen, Noah Emmerich, Hadar Ratzon Rotem, Moni Moshonov

La vera storia di Eli Cohen, la celebre spia del Mossad che, fingendosi un importante uomo d'affari, agli inizi degli anni '60 si guadagnò le simpatie dell'establishement siriano, arrivando addirittura ad essere nominato vice-ministro della Difesa. Così potè fornire informazioni preziosissime ad Israele prima della guerra dei 6 giorni (1967). Buona ricostruzione del clima generale e delle difficoltà dell'agente, sottoposto ad un progressivo logoramento, che alla fine lo porterà ad essere scoperto. Fu impiccato nella piazza principale di Damasco.

Unbeliavable
(Id., USA, TV 2019)
di Susannah Grant et al.. Con Toni Colette, Kaitlyn Dever, Merrit Wever, Danielle Macdonald

Un'adolescente denuncia di essere stata stuprata ma l'investigatore che segue il caso non le crede e la convince a ritrattare. Invece due donne detective si rendono conto che i casi di violenza sessuale che stanno seguendo sono collegati e sono molto simili a ciò che è accaduto alla ragazza. La faccenda è complicata e arrivare alla verità sarà molto difficile. Una storia intima e straziante che rinuncia coraggiosamente all'azione spettacolare e affronta nel profondo la realtà tremenda degli abusi e dei pregiudizi legati a queste situazioni.

Traitors
(Id., UK, TV 2019)
di Bathsheba Doran. Con Emma Appleton, Luke Treadaway, Michael Stuhlbarg, Keeley Hawes

Londra, 1945: l'OSS statunitense (che diventerà CIA nel 1947) cerca un proprio spazio nel mondo dell'intelligence dominato da britannici e sovietici, e recluta una funzionaria del Cabinet Office (l'apparato di supporto tecnico al governo) per scovare le talpe russe nel neonato esecutivo laburista. Sullo sfondo la crisi in Palestina e il nuovo fronte della guerra fredda. Sguardo inconsueto, e acuto, nel mondo delle spie: poche pallottole, gli intrighi, il cinismo assoluto, il dubbio, lo scontro sociale e politico, i destini individuali e collettivi.

I delitti di Valhalla
(Brot, IS, TV 2019)
di Thordur Palsson. Con Björn Thors, Nina Dögg Filippusdòttir, Aldís Amah Hamilton, Edda Björgvinsdóttir

Un tormentato investigatore norvegese collabora con una collega (anche lei coi suoi problemi) di Reykjavìk in un'indagine su vari omicidi collegati tra loro. La mutilazione delle vittime e una misteriosa fotografia sono le uniche tracce, e la storia si rivelerà cupa e avvelenata. Alcune intuizioni e una buona fotografia non salvano una serie appiattita sui luoghi comuni: il gelo della natura, l'infanzia violata, la corruzione, i poliziotti testardi che alla fine risolvono tutto in un prevedibile colpo di scena.

Coroner
(Id., CDN, TV 2019 - 2022)
di Morwin Brebner. Con Serinda Swan, Roger R. Cross, Ehren Kassam, Éric Bruneau, Tamara Podemski

Dopo la morte del marito, una donna con un figlio cerca di ricostruire la propria vita, condizionata pesantemente dal fatto che il padre soffre di demenza. Lei fa il medico legale a Toronto e quindi si occupa prevalentemente di omicidi e di morti sospette. Nelle indagini collabora con un detective della Squadra Omicidi. Ci sarebbe da dire sui medici legali che fanno più gli investigatori che i patologi, fatto sta che Patricia Cornwell ha portato alla ribalta questa figura, e la serie si allinea, dignitosamente, ai numerosi analoghi prodotti.

Dublin Murders
(Id., IRL, TV 2019 - )
ideato da Sarah Phelps. Con Tom Vaughan-Lawlor, Killian Scott, Moe Dunford, Sarah Greene, Conleth Hill

Da bambino fu rapito insieme a due coetanei e solo lui fu ritrovato vivo nei boschi vicino a Dublino. Da adulto, come poliziotto si trova a indagare sulla morte di una ragazza, negli stessi luoghi. L'orrore sembra ripetersi. E poi ci sono altri inquietanti assassinii: c'è qualche legame? Indagini lunghe e difficili, insieme a una collega della Omicidi. Una notevole serie che riprende i bei libri della scrittrice irlandese Tana French: le storie originali sono adattate con cura, rispettandone l'atmosfera cupa e realistica.

Frontiera verde
(Frontera Verde, CO, TV 2019 - )
di Diego Ramirez Schrempp et al. Con Juana Del Rio, Nelson Camayo, Angela Cano, Miguel Dionisio Ramos

Un'investigatrice della polizia viene inviata da Bogotà nella foresa amazzonica per fare luce sull'uccisione di alcune missionarie e di una ragazza a cui è stato strappato il cuore. Un'indagine di per sè difficile che però prende una piega ancora più inquietante quando riemergono antiche leggende su quell'immenso e misterioso territorio. La vicenda si sviluppa tra realismo e misticismo antico, tra l'avidità di potere e i frammenti di una cultura dimenticata, distrutta dall'uomo bianco.

City on a Hill
(Id., USA, TV 2019 - )
ideato da Charlie McLean. Con Kevin Bacon, Aldis Hodge, Lauren E. Banks, Kevin Chapman, Amanda Clayton

Boston, anni '90: brutto clima, intrighi, corruzione, malaffare. Ma "c'è un nuovo sceriffo in città": un procuratore distrettuale afroamericano deciso ad affrontare con durezza la situazione. Nel cercare collaboratori adeguati, va a finire che l'unico disponibile è un agente dell'FBI non proprio impeccabile. Le cose, però, sono molto complicate. Una struttura piuttosto tradizionale, non dissimile da Wire (che era meglio), che comunque ha il pregio di affrontare il "solito" problema della connessione fra politica e affari.

Imma Tataranni - Sostituto Procuratore
(I, TV 2019 -)
di Francesco Amato. Con Vanessa Scalera, Massimiliano Gallo, Alessio Lapice, Alice Azzariti, Carlo Buccirosso

A Matera il Proocuratore della Repubblica non è entusiasta del suo Sostituto Tataranni: irruente, incazzosa, vestita non certo comme il faut, rompiballe. Ma acuta, umanissima, e con una memoria di ferro. Un personaggio sopra le righe, eppure plausibile, che indaga sulla realtà, su delitti nati dalle cose comuni, siano drammi individuali o fatti di corruzione e malaffare. La cornice ambientale è convincente ed equilibrata, così come i bravi protagonisti: tra cui ovviamente si distingue Scalera.

Astrid e Raphaëlle
(Id., F, TV 2019 - )
di A. de Seguins & L. Burtin. Con Sara Mortensen, Sylvie Filloux, Lola Dewaere, Benoît Michel

Il lavoro di Astrid è invisibile, si svolge nei meandri dell'archivio della polizia giudiziaria di Parigi. E poi lei ha la sindrome di Asperger, certo non l'ideale per una poliziotta. Ma la comandante di un distretto si rende conto che la formidabile memoria di Astrid può essere utilissima nelle indagini. E la strana coppia funziona. I toni drammatici e da commedia si combinano piacevolmente, con una protagonista eccellente, forse debitrice a Neri Marcorè per la splendida interpretazione di E poi c'è Filippo (TV 2006).

ZeroZeroZero
(Id., I-F-USA, TV 2020)
di Stefano Sollima et al.. Con Andrea Riseborough, Dane DeHaan, Gabriel Byrne, Giuseppe De Domenico

Un enorme carico di cocaina parte dal Messico verso l'Europa, ma l'affare andrà a buon fine soltanto se verrà rispettato il complesso equilibrio tra i vari soggetti: la 'ndrangheta, i cartelli messicani e colombiani, i produttori, e, naturalmente, i rispettabili centri finanziari che gestiranno le colossali somme di denaro ricavate. Dal libro di Saviano il racconto estremamente realistico - senza le semplificazioni e il ricorso alla pura azione di troppi film - di come funziona l'impero mondiale della droga. Un quadro impressionante.

Diavoli
(Devils., I-F-UK, TV 2020 - )
di Nick Hurran, Jan Michelini. Con Alessandro Borghi, Patrick Dempsey, Kasia Smutniak, Laia Costa, Malachi Kirby

Un giovane e talentuoso manager italiano è la stella nascente di un colosso bancario londinese, ma scopre che il suo mentore è coinvolto nelle oscure trame che stanno sconvolgendo i mercati azionari mondiali. Con l'aiuto di alcuni collaboratori e di un gruppo di hacker cerca di venire a capo di misteri forse troppo grandi per lui. Da un romanzo di Guido M. Brera (che lavora nel campo finanziario) la ricostruzione, non senza eccessive semplificazioni, di un mondo sconosciuto ai più ma che condiziona pesantemente la vita di ciascuno.

Petra
(I, TV 2020 - )
di Maria Sole Tognazzi. Con Paola Cortellesi, Andrea Pennacchi, Matteo Berardinelli, Andrei Nova, Federica Rosellini

Un'ispettrice di polizia ed il suo collega, della Omicidi di Genova: niente crimini fantasiosi o diabolici serial killer, ma delitti "normali". La coppia funziona bene, è sobriamente intima (si danno del lei), e risolve i casi con intelligenza. Zena è bellissima (ma lo è di più nell'ottimo Blanca), però è fastidiosa la palese sponsorizzazione dell'Acquario, ben distante dalla Questura. I due protagonisti sono molto bravi e, con alcune variazioni, riprendono in modo eccellente i personaggi creati da Alicia Giménez-Bartlett, che ha ambientato le proprie storie a Barcellona. Sempre gente di mare.

Il giovane Wallander
(Young Wallander, SV-UK, TV 2020 - 2022)
di Ole Endresen et al.. Con Adam Pallson, Leanne Best, Richard Dellane, Ellise Chappell, Charles Mnene

Anche la Svezia felix, progressista e civile, non è, ovviamente, terra immune da droga, razzismo, corruzione, e un giovane ufficiale di polizia affronta con grande intensità i suoi primi casi, sporchi e intricati. Fra le tante furbizie dei produttori vi è quella di prendere un personaggio noto e inventarne le avventure giovanili, e così avviene per il poliziotto creato dal nonno dei giallisti scandinavi, il bravo H. Mankell. Una serie inferiore alla precedente (2005), che non brilla per originalità ma che mantiene un livello dignitoso.

Perry Mason
(Id., USA, TV 2020 -2023 )
di Tim Van Patten. Con Matthew Rhys, Jeanne Carr, Amanda J. Dobos, Eric Lange, Charles Baker

Los Angeles, anni '30, gli anni della Grande Depressione, ma anche del boom di Hollywood, del petrolio, e delle Olimpiadi. Il rapimento di un bambino scuote la città, ma la polizia non sembra fare il necessario. Meno male che c'è un volonteroso, ancorché pieno di problemi, detective privato, Perry Mason, appunto, che risolverà il caso. La storia, piena di risvolti cupi, sarebbe anche accettabile, però è truffaldino rispolverare un personaggio mitico, sfruttandone il nome ma dandogli caratteristiche che non hanno nulla a che vedere con l'originale.

Hunters
(Id., USA, TV 2020 - 2023)
di Nelson McCormick et al.. Con Al Pacino, James Le Gros, Carol Kane, Jerrika Hinton, Henry Hunter Hall

New York, fine anni '70: un gruppo di cacciatori di nazisti, guidato da un sopravvissuto, sa che da tempo molti ex ufficiali di Hitler si nascondono sotto false identità e addirittura cospirano per creare un quarto Reich. La caccia si sviluppa cruentemente ma non si conclude. In Argentina, intanto... Idea non nuova (I ragazzi venuti dal Brasile), eticamente encomiabile, che tuttavia si sviluppa in modo troppo tortuoso e finisce per appiattirsi sui clichè del thriller a base di prevedibili colpi di scena e azione.

The Undoing - Le verità non dette
(The Undoing, USA, TV 2020)
di Susanne Bier. Con Nicole Kidman, Hugh Grant, Matilde De Angelis, Noah Jupe, Donald Sutherland

Non è detto che vivere a New York sia il sogno che molti immaginano, ma se hai tanti soldi, un figlio buono e intelligente, un bel lavoro ed un marito affascinante, certamente sì. Ma quando lui, che poi ha qualche peccatuccio nascosto, scompare ed è ricercato per l'omicidio di un'amica comune, beh, allora le cose non si mettono per niente bene. Un quadro che non sembra molto originale, e tuttavia la storia si sviluppa proprio intorno alle apparenze, che si rivelano (o no?) fragili e contradditorie. E i simpatici (o no?) protagonisti sono interpretati in modo eccellente.

Freud
(Id., D, TV 2020)
di Marvin Kren. Con Robert Finster, Ella Rumpf, Georg Friedrich, Christoph F. Krutzler, Brigitte Kren, Anja Kling

Vienna, 1886: il giovane Freud cerca faticosamente di difendere la propria reputazione in ambito accademico, e non gli giova, malgrado l'aiuto di un inflessibile ma tormentato poliziotto, il coinvogimento in una fitta rete di intrighi, delitti, perversioni. Al centro una misteriosa figura di medium, che sarà fondamentale per la definizione delle nuove teorie psicanalitiche. Qualche eccesso gotico-stregonesco non rovina una trama intricata e complessa, in cui sono ben gestite le difficili situazioni oniriche e le dissertazioni sulla natura umana.

The Defeated
(Shadowplay, CND - D, TV 2020)
di Måns Mårlind. Con Taylor Kitsch, Nina Hoss, Michael C. Hall, Sebastian Koch, Mala Emde, Logan Marshall-Green

Nel 1946 Berlino (suddivisa nei quattro settori controllati dagli Alleati) è semidistrutta, attanagliata dalla povertà e dalla delinquenza. Un poliziotto inviato dal governo USA cerca di riorganizzare un distretto di polizia in sfacelo e diretto da una tenace ma inesperta commissaria. Sullo sfondo un'inquietante figura criminale e la sua "corte". Narrazione cupa e cruenta di una città violentata dalle atrocità del conflitto, con in più la tensione della guerra fredda già in atto (e con i sovietici cattivissimi).

The Outsider
(Id., USA, TV 2020)
di A. Bernstein, J. Bateman, C. Brändström. Con John Gettier, Cynthia Erivo, Marc Menchaca, Ben Mendelsohn

Il brutale omicidio di un ragazzino non sembra avere misteri: sul suo corpo viene trovato il DNA dell'allenatore di baseball della scuola. Come mai, allora, altre prove, inoppugnabili, collocano altrove il presunto colpevole? Il detective che indaga non riesce a venirne a capo, ma lo aiuta una strana investigatrice privata, con un passato legato al sovrannaturale. Eh sì, il giallo sconfina da quelle parti, e non poteva essere altrimenti, dato che la storia è tratta da un libro di Stephen King. Un ottimo tentattivo di combinare i diversi generi.